sabato 27 ottobre 2012

Have you ever watched that? La Saga Dei Nibelunghi


Come oramai avrete capito, sono un grande fan e cultore del genere fantasy, ma ancor di più lo sono se oltre al fantasy mi vengono proposte ambientazioni e sottogeneri tipici del filone mitologico greco-romano, celtico e norreno.
Ecco, è proprio di quest'ultimo filone che voglio parlarvi oggi, proponendovi la visione del film La Saga Dei Nibelunghi (titolo originale The Ring And The Dragon), del regista tedesco Uli Edel.


Il film del 2004, con un cast di tutto rispetto (Benno Furmann interpreta il protagonista Eric/Sigfrido, Kristanna Loken è la sua fedele compagna Brunilde, Max Von Sydow è Eyvind, il padre adottivo del protagonista, Alicia Witt interpreta la principessa Crimilde, Samuel West è il re Gunther, mentre un giovane ed allora poco conosciuto Robert Pattinson interpreta il principe Giselher), doveva essere trasposto a livello cinematografico, ma per alcuni problemi il regista optò per l'adattamento sul piccolo schermo e in edizione DVD direct-to-video, avendo abbastanza fortuna come già avvenne per altre sue opere televisive (Rasputin: Il Demone Nero, Le Nebbie Di Avalon, ecc.). L'unica eccezione fu fatta per il Regno Unito dove venne proiettato nelle sale cinematografiche.


La storia, basata in parte sull'antico Canto Dei Nibelunghi e in parte sulla tetralogia de L'Anello Del Nibelungo di Richard Wagner, narra di Eric, un giovane fabbro ferraio dalle origini misteriose che riesce ad uccidere il malvagio drago Fafnir, entrando in possesso dell'immenso tesoro dei Nibelunghi, popolo di nani immortali, e diventando l'uomo più potente delle terre allora conosciute, grazie anche alla sua reale identità (il suo nome è infatti Sigfrido, ultimo erede della dinastia decaduta dei regnanti di Xanten). Amerà anche Brunilde, regina d'Islanda, da cui verrà ricambiato fedelmente, ma ogni cosa ha il suo prezzo e la maledizione scagliata sul tesoro molti secoli prima inizierà a fare effetto, causando invidie e dissapori e portando Sigfrido e chi gli sta attorno verso la tragedia.


Il film, diviso in due parti nell'adattamento televisivo, è abbastanza fedele al mito nordico ed alle opere di Wagner, sebbene ci siano ovviamente dei cambiamenti e, nonostante la mancanza di un buon budget per la realizzazione del film, gli effetti speciali e le riprese sono stupendi. Ma d'altronde da Uli Edel, che fu il creatore degli effetti visivi di Indipendence Day, non potevamo aspettarci altrimenti.
Sono pochi i film che mi emozionano e che a lungo andare non mi stanco mai di vedere e rivedere e questo è uno dei fortunati. Anche se molte persone hanno grandi pregiudizi verso i film TV ("non sono affatto paragonabili ai film del cinema!" E' una delle prime critiche che vengono sempre mosse a riguardo), a mio parere questa miniserie se la cava molto egregiamente e vi consiglio quindi di vederla, perché ne vale davvero la pena.
Certo, se non c'è la passione per i miti e le leggende, difficilmente questo tipo di fantasy vi potrà piacere, ma se non altro provate a vederlo per la struggente ed incredibile storia d'amore tra Sigfrido e Brunilde, per le numerose scene comiche e per gli epici momenti d'azione nel combattimento contro Fafnir e gli altri nemici. Non resterete delusi!


Il trailer:


INCURSIONI CINEMANIACHE

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