lunedì 8 ottobre 2012

Sherlock Holmes ai giorni nostri? Elementare Watson!

Le figure letterarie di Sherlock Holmes e del suo fido amico fraterno ed assistente John Watson sono tornate, da qualche anno, alla ribalta grazie a Guy Ritchie che ha magistralmente diretto il poliedrico Robert Downey Jr. e il simpatico Jude Law nei due film ad esso dedicati.



E' proprio sulla scia di questo successo che si ricollega la notorietà di una serie tv britannica, prodotta dalla BBC a partire dal 2010 e chiamata Sherlock per l'appunto, con tuttavia notevoli differenze rispetto alla solita immagine dell'investigatore con la pipa di fine '800.


"Come sarebbe Sherlock Holmes se vivesse ai giorni nostri?" E' questa la domanda che bisogna porsi prima di vedere questa serie stupenda, interpretata da Benedict Cumberbatch nel ruolo di "Sherly" e Martin Freeman in quello di Watson (piccola curiosità? Presto vedremo e sentiremo entrambi nella trilogia cinematografica de Lo Hobbit: Martin interpreterà proprio il protagonista, Bilbo Baggins, mentre sentiremo la calda voce di Benedict che doppierà il malvagio drago Smaug nella versione originale dei film).
La serie, che al momento consta di due stagioni composte da tre episodi l'una, mostra infatti uno Sherlock moderno, calato nella Londra di oggi, alle prese con smartphones, computer e tutte le tecnologie del nostro tempo. In principio Sherlock e John non si conoscono, ma complice la psicoterapeuta di Watson, reduce dalla guerra in Afghanistan, i due entrano in contatto condividendo lo stesso appartamento e ben presto John si ritroverà sempre immischiato, a volte con piacere mentre in altre assolutamente no, nei vari casi investigativi dello strambo e geniale Sherlock. Tutto questo mix viene contornato da gag comiche tra i due protagonisti che, nonostante i loro continui screzi, iniziano a volersi bene, un bene fraterno.


Il motivo per cui sia io che la mia sister e collega di blog Michela amiamo questa serie è proprio per l'incredibile bravura dei due attori protagonisti che, calati del tutto nella loro parte, regalano scene memorabili, dalle frecciatine di Sherlock a John e all'ispettore Lestrade e viceversa alle famosissime "sparate a zero" di Sherly quando ha la sua brillante intuizione sul caso in corso, grazie alla sua acutissima capacità di osservazione, da lasciare assolutamente interdetti! Non parliamo poi del super cattivo, presente come un'ombra nella prima serie, per poi fare la sua apparizione in carne ossa dall'ultima puntata della prima serie ed in tutta la seconda: James "Jim" Moriarty, acerrimo nemico del protagonista e nemesi di Sherlock, interpretato dal bravissimo Andrew Scott.


Nonostante io, prima di vedere questa serie, fossi molto scettico, poiché non credevo che ci potesse essere uno Sherlock Holmes migliore del mitico Robert Downey Jr., ho dovuto totalmente ricredermi quando ho visto Benedict in azione. E' davvero talentuoso ed interpreta proprio con passione il suo ruolo. La mia stima va anche ai due realizzatori della serie, Steven Moffat e Mark Gatiss (che nella serie interpreta Mycroft, il fratello di Sherlock, strambo e misterioso come lui) che hanno brillantemente rielaborato i romanzi di Sir Arthur Conan Doyle adattandoli ai giorni nostri, pur mantenendo il titolo originale. Per questo preciso motivo, do due consigli: prima di tutto, guardatelo in inglese, se volete coi sottotitoli in italiano, perché le voci originali dei due attori sono stupende e perché i doppiatori italiani scelti per loro non sono affatto adatti a mio parere; secondo, diffidate dalle imitazioni, come ad esempio la serie TV americana Elementary, iniziata da poco e già con risultati deludenti. Di Sherlock ce n'è solo uno! Almeno in TV, mentre al cinema Mr. Downey Jr. la fa e la farà ancora da padrone nel terzo film.

Quindi che dire, non vedo l'ora che venga realizzata la terza serie, e nel frattempo vi auguro buona visione e buon divertimento!


INCURSIONI CINEMANIACHE

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