lunedì 31 dicembre 2012

Scene da un Capodanno

Come trascorrerete San Silvestro e Capodanno? Mangiando fino a sera inoltrata, intervallando qualche partita a carte, un'estenuante tombolata e rutti liberi a volontà?
Incursioni Cinemaniache vi augura uno spettacolare, cinematografico nuovo anno con alcune scene che se non hanno fatto la storia del cinema, ci hanno fatto sicuramente ridere e sognare.

FANTOZZI, 1975

Non vi auguriamo un veglione di Capodanno fantozziano ovviamente! Sfuggite ai colleghi di lavoro, a meno che non siano abbastanza ubriachi, e trascorretelo con le persone a cui volete davvero bene.


Il disastroso veglione aziendale:





Ah, attenti a dove parcheggiate le macchine...

Buon Anno!


UNA POLTRONA PER DUE,1983

Che gli auguri che riceverete siano divertenti come quelli di Eddie Murphy!


Bello anno!



IL DIARIO DI BRIDGET JONES, 2001


Speriamo che non sarete costretti a mangiare tacchino al curry e cetriolini sottaceti e che parenti serpenti non vi facciano domande scomode. Ma auguriamo alle donzelle di incontrare onesti figaccioni come Mark Darcy...nonostante indossino maglioni con la renna.

Un buon inizio?




GHOSTBUSTERS 2, 1989


Vi auguriamo che non dobbiate affrontare mostri "a cavallo" della Statua della Libertà! Al massimo, solo schivare l'ennesimo mestolo di lenticchie porta(s)fortuna. Ma che abbiate una colonna sonora travolgente su cui ballare e festeggiare.

Buon anno New York!




HARRY TI PRESENTO SALLY, 1989


Ma soprattutto vi auguriamo tanto tanto tanto amore! Se avete trovato la vostra anima gemella tenetevela stretta anche nel nuovo anno. Se la state ancora aspettando, che il nuovo anno sia romantico come per Harry e Sally.

Love Is All You Need:



Auguri e...Good Luck!

The Conoscitore Brothers


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Una Bi-Recensione Inaspettata: Lo Hobbit


Anno e nazione di produzione: USA, Nuova Zelanda 2012

Titolo originale: The Hobbit - An Unexpected Journey

Distribuzione in Italia: Warner Bros.

Genere: Fantasy

Durata: 164 minuti

Cast: Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, Cate Blanchett, Christopher Lee, Hugo Weaving, Ian Holm, Elijah Wood, Andy Serkis, Aidan Turner, Ken Stott

Regista: Peter Jackson

Bilbo Baggins vive tranquillo nella Contea. Ama, più di ogni altra cosa al mondo, la sua casa e la sua comoda vita da hobbit.
Un giorno, mentre fuma tranquillo la sua pipa, gli si para davanti al cancello uno strano vecchio. Altri non è che lo stregone Gandalf il Grigio, che lo arruola per un'avventura. Bilbo rifiuta di imbarcarsi nell'impresa e saluta Gandalf. Ma lo stregone non si arrende. Così Baggins, quella sera, viene travolto da una compagnia di dodici nani che gli mettono a soqquadro la casa e gli svuotano la dispensa. Dopo aver protestato con Gandalf, che nel frattempo è ritornato a casa Baggins, e con i suoi caotici ospiti, lo hobbit apre la porta al tredicesimo nano: Thorin Scudodiquercia, l'erede del Regno nanico di Erebor. Dopo aver ascoltato la storia della distruzione del Regno nanico, Gandalf racconta a Bilbo dell'impresa: riconquistare il Regno di Erebor e sottrarlo al perfido drago Smaug.
Lo hobbit decide di partire con i nani e Gandalf. Ma il viaggio che li aspetta, li vedrà fronteggiare troll, orchi, Goblin e degli implacabili Wargs. Bilbo conoscerà Gollum. Ed entrerà in possesso di un misterioso anello, legato al destino della Terra di Mezzo.


“Le avventure, brutte fastidiose scomode cose! Fanno far tardi a cena!”

La recensione di una profana

Non sono una fan sfegatata di Tolkien e delle sue storie. Il fantasy non mi ha mai attirato molto. Ma sono appassionata di buon cinema. E Peter Jackson è un bravo regista, e i suoi film penso possano essere definiti i migliori fantasy degli ultimi tempi.
Ho visto la trilogia del Signore degli Anelli, e ho trovato naturale proseguire il viaggio nella Terra di Mezzo.
Prima di vedere Lo Hobbit, sul film ho sentito molti pareri negativi e letto molte recensioni scoraggianti. I paragoni tra la trilogia dello Hobbit e quella del Signore degli Anelli vengono naturali. Ma è sbagliato. Sono due storie completamente diverse, con due "anime" diverse. Tolkien ha scritto Lo Hobbit negli anni Venti, prima degli orrori della Seconda Guerra Mondiale. E questo ha influenzato lo scrittore nella stesura della sua opera. Infatti Lo Hobbit è più una favola avventurosa che una saga epica. La Terra di Mezzo è ritratta in una placida tranquillità, anche se qualcosa di malvagio già serpeggia tra le sue valli e le verdi distese.
A tratti, più nella seconda parte, orchi e goblin sembra non finiscano mai. Ma il nuovo lavoro del regista neozelandese è assolutamente di pregio. Il viaggio appassionante di un ritorno alla regia inaspettato.
La fantasiosa, oscura presenza di Guillermo del Toro alla sceneggiatura si avverte nella misteriosa atmosfera del bosco Atro, nel combattimento tra i nani e i Troll e nella grandiosa Battaglia tra Tuoni.
Anche il cast non delude le aspettative. Elijah Wood e Ian Holm ci traghettano verso la nuova avventura, in una entry che si riallaccia alle vicende de La Compagnia dell'Anello. Superbo e divertente Ian McKellen, eterea Cate Blanchett, una combriccola di nani più spassosa non si era mai vista. Biancaneve si sarebbe divertita molto di più con Bombur e Co. Mangioni, allegri, casinisti, ma anche coraggiosi e prodi guerrieri.
E per un ruolo che gli è stato praticamente cucito addosso, Martin Freeman è stato straordinario. Ho adorato il suo Bilbo. Bellissimo l'incontro con Gollum, c'è più tensione in quella scena che nello scontro con Azog.
E ora, fatemi spendere due parole per Richard Armitage...



Thorin Scudodiquercia altri non è che il mio adorato Mr. Thornton di North and South. E lo ammetto, ho visto il film anche perché c'era lui. Potevo perdermi il suo grande esordio al cinema? No!
Richard Armitage interpreta l'erede del Regno nanico di Erebor. Ed è davvero regale. Dopo tanta TV, teatro e particine flash in film come Captain America - Il primo vendicatore, Richard ha finalmente il suo meritato momento di celebrità. Hanno mascherato il suo metro e novanta di altezza e l'attore ha dovuto indossare il costume da nano, pesante trenta chili, sotto il sole estivo della Nuova Zelanda. Ma direi che ne è valsa la pena.
Senza infiorettature, il film ha già guadagnato 200 milioni di dollari.
Ci aspettano altre grandiose avventure nei prossimi film della trilogia.



La recensione dell'esperto

Essendo un cultore e grande appassionato del fantasy, e di Tolkien soprattutto, non potevo naturalmente perdermi Lo Hobbit.
Delle numerosissime opere di Tolkien ho infatti letto finora Il SilmarillionLo Hobbit, Il Signore Degli Anelli e La Leggenda Di Sigurd E Gudrun, e mi sembrava quindi anche giusto valutare la versione cinematografica dell'avventura di Bilbo Baggins e della Compagnia dei Nani e Gandalf.
Le trasposizioni di Peter Jackson sono sempre state odiate dai parenti di Tolkien rimasti in vita. Invece il mio parere è che Peter Jackson è uno dei pochi, pochissimi registi al mondo che riesce a restare il più fedele possibile alla trama originale, cercando di non stravolgere più di tanto aspetti della vicenda e personaggi al suo interno. E di fatto così è stato anche per Lo Hobbit.



L'unica "licenza poetica" di Jackson che non mi è piaciuta è stato il ruolo ricoperto da Azog, l'orco albino. Nel libro in realtà è un personaggio appena accennato, dato che viene ucciso da Dain II Piediferro (nel secondo e terzo film sarà interpretato dall'attore Billy Connolly), durante la guerra per la riconquista di Moria; mentre nel film diventa addirittura la nemesi di Thorin.

Altro cambiamento, che però mi è piaciuto molto, riguarda il personaggio di Radagast Il Bruno, che nel libro non appare mai e che nel film invece diventa protagonista di un importante scoperta. Il regista utilizza un evento presente ne Il Silmarillion: Radagast vede il Negromante, ovvero Sauron; egli si sta rinforzando, utilizzando come base segreta Dol Guldur, una fortezza abbandonata nel folto di Bosco Atro, per prepararsi al suo ritorno a Mordor, grazie all'ausilio del Re Stregone di Angmar e degli altri Nazgul.



Anche se la scoperta del ritorno imminente di Sauron ne Il Silmarillion viene fatta da Gandalf che sarà catturato e tenuto prigioniero per molto tempo, l'apparizione del terzo Istari o Stregone, ovvero Radagast, è stata bella e spassosa, perché Sylvester McCoy è riuscito perfettamente a riproporre l'eccentricità del personaggio.
La scelta di questo intreccio con l'opera antecedente a Lo Hobbit è forse dovuta al fatto che un film su Il Silmarillion è quasi impossibile, poiché narra la storia della creazione di Arda, il continente in cui si svolgono le vicende di elfi, uomini, nani ed hobbit, ricoprendo tre ere e ben 5000 anni di storia con tantissimi personaggi al suo interno. E forse anche perché la Warner non detiene i diritti su quest'opera, pubblicata dopo la morte di Tolkien e mai concessa all'industria della cinematografia dai suoi eredi. Un vero peccato.
Il mio sogno segreto sarebbe infatti quello di vedere anche Alatar e Pallando, i due Stregoni Blu, per riunire finalmente i cinque Istari, anche se, chi ha letto Il Silmarillion lo sa bene, entrambi scomparvero nel nulla tanto tempo prima de Lo Hobbit, inviati dal dio del mare Orome per arginare la potenza di Sauron ad Est.
Un'altra scena cumulativa che ho apprezzato parecchio è stata quella del Bianco Consiglio, ovvero la riunione che in periodi di crisi viene tenuta nei libri da Saruman il Bianco, che ne è il capo, e presieduta da Gandalf (in principio era stato scelto lui come capo, ma la sua umiltà ha permesso a Saruman, già corrotto, di poterne prendere le redini), Elrond, Galadriel con suo marito Celeborn, Thranduil (il padre di Legolas che avete potuto vedere all'inizio del film, durante l'attacco di Smaug ad Erebor) e Cirdan il Carpentiere. Nei libri viene accennata ma vederla rappresentata è stata tutta un'altra cosa, anche se non erano presenti tutti i suoi membri; ed è stata utile al pubblico per mostrare che, già 60 anni prima delle vicende de Il Signore Degli Anelli, Saruman iniziava ad avere già sete di potere.



Per quanto riguarda gli attori, la scelta per Martin Freeman è stata azzeccatissima, come lo è stata anche quella per Richard Armitage, Sylvester McCoy e tutti i nani.
I miei registi preferiti, come già sapete se seguite il nostro blog, sono i fratelli Wachowski, ma Peter Jackson è il mio favorito in assoluto in questo settore perché è uno dei pochi registi che riesce sempre a vederci giusto nella scelta del cast e non delude mai.
L'unica pecca di cui devo lamentarmi infatti non riguarda il cast ma il doppiaggio italiano: lo so, il grande e compianto Gianni Musy è morto e la sua voce è insostituibile, ma di certo c'erano voci molto più adatte per Gandalf di quella di Gigi Proietti.
Amo e stimo Gigi sia come attore che come doppiatore, ma in questo caso purtroppo devo affermare che sarebbe stato più adatto il doppiatore di Gandalf del trailer. Un errore simile venne fatto nel primo film de Le Cronache Di Narnia, dove il grande leone Aslan venne doppiato da Omar Sharif in italiano, pessima scelta che venne poi corretta sostituendolo nei sequels con Alessandro Rossi, il doppiatore ufficiale italiano di Liam Neeson, che presta la sua voce al felino nella versione inglese. Mi auguro che la direzione del doppiaggio degli altri due film de Lo Hobbit se ne renda conto.
Ahimé, una pessima scelta è stata anche quella di dividere Lo Hobbit in ben tre parti, quando già due bastavano e forse erano anche troppe. Tutto dovuto a questo vizio, iniziato con l'ultimo capitolo di Harry Potter, di dividere i film in più parti, con la scusa ufficiale di "cercare di mostrare tutto ciò che c'è nel libro nella maniera più approfondita possibile", mentre invece è solo una questione di incassi.
Vi lascio quindi con il mio consiglio spassionato di vedere assolutamente questo film, diverso da quelli della trilogia del Signore Degli Anelli e per questo apprezzabile, e vi diamo appuntamento alle altre due parti del romanzo, Lo Hobbit: La Desolazione Di Smaug e Lo Hobbit: Andata E Ritorno, in uscita rispettivamente il 13 dicembre 2013 ed il 18 luglio 2014. 
Buona visione!

Piccola sorpresina per voi: la prima immagine ufficiale del secondo film! Bilbo alle prese con Smaug nel suo covo di Erebor!



Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì

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sabato 29 dicembre 2012

Recensione Flash: Last Night


Anno e nazione di produzione: USA, Francia 2010

Distribuzione in Italia: Medusa

Genere: Drammatico

Durata: 92 minuti

Cast: Keira Knightley, Sam Worthington, Eva Mendes, Guillaume Canet

Regista: Massy Tadjedin

Joanna e Michael sono sposati da tre anni, si conoscono dai tempi del college. Coppia affiatata. In apparenza. Un litigio, dopo una serata tra amici, a causa dell'avvenente nuova collega di Michael, inizia a svelare la realtà di quel rapporto. La mattina dopo, tutto sembra tornato al proprio posto. Michael va a Philadelphia per lavoro, con l'incriminata Laura. I due coniugi si salutano affettuosamente, ingoiando lacrime e rabbia. Quella notte che trascorreranno separati sarà un fugace momento di libertà che si concederanno. Uno si abbandonerà al sesso, l'altra ai sentimenti.
Il primo film della regista di origine iraniana è noiosetto e fintamente impegnato. Nonostante la bravura degli attori, è una carrellata di comportamenti prevedibili e tematiche logore. E così all'uomo spetta, per natura, il tradimento erotico, alla donna spetta il tradimento sentimentale.
Borghesamente accondiscendente.

Il trailer:


Consigliato: Nì


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venerdì 28 dicembre 2012

Recensione Flash: Cercasi amore per la fine del mondo


Anno e nazione di produzione: USA 2012

Titolo originale: Seeking a friend for the end of the world

Distribuzione in Italia: M2 Pictures

Uscita nelle sale: 17 gennaio

Genere: Commedia romantica

Durata: 101 minuti

Cast: Steve Carell, Keira Knightley, Adam Brody, Martin Sheen

Regista: Lorene Scafaria

Un'asteroide di nome Matilda sta per entrare in collisione con la Terra. L'impatto è previsto in un mese. E' così che finisce tutto. Dodge e sua moglie Linda sono in macchina quando apprendono la terribile notizia.
Con una fine certa e non più solo accidentalmente probabile, tutti relativizzano le loro vite, rivedono le loro priorità, decidono di vivere esperienze che si erano negati ed eliminano il superfluo. Ed è esattamente ciò che fa la moglie di Dodge: abbandona il marito in macchina e sparisce dalla sua vita. Così l'uomo è "condannato" a vivere i suoi ultimi giorni da solo, nonostante gli amici cerchino di spingerlo a godersi quel po' di vita che gli rimane.
In una delle sue ultime serate solitarie, sulla scala antincendio Dodge trova Penny, una ragazza inglese che scoprirà essere la sua vicina. In una rocambolesca fuga dalla città, Dodge trascina Penny con sé perché è l'unica persona lontanamente paragonabile ad un'amica. Lei invece gli consegna la sua posta che per tre anni il postino ha sempre imbucato nella cassetta postale sbagliata. L'uomo finalmente legge la lettera che la fidanzata del liceo, Olivia, gli ha spedito mesi prima, dove gli confessa che è stato l'amore della sua vita. Così decide di raggiungere Olivia e di trascorrere insieme a lei quel che rimane da vivere sulla Terra. Ma Penny, con la sua incontenibile personalità, manderà all'aria tutto.
Se nel mondo reale avevano profetizzato una fantomatica fine del mondo, Lorene Scafaria si avventura con il suo film (di cui ha scritto anche la sceneggiatura) nel cinematografico ultimo mese di vita sul pianeta per raccontare la storia di un amore fuori tempo massimo. Dopo aver scritto la sceneggiatura di Nick & Norah: tutto accadde in una notte, la Scafaria non ha perso il gusto per le storie dinamiche e naive, dove l'amore non è una stupida invenzione dei poeti ma un rifugio.
Steve Carell si destreggia tra commedie demenziali e film indipendenti, dimostrando al pubblico, con quella sua faccia multiforme, di essere un comico a tutto tondo. Keira Knightley è cresciuta sotto i nostri occhi, ne abbiamo seguito l'evoluzione e continua a non deludere.
Il tenero, surreale, ultimo viaggio di due persone che hanno ottenuto, anche se alla fine di tutto, ciò di cui avevano bisogno per vivere. O per morire felici. Decidete voi.

Il trailer:


Consigliato: Sì


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giovedì 27 dicembre 2012

The first time I met...Audrey Tautou


Dietro quei grandi occhioni neri c'è una personcina decisa e riservata. Lei è Audrey Tautou: nasce nella cittadina di Beaumont, nella Francia centro meridionale. I genitori scelgono per lei il nome della Hepburn. Avranno avuto la vista lunga?
L'attrice, da piccola, impara a suonare il pianoforte e l'oboe, ed entra a far parte di un'orchestra. Grande estimatrice di Mozart e Chopin, ama leggere e rileggere Victor Hugo, Oscar Wilde e Charles Baudelaire. Insomma, respira arte dès son enfance.
Terminato il liceo, inizia ad interessarsi alla recitazione frequentando un corso estivo alla famosa accademia parigina Cours Florent. Ma decide comunque di iscriversi all'università, scegliendo Lettere Moderne. Però mademoiselle Tautou appartiene alla recitazione, così dopo l'esordio in TV, nel 1999 compare per la prima volta sul grande schermo nel film Sciampiste & Co.
Nel 2001, il visionario regista Jean-Pierre Jeunet inizia a girare un film con l'attrice inglese Emily Watson. Purtroppo l'avventura non va a buon fine perché la Watson ha molte difficoltà a recitare in francese, così abbandona Jeunet e accetta la parte nel film Gosford Park. Jeunet è costretto a riscrivere il copione per un'attrice francese, e pensa subito ad Audrey che, nel frattempo, sta diventando famosa in Francia. Dopo un solo provino, la parte è sua. Audrey diventa Amelie.
E io divento sua fan.



Il favoloso mondo di Amelie ottiene un successo mondiale. Solo in Francia incassa 40 milioni di euro.
Ricco di omaggi al miglior cinema, francese e non, (Jules et Jim di Truffaut o anche il nostro Ladri di biciclette di De Sica) il film racconta la storia di una ragazza molto particolare, o forse solo molto sola, che dopo aver appreso della morte di Lady Diana, decide di aiutare gli altri per cambiare o migliorare loro la vita. Amelie, in seguito, comprende che ad aver bisogno di aiuto è proprio lei, e aiutata da un suo vicino, inizierà a rischiare e ad amare.



Il film diventa un caso: riceve cinque nomination agli Oscar e una nomination ai David di Donatello. La magia affabulatrice che Jeunet ha donato alla storia e l'originale colonna sonora di Yann Tiersen, incantano tutti.
Audrey viene lanciata nel firmamento del cinema mondiale. L'attrice dichiarerà in seguito che molti, quando la incontravano, la chiamavano Amelie. Era difficile convivere con un personaggio diventato così ingombrante. Ma Audrey non dà tanto peso alle glorie passate e guarda al futuro: girerà un altro film con Jeunet, Una lunga domenica di passioni, poi L'appartamento spagnolo e il seguito Bambole Russe, il delizioso Ti va di pagare? con Gad Elmaleh, per arrivare al suo primo film hollywoodiano, Il codice Da Vinci con Tom Hanks, regia di Ron Howard.
Ma Audrey è profondamente francese e non cede alle lusinghe americane. Dando un'occhiata alla sua filmografia, vedrete che l'attrice lavora soprattutto in film francesi.
Uno degli ultimi suoi ruoli da protagonista è proprio su una gloria di Francia: sto parlando del film Coco avant Chanel (clicca sul link per la recensione). Premiato dalla critica, bocciato dal pubblico.
Dopo La délicatesse e Thérèse D., quali altri ruoli ci riserva la Tautou? Non è dato sapere, ad Audrey piace sorprendere. Ma soprattutto, a mademoiselle piace andare controcorrente: le sue colleghe francesi girino pure il mondo, lei rimane una jeune de France.


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mercoledì 26 dicembre 2012

Recensione Flash: La Duchessa


Anno e nazione di produzione: Gran Bretagna, Francia, Italia 2008

Titolo originale: The Duchess

Distribuzione in Italia: BIM

Genere: Drammatico

Durata: 110 minuti

Cast: Keira Knightley, Hayley Atwell, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Dominic Cooper

Regista: Saul Dibb

Lady Georgiana Spencer è una spensierata, frivola ragazza di diciassette anni. La madre, un giorno, le annuncia di aver accettato la proposta di matrimonio del duca di Devonshire. Poteva mai rifiutarsi e negare tale prospettiva alla figlia? Così la ragazza si sposa e si trasferisce a Londra. Ciò che l'ingenua lady si aspettava dalla vita matrimoniale era solo un sogno: la realtà è un marito anaffettivo, che le chiede un erede maschio e di presenziare con lui in società. Avendo ancora conservato l'entusiasmo per la vita e le frivolezze, Georgiana diventa la star della società londinese. Nel frattempo, dopo due femmine e un'amante (del marito), la ragazza si ricorda di avere un corpo ed un cuore, ed è pronta ad amare. Questa volta, davvero.
Con La Duchessa, irrompe sugli schermi un Settecento perfetto, che fa da sfondo all'antenata, anch'essa sfortunata, di Lady Diana. In comune, nonostante i secoli che le separano, hanno oltre che la bellezza e un marito che le ha cornificate, un gran cuore e amore per la vita. Ma se Lady Diana ha potuto divorziare, Georgiana ha dovuto, per amore dei figli, continuare a vivere il menage a trois e sorridere. Ma soprattutto, dimenticare.
Uno dei ruoli più belli interpretati dalla brava Keira Knightley. Ralph Fiennes non smentisce la sua bravura, e dietro quegli occhi azzurri blocca le emozioni di un uomo semplicemente inutile.

Il trailer:


Consigliato: Sì


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martedì 25 dicembre 2012

Un film per Natale...#2


Eh, sì. A Natale si è tutti, sdolcinatamente, più buoni. O almeno così dicono.
Questo inglesissimo film associa la melassa al fish and chips. Insomma, c'è dolcezza pericolosamente diabetica ma si ride anche di gusto. Si ride tanto grazie ad un cast davvero davvero azzeccato.
Love Actually - L'amore davvero è un film corale, una galleria di personaggi strambi interpretati da attori che definirli perfetti per quei ruoli è poco.
Il genio dietro la macchina da presa è Richard Curtis, autore dei maggiori successi inglesi degli ultimi anni; stiamo parlando dello sceneggiatore di Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Bridget Jones.
Il film, scritto e diretto da Curtis, è contraddistinto da quel tipico, brioso tocco di classe del regista/sceneggiatore. Avete presente la sensazione di quando bevete una coppa di spumante ghiacciato? Beh, quello è ciò che succede quando si vede un film di quest'uomo. Non importa che sia il regista o lo sceneggiatore. Se c'è lui, si sente.
Londra. A cinque settimane dal Natale vengono narrate nove storie che hanno per protagonisti un neo primo ministro, un cantante rock sul viale del tramonto, uno scrittore cornificato di fresco e tanti altri. Giunti al Natale, tutti avranno il loro lieto fine?
Sicuramente i personaggi che rimangono più impressi sono il primo ministro interpretato da Hugh Grant e la rockstar Billy Mack interpretata da Bill Nighy. Questi due sono magnifici e lo spettatore non può fare altro che ridere.
Per me è doveroso lasciarvi qualche video.
Dopo aver dato una bella lezione diplomatica ad un fascinoso presidente degli Stati Uniti impersonato da Billy Bob Thornton, il primo ministro festeggia così:

The dancing prime minister:



Billy Mack, invece, cerca di risalire le classifiche cantando una cover di Love is all around. La trovata "geniale" è di aver adattato la canzone al Natale. Quindi ascoltiamo, Christmas is all around:

Billy Mack - Christmas Is All Around:



E questo è solo un assaggio di Billy Mack.


E poi, spazio al romanticismo con le storie dello scrittore Jamie (interpretato da Colin Firth) e la cameriera portoghese Aurelia, di Mark e del suo amore per Juliet:

To me you're perfect:



E ancora con le storie di John e Judy, del giovane Sam e di Joanna, e dello stesso primo ministro con la sua Natalie.
Se avete voglia di un bel film di Natale, senza avere tra i piedi Babbi Natale panzuti ed elfi irritabili, Love Actually fa al caso vostro.

Il trailer:



Buon Natale da Incursioni Cinemaniache!

All I Want For Christmas Is You:


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lunedì 24 dicembre 2012

Un film per Natale... #1


Non sapete cosa vedere durante questi giorni natalizi? Tranquilli, ci pensiamo io e la mia sister!
Ecco qual è il mio consiglio: The Nightmare Before Christmas!
Il famoso cartone animato del 1993, diretto da Henry Selick ed ideato e prodotto dal genio visionario di Tim Burton, narra la storia di Jack Skeletron, il Re delle Zucche, cittadino onorario della città di Halloween (doppiato da Renato Zero) colto da una profonda crisi mistica: infatti il giovane scheletro, dopo anni ed anni di Halloween, sta perdendo l'amore per la festa a lui dedicata dai suoi concittadini, per via dell'incessante monotonia delle celebrazioni e della mancanza di inventiva e di nuovi spunti.
Tuttavia un giorno, mentre girovaga per il bosco, si imbatte in sei porte misteriose, venendo attirato da quella su cui è inciso un grosso abete decorato: varcata la soglia, si ritroverà nella Città Del Natale, dove gli elfi stanno lavorando incessantemente giorno e notte per preparare i regali che Babbo Natale (da Jack erroneamente chiamato Babbo Nachele!) consegnerà la notte tra il 24 ed il 25 dicembre.
Da qui scatterà la brillante e sciagurata idea di Jack, nonostante il parere contrario di Sally, che segretamente lo ama da tempo ma non riesce a dichiararsi: Jack, con l'aiuto del Dottor Finkelstein e dei cittadini di Halloween Town, si sostituirà a Babbo Nachele, trasformerà il Natale in una festa simile ad Halloween e consegnerà egli stesso i regali!
Da quel momento in poi comincerà una lunghissima sequela di equivoci e disastri al limite del comico, mentre Babbo Natale sarà tenuto prigioniero dal malefico Bau Bau, arci-nemico di Jack.
Il Natale sarà davvero destinato a scomparire dalla faccia della Terra oppure Jack rinsavirà dalla sua ossessione per questa festa?
Lo scoprirete solo vedendo questo magnifico capolavoro, celebrato ancora oggi in tutto il mondo, a quasi vent'anni di distanza dalla sua proiezione nelle sale cinematografiche.
Vi lascio quindi il trailer ufficiale italiano augurandovi buone feste! Che possiate passarle serenamente con la vostra famiglia ed i vostri amici! Tanti auguri!


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domenica 23 dicembre 2012

Tremate! Tremate! Le Streghe son tornate!


Esattamente sei anni e mezzo fa, il 21 maggio 2006, è terminata una delle serie più famose e più importanti della storia televisiva americana e mondiale: sto parlando di Streghe (Charmed in inglese, letteralmente "incantato/stregato"). Nessuno può dire di non averne mai sentito parlare perché fu un vero e proprio fenomeno mediatico per ben otto anni, dal 1998 al 2006, con otto serie all'attivo, la cui storia è continuata e continua ancora nei cosiddetti Charmed Comics, fumetti ufficiali pubblicati a partire dalla fine della serie TV.

Phoebe, Prue e Piper
Le prime tre serie vedevano come protagoniste Shannen Doherty nel ruolo di Prudence "Prue" Halliwell, la sorella maggiore, Holly Marie Combs nel ruolo di Piper Halliwell, la secondogenita, ed Alyssa Milano nel ruolo della pestifera e ribelle Phoebe Halliwell, la più piccola delle tre.
Tutto inizia quando la loro nonna materna, Penny Halliwell, viene a mancare dopo essere stata per tanti anni la tutrice delle ragazze in seguito alla morte della loro giovane madre Patty, scomparsa in circostanze misteriose. Phoebe, dopo aver abbandonato la scuola ed aver fallito nel trovarsi un buon lavoro, ritorna da New York per vivere con le sorelle, nonostante il parere contrario di Prue, che detesta la sorella per la sua immaturità e per averle rubato il fidanzato, cosa rivelatasi poi non vera.
E' proprio in quel momento che le loro vite cambiano per sempre: Phoebe ritrova un vecchio libro della nonna in soffitta e legge una dedica per le nipoti. In realtà quello non è un libro comune, ma il famoso Libro Delle Ombre, e la dedica è un incantesimo che sprigiona i poteri delle tre sorelle, sopiti quando erano bambine per difenderle dal male, dopo che la madre morì proprio a causa di un demone.
Prue apprende il potere della telecinesi ed in seguito quello della proiezione astrale; Piper entra in possesso del potere del rallentamento molecolare, bloccando il tempo, ed andando avanti nella storia anche quello dell'accelerazione molecolare, facendo esplodere i demoni che le capitano a tiro; infine Phoebe impara il potere della premonizione e successivamente quello dell'empatia e della levitazione (gli ultimi due le verranno tolti nel corso della sesta stagione poiché li sfrutterà troppe volte, infrangendo le regole ed utilizzandoli per profitto personale, legge suprema nominata parecchie volte nel corso della serie).
Le giovani scopriranno quindi di essere le discendenti della famiglia Warren, streghe che per secoli hanno combattuto le forze del male, rappresentate dai demoni, gli stregoni e tanti altri esseri oscuri.
Quel compito ora spetta alle tre sorelle che devono barcamenarsi tra gli impegni lavorativi giornalieri e la lotta ai mostri, che cominciano ad attaccarle incessantemente ogni settimana poiché esse sono le Prescelte, il Potere del Trio, il bene supremo che potrebbe dare una volta per tutte il colpo di grazia al male se riuscisse a trovare il modo.
Dovendo sopportare un fardello così grande, le tre sorelle saranno affiancate dal giovane ed aitante Leo Wyatt, un ragazzo tuttofare interpretato da Brian Krause che poi si rivelerà essere un Angelo Bianco, uno spirito di luce inviato dagli Anziani, i rappresentanti del bene, per vegliare sulle tre sorelle, come accade per ogni altra strega sulla Terra. Il ragazzo le consiglia saggiamente nei limiti del possibile, rischiando anche la propria incolumità pur di salvarle, soprattutto Piper con cui avrà una storia travagliata e proibita (streghe ed Angeli Bianchi non possono stare insieme) che poi però verrà fortunatamente coronata con il loro matrimonio nella terza stagione.

Leo Wyatt
Phoebe sarà invece molto meno fortunata in amore: passando di ragazzo in ragazzo, la giovane conoscerà Cole Turner, interpretato da Julian McMahon, alter ego di Belthazor, un demone inviato dalla Triade e dalla Sorgente. Queste sono le prime entità malefiche di livello superiore con cui le tre sorelle dovranno faticare parecchio prima di sconfiggerle, dopo l'utilizzo della famosa formula del "demone della settimana", sfruttata dai creatori del telefilm fino alla fine della seconda stagione, per poi riprenderla in parte nella quinta.
Phoebe maturerà parecchio grazie a Cole, con cui instaurerà una relazione "odi et amo", arrivando addirittura a diventare malvagia, per poi redimersi e distruggerlo una volta per tutte nella quinta stagione.

Belthazor/Cole Turner
Ma la sorella più sfortunata di tutte sarà proprio la maggiore, Prue: dopo aver protetto e difeso sempre strenuamente per tre anni le sorelle, la ragazza, sedotta ed abbandonata da molti uomini, si sacrificherà per salvare Piper da un demone inviato dalla Sorgente, al termine della terza stagione.
In realtà la Doherty aveva litigato con parecchi membri della produzione e quindi decise di abbandonare il ruolo che l'aveva consacrata, dopo la sua partecipazione, nella prima metà degli anni '90, alla serie Beverly Hills 90210.
La troupe perdeva quindi un membro fondamentale e senza di esso il Potere del Trio cessava di esistere, rischiando di mandare a monte un progetto ben avviato che stava avendo successo in America ed in tutto il mondo. Come fare quindi?


La genialità dei produttori nel risolvere la questione scottante si chiama Paige Matthews!
Infatti, Rose McGowan entrò a far parte del cast regolare nella quarta serie, interpretando la sorellastra segreta di Piper e Phoebe.
La ragazza è frutto della relazione proibita tra la madre delle streghe, Patty, ed il suo Angelo Bianco, Sam Wilder (vizio di famiglia questi Angeli Bianchi!), dopo che Patty divorziò da Victor, il padre delle Halliwell. Neanche la loro nonna ne sapeva nulla, dopo aver interloquito con il suo spirito e con quello di Patty. Fortunatamente le due sorelle Halliwell la salvano, dopo aver fatto questa incredibile scoperta, in concomitanza con la Sorgente che aveva tentato di portarla dalla sua parte, e ricompongono finalmente il Potere del Trio, pronte nuovamente a distruggere il male.
La formula avviata dalla quarta serie in poi è sinceramente quella che preferisco di più: infatti, dopo l'addio di Shannen Doherty e di Constance M. Burge, produttrice esecutiva a cui subentra Brad Kern, l'idea del "demone della settimana" viene accantonata per fare posto a quella del "super-cattivo".
Nella quarta serie il primo super-cattivo è proprio la Sorgente, sconfitta dalle tre sorelle a metà stagione, in seguito sostituita dalla sua indovina, la Veggente, che trascinerà Cole, divenuto la nuova Sorgente a sua insaputa, nel baratro del male, portando Phoebe con sé, per poi essere depredato dei suoi poteri finendo negli Inferi.
La prima metà della quinta serie vede però il ritorno di Cole che, grazie alla sua scaltrezza, si libera dalla sua prigione eterna e cerca in ogni modo di tornare con Phoebe. Tutti i suoi tentativi però falliscono miseramente davanti al muro invalicabile di emozioni di Phoebe, emozioni bloccate dopo le varie relazioni finite male (questo blocco andrà avanti fino a metà dell'ottava stagione, quando Coop, un Cupido inviato dagli Anziani per ringraziarla dei suoi sforzi, le farà di nuovo provare la gioia dell'amore innamorandosi di lei e sposandola).
Impazzito quindi, Cole semina il panico ovunque ma a malincuore viene fermato per sempre da Phoebe, dopo essere diventato una delle Incarnazioni, esseri superiori sia al bene che al male che vegliano sul mondo da millenni, compiendo l'errore madornale di tornare indietro nel tempo e perdendo tutti i suoi poteri davanti alla tre streghe, come lo aveva avvertito Alpha, il capo delle Incarnazioni.
Dopo l'addio di Cole, la seconda metà della quinta serie rivede il fugace ritorno della formula del demone settimanale, con le ultime due puntate, davvero simpatiche, in cui le tre streghe diventano dee olimpiche al fine di sconfiggere i Titani, liberati dalle loro prigioni eterne.
La sesta e la settima serie sono le mie preferite per quattro ragioni: la bella e travagliatissima relazione tra Leo e Piper; Wyatt e Chris, i loro due figli; la pazzia di Leo; ed infine Zankou. Ma andiamo per ordine.
Leo, per trasformare le tre sorelle in dee, diventa un Anziano, venendo costretto a non avere più relazioni con il mondo terrestre per tantissimo tempo, affidando la protezione delle tre sorelle a Chris Perry, un misterioso giovane venuto dal futuro, interpretato da Drew Fuller, diventato un sex symbol grazie a questo ruolo, con la promessa di vegliare su Wyatt, il primogenito di Leo e Piper, poiché in futuro diventerà un malvagio stregone onnipotente a causa di un non ben precisato evento sciagurato imminente nella vita delle Halliwell.
Tutta la sesta serie quindi vede gli alti e i bassi tra Piper e Leo e i sospetti nei confronti di Chris, che alla fine termineranno con un'incredibile scoperta: il giovane altri non è che il secondogenito di Leo e Piper, Chris Perry Wyatt. Per il ragazzo sarà l'occasione buona per conoscere meglio sua madre, nel futuro uccisa dal Wyatt malvagio, ed ancor di più per riallacciare i rapporti con Leo, reo nel futuro di aver abbandonato il suo secondo figlio che lo odierà a morte per tanto tempo.

Wyatt e Chris
Fortunatamente tutto si risolverà con la distruzione dei vari demoni che minacceranno Wyatt, famoso come il Bambino Doppiamente Benedetto, poiché è più potente di sua madre e delle sue zie ed è il secondo essere metà stregone e metà Angelo Bianco dopo Paige, ed il ritorno di Chris nel suo futuro, ritornato alla normalità.
Tuttavia, e qui si allaccerà un altro dei miei punti preferiti, Leo inizierà a percorrere gli stessi identici passi di Cole verso la pazzia per un motivo: il giovane Anziano scoprirà che dietro la malvagità di Wyatt c'era Gideon, l'Anziano preside della Scuola di Magia, dove Leo e Paige insegneranno, ed infrangerà una regola suprema, uccidendolo ed inimicandosi tutto l'ordine degli Anziani, nonostante Gideon avesse perso la retta via.
Dall'inizio della settima serie infatti Leo verrà tormentato da visioni e da voci sconosciute che lo faranno quasi del tutto impazzire, uccidendo un altro Anziano e divenendo un ricercato. Solo quando scoprirà chi c'è dietro a tutto questo riuscirà a trovare un breve equilibrio precario: le Incarnazioni sono tornate. Lo faranno diventare uno di loro, come avvenne con Cole, col solo fine di creare Utopia, un mondo liberato dal male dove tutti andranno d'amore e d'accordo per l'eternità sotto il continuo controllo di questi esseri magici.

Le Incarnazioni: Beta, Alpha e Gamma
All'inizio, le tre sorelle sono diffidenti, ma dopo che Leo si rivelerà a loro presentandole alle altre Incarnazioni, accetteranno di aiutarle, soprattutto perché esse sono le sole che potranno sconfiggere Zankou, un potentissimo demone, secondo solo alla Sorgente, interpretato da Oded Fehr, che si libera dalla sua prigione nel regno sotterraneo, impadronendosi del potere del male.
Utopia viene fondata, ma c'è qualcosa che non va e di cui solo Leo si rende conto, poiché la mente di tutti, anche delle Halliwell, oramai è dominata dal potere delle Incarnazioni: la crudeltà di questi esseri sta proprio nel fatto che, essendo Utopia un mondo dove il male non esiste, se un umano trasgredisce le regole viene ucciso e scompare nel nulla, cancellando il suo ricordo e la sua esistenza dalla memoria della gente. Leo compirà quindi il gesto estremo sacrificandosi, dopo aver scoperto grazie a Zankou che 5000 anni prima già gli antichi Egizi avevano ricacciato le Incarnazioni alla stessa maniera, ed aprendo finalmente gli occhi alle sorelle che riusciranno pacificamente a far tornare il mondo come era prima, ma ad un carissimo prezzo: Zankou diventerà il nuovo super-cattivo quasi indistruttibile e Leo sarà catturato dagli Anziani per punirlo del suo tradimento, rendendolo umano e cancellandogli la memoria.
Ma se per Leo fortunatamente l'amore che prova per Piper lo farà rinsavire, diventando per sempre umano e mortale pur di stare con lei, lo stesso non si potrà dire per Zankou.

Zankou
La loro sarà infatti una durissima lotta che si risolverà solo con la distruzione del demone che si impossessa del Nesso, una forza neutrale che vive sotto la casa delle Halliwell, a causa della quale Zankou diventa estremamente potente ma al tempo stesso vulnerabile ai loro incantesimi.
La settima serie si conclude dunque con la sua distruzione e la finta morte delle tre sorelle, dopo l'esplosione della loro cantina sotto la quale c'era il Nesso. Le tre ragazze potranno finalmente vivere una vita tranquilla senza demoni, grazie ad un nuovo aspetto fisico e ad un nuovo nome creati con la magia, ma è davvero finita?


In realtà, la Warner Bros, fornitrice dei fondi per la serie, voleva far chiudere i battenti a causa dei bassi ascolti ottenuti all'inizio della settima serie. Per fortuna però, tutto è stato recuperato al termine della stessa serie, lasciando tuttavia scettici i produttori Warner che fornirono un budget bassissimo per l'ottava stagione, costringendo quindi i registi a terminare lo show con essa.
Ciò però non significa che l'ottava serie sia stata poco interessante, anzi!
Viene infatti introdotta Billie Jenkins, una giovane strega interpretata dalla bella Kaley Cuoco (divenuta celebre ultimamente per la sua parte nella serie comica The Big Bang Theory) che diverrà l'allieva delle tre sorelle, riuscendo a svegliarle dal loro torpore e dalla loro illusione di poter vivere una vita senza demoni, cosa impossibile perché a lungo andare le ragazze non si sentivano più in sintonia a causa dei loro poteri inutilizzati.
Torneranno tutte a lottare contro il male ed aiuteranno la giovane a cercare sua sorella maggiore, Christy, rapita quindici anni prima da un demone. Dopo una lunga ricerca finalmente la troveranno, prigioniera della Triade, i servi della Sorgente sconfitti anni prima da Cole ma ritornati in vita poiché sono la vera essenza del male e il male, come dice un demone loro ex allievo, non muore mai.
Ritrovarla però non è stato affatto un bel affare!

Christy e Billie
Il lavaggio del cervello che la giovane Christy ha subito man mano inizia a dare i suoi frutti, mostrando la sua natura di assassina e portando dalla sua parte la sorella, divenendo le nuove super-cattive. Anche qui la lotta sarà durissima e il tutto terminerà con la morte di Christy, uccisa proprio per mano di Billie, che si pente dei suoi errori e tornerà con le Prescelte.
Piper e Leo possono finalmente vivere la loro vita tranquilli, dato che Wyatt e Chris, insieme alle figlie di Paige e Phoebe, la prima sposata con Henry, un poliziotto di cui si innamora nel corso dell'ottava stagione, e la seconda con Coop di cui ho parlato prima, diverranno i nuovi protettori del bene.
Tutto è bene quel che finisce bene insomma!
Il mio amore per questo telefilm è sempre stato quello riguardante la magia, dato che adoro il fantasy, ma anche la bellezza delle emozioni sincere provate dai protagonisti della serie, cosa che nella realtà è purtroppo rara da trovare al giorno d'oggi. Ecco perché forse ho deciso di rivedere tutte le puntate: per tornare a sognare con le tre sorelle e la loro "amata" combriccola di demoni, e consiglio di rivederle anche a voi!
Vi lascio dunque con la famosissima canzone presente nella sigla, How Soon Is Now, interpretata dai Love Spit Love. Buon ascolto e a presto!

Love Spit Love -How Soon Is Now :



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