giovedì 28 febbraio 2013

Recensione Flash: Coco Chanel & Igor Stravinsky


Anno e nazione di produzione: Francia 2009

Distribuzione in Italia: Sony Pictures

Genere: Drammatico

Durata: 120 minuti

Cast: Anna Mouglalis, Mads Mikkelsen, Elena Morozova, Natacha Lindinger

Regista: Jan Kounen

Per chi non lo sapesse, Coco Chanel non è stata soltanto una delle più famose stiliste dell'età contemporanea, ma anche un'appassionata filantropa. Una volta divenuta l'apprezzata couturier che il mondo conosce, nella Parigi degli anni Venti entra a far parte dell'esclusivo cenacolo intellettuale di Misia Sert. Gabrielle così aiuterà e finanzierà molti artisti, partecipando a volte lei stessa nella preparazione di spettacoli di danza o teatrali, occupandosi ovviamente dei costumi. Tra i tanti artisti conosciuti da Coco c'è anche il grande compositore russo Igor Stravinsky. Il musicista, con la famiglia, viene ospitato da Chanel a Bel Respiro, la villa che la stilista possedeva poco fuori Parigi affinché Stravinsky possa finire di comporre la sua ultima opera. Tra i due nascerà un'intesa sempre più forte al quale sarà inevitabile dover cedere.
Basato sul romanzo fittizio di Chris Greenhalgh, il film dell'olandese Jan Kounen è uscito in contemporanea con il film di Anne Fontaine, Coco avant Chanel. Cose che hanno in comune, oltre la protagonista? Il piattume imperante.
Nella realtà, fu solo Stravinsky a nutrire dei sentimenti per Coco, la stilista non li ricambiò mai. Ma non è questo che rende il film noioso, ma la mancata occasione sfruttata dal regista di indagare le psicologie di personaggi così interessanti, riducendo il tutto ad una voyeuristica relazione di letto. Anna Mouglalis, fasciata in abiti degni di Coco incanta ma non convince, Mads Mikkelsen sembra sia costretto nel ruolo di uomo "che non deve chiedere mai".
Però salvo i costumi, il trucco e le scenografie: assolutamente splendidi, una cura dei particolari maniacale, come piaceva a Coco.
Se mademoiselle Chanel fosse stata ancora con noi, una generosa sforbiciata ad entrambe le pellicole l'avrebbe data.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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mercoledì 27 febbraio 2013

Recensione Flash: Quello che so sull'amore


Anno e nazione di produzione: USA 2013

Titolo originale: Playing for keeps

Distribuzione in Italia: Medusa

Genere: Commedia romantica

Durata: 100 minuti

Cast: Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid, Judy Greer, Noah Lomax

Regista: Gabriele Muccino

George Dryer è un ex calciatore: è stato costretto ad interrompere la sua sfolgorante carriera a causa di un infortunio. L'uomo si ritrova a reinventare la sua vita, così si trasferisce in America dove vivono l'ex moglie Stacie e suo figlio Lewis. Oltre alla carriera, George deve cercare di ricostruire anche il rapporto con il figlio. Quale occasione migliore se non quella di allenare la squadra di calcio di Lewis? L'uomo non solo conquisterà la squadra dei piccoli Cyclones ma anche le loro mamme. Ma il goal decisivo della sua vita è riunire la sua famiglia.
Terzo film americano per il nostro Gabriele Muccino. Se nelle natie sale Quello che so sull'amore ha avuto un discreto successo, negli Usa è stato un flop. Chi meglio degli americani ha fiuto per le commedie romantiche? E infatti questa non è sicuramente una delle migliori che il pubblico statunitense ha visto fino ad ora. Il tocco personale di Muccino è completamente assente, tranne per il protagonista, l'eterno Peter Pan che abbiamo già incontrato nei suoi film precedenti. E' un film ingenuo, che si adegua ad un canone e ci si adagia. Il cast fa quel che può ma la storia risulta prevedibile. Il lieto fine non fa che peggiorare le cose.
Gerard Butler (oltre che protagonista è anche il produttore del film) è magnifico anche nelle vesti di papà e conquista sicuramente il pubblico femminile. Ma il film non si può reggere solo sul suo appeal.
Mr. Muccino evidentemente era un po' confuso e, in attesa dei suoi nuovi progetti, lo rimandiamo a settembre perché con quello che sa sull'amore merita un'insufficienza.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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lunedì 25 febbraio 2013

Ladies and gentlemen, the Oscars!


Ok, chiariamo subito: io e mio fratello non abbiamo pagato i giurati dell'Academy!
Stranamente, quest'anno noi e loro eravamo sulla stessa lunghezza d'onda. Forse perché questa edizione degli Oscar, oltre che delle sorprese come l'hanno soprannominata già alcuni giornalisti, è stata anche l'edizione che ha premiato davvero il merito.
Chi si aspettava uno show unpolitically correct, è rimasto deluso: Seth MacFarlane è stato very polite, contenendo le sue battute entro i limiti del rigido cerimoniale dell'evento cinematografico più atteso dell'anno. L'apertura stile "musical" di MacFarlane, il momento forse più irriverente della serata:

We saw your boobs!

Sicuramente è stata un'edizione che ha dato molto spazio alla musica: come già annunciato, sul palco si sono succedute le esibizioni di Adele (la cantante inglese ha vinto il premio Oscar per Miglior Canzone), Shirley Bassey, Barbra Streisand, Norah Jones, Jennifer Hudson, il cast di Les Miserables e di Chicago con una strepitosa Catherine Zeta-Jones. Ma spazio anche al ballo, oltre alla performance della Zeta-Jones, ad incantare la platea del Dolby Theatre anche l'esibizione di Channing Tatum e Charlize Theron.
L'evento è stato, come sempre, seguitissimo da tanti telespettatori sparsi per il mondo. 


Si vociferava che, per celebrare i cinquant'anni di James Bond, sul palco sarebbero stati presenti tutti gli attori che hanno impersonato l'agente segreto più famoso al mondo. E invece al Dolby Theatre ha fatto irruzione, in collegamento dalla Casa Bianca, una raggiante Michelle Obama. La first lady, per la prima volta nella storia degli Academy, ha premiato la categoria Miglior Film, confermando con la sua presenza il volto "popolare" della famiglia presidenziale.



"Non avrei mai immaginato di tornare su questo palco." Sedici anni dopo la vittoria con il film Will Hunting, un emozionatissimo Ben Affleck, insieme agli altri due produttori di Argo, George Clooney e Grant Eslov, ha ritirato la statuetta per Miglior Film. E' stata sicuramente una vittoria a sorpresa, favoritissimo era da tempo Lincoln di Steven Spielberg. Ma l'indizio che ha fatto ben sperare i tre uomini del film più premiato dell'anno sono state sicuramente le quotazioni dei bookmakers che, a pochi istanti dall'inizio della cerimonia, davano per favorito proprio il film di Affleck che ha così scavalcato, all'ultimo momento, Lincoln.
Mr. Spielberg è rimasto quasi a bocca asciutta, infatti a vincere il premio per Miglior Regia è stato, anche lui a sorpresa, Ang Lee con Vita di Pi. Il film del regista taiwanese è quello che si è portato a casa più Oscar: oltre a Miglior Regia, anche fotografia, effetti speciali e colonna sonora.



Eccoli qui i quattro protagonisti dell'85esima Notte degli Oscar! Daniel Day-Lewis, molto commosso, oltre alla statuetta come Miglior Attore Protagonista porta a casa anche un primato: è l'unico attore nella storia degli Academy ad aver vinto tre Oscar nella categoria più importante. Divertente il suo acceptance speech: a premiarlo Meryl Streep, e l'attore ha rivelato che lui era stato preso in considerazione per il ruolo di Margaret Thatcher (si riferisce ad Iron Lady, il film con cui la Streep ha vinto l'anno scorso il suo terzo Oscar, Ndr.), mentre la Streep era stata la prima scelta di Spielberg per interpretare il presidente Lincoln. L'adorabile e bravissima Jennifer Lawrence ha rivelato di aver imprecato, non di gioia ma per la caduta sul palco! Oscar meritatissimo per la giovane attrice che, come ho già scritto nella recensione de Il Lato Positivo, ci riserverà sicuramente ancora tantissimi ruoli indimenticabili. Due pollici bene bene in alto per i membri dell'Academy che hanno premiato l'eccezionale dottor Schultz di Christoph Waltz. L'attore austriaco vince per la seconda volta l'Oscar come Miglior Attore Non Protagonista grazie ad un film di Tarantino. E la dolce Anne Hathaway, come previsto, ha vinto nella categoria Miglior Attrice Non Protagonista grazie alla sua commovente Fantine de Les Miserables.
Altri premi: Tarantino ha vinto per Miglior Sceneggiatura Originale, Amour di Michael Haneke ha vinto l'Oscar come Miglior Film Straniero, Ribelle - The Brave è il film d'animazione vincitore di quest'anno per Best Animated Feature.

Digressione Fescion!

Veloce carrellata dei vari look sfoggiati dalle star ieri sera.



Sicuramente molto "scenografico" il vestito Dior scelto da Jennifer Lawrence, ma la ingolfava un po'.



Semplice ed elegante Anne Hathaway in un vestito rosa cipria di Prada. Ma poteva osare qualcosa in più.



Di un'eleganza molto anni Quaranta il vestito Armani Privè di Jessica Chastain, una delle più belle sul red carpet.



Non era semplice da indossare questo impegnativo Armani Privè, ma Naomi Watts ha classe da vendere!



Impeccabile come sempre: una splendida Alicia Vikander in un Elie Saab acquamarina.



Una delle più ammirate: Sally Field in un rosso Valentino.

Menzione d'onore per Amanda Seyfried, eterea in Alexander McQueen. Jennifer Aniston in rosso bella ma non ha dimostrato molta originalità.
Le peggio vestite? Nicole Kidman e Catherine Zeta-Jones con abiti che decisamente le invecchiavano e Salma Hayek che, per la sua altezza, ha scelto una abito che la rimpiccioliva ancora di più.



Oltre alla statuetta più ambita, Daniel Day Lewis vince anche il premio eleganza! Very posh in un originalissimo smoking blu.



Di classe anche lo smoking di Joseph Gordon-Levitt, molto old style.



Elegantissimi anche Christoph Waltz (in Prada) e Bradley Cooper (in Tom Ford).
Comunque, molto made in Italy ieri sul red carpet degli Oscar e questo non può che farci felici.
L'85esima edizione degli Academy è stata "democratica", ogni film ha ricevuto il premio per cui meritava davvero.
Appuntamento all'anno prossimo!



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domenica 24 febbraio 2013

Previsioni Oscar-maniache!


Al Dolby Theatre tutto è pronto per l'85esima Notte degli Oscar. 
Chissà i "nominati" come staranno vivendo queste ultime ore che li separano da uno degli eventi più eccitanti dello showbiz. Gli acceptance speech saranno già pronti o i protagonisti delle varie categorie hanno deciso di andare a braccio, affidandosi alle emozioni del momento? Lo scopriremo questa sera!
Per chi volesse seguire in diretta la manifestazione basta sintonizzarsi su SKY Cinema Oscar alle 22:55, in replica domani sempre sullo stesso canale alle 10:50. Per chi mastica l'inglese, gli Academy Awards verranno trasmessi sulla rete televisiva ABC. Per chi invece volesse seguirlo in streaming basta cliccare QUI, sintonizzandosi alle 23:30.
Questa edizione degli Academy sarà presentata da Seth MacFarlane, il creatore della serie TV Family Guy e dell'irriverente orsetto Ted, di cui ha scritto la sceneggiatura e diretto il film. Sarà una serata che celebrerà i cinquant'anni dell'agente segreto di Ian Fleming, ovviamente sto parlando di James Bond e forse sul palco saranno presenti tutti gli attori che l'hanno impersonato nel corso degli anni. Ma nello show avrà molto spazio la musica, infatti sul palco si avvicenderanno Norah Jones, Barbra Streisand, Adele e Shirley Bassey per l'omaggio musicale a 007 e il cast del film musical Chicago.
I bookmakers sono indaffaratissimi con le quotazioni sui vincitori e le scommesse, mai come quest'anno per alcune categorie, potrebbero essere sicure da piazzare per gli scommettitori. Per chi volesse tentare la fortuna, i favoriti per Miglior Film sono Argo e Lincoln, poco lontano nelle quotazioni Il Lato Positivo. Per Miglior Regia i bookmakers danno per scontata la vittoria di Spielberg. Per Miglior Attore Protagonista anche qui sembrano non esserci dubbi: la vittoria dovrebbe essere di Daniel Day Lewis, ma qualche speranza potrebbe esserci per Hugh Jackman. Nella categoria Miglior Attrice Protagonista la favorita è la giovane Jennifer Lawrence, seguita a ruota da Emmannuelle Riva e Jessica Chastain. Per il premio come Miglior Attore Non Protagonista invece ci sono due opzioni date per vincenti, si tratta di Tommy Lee Jones e Christoph Waltz. E in ultimo, sicuramente la vittoria più sicura (e meritata) è per Anne Hathaway come Miglior Attrice Non Protagonista.
Noi non siamo bookmakers, quindi non fidatevi: ecco le nostre previsioni Oscar-maniache!

Miglior Film

Mario: Argo, un colpo di scena ci sta sempre bene nello show più impomatato dell'anno!

Michela: Vorrei vincesse Il Lato Positivo o in un universo parallelo potrebbe vincere Argo, ma quasi sicuramente vincerà Lincoln.

Miglior Regia

Mario: Steven Spielberg...ehi il colpo di scena ci sta ma non esagereranno sicuramente!

Michela: Stesso discorso, vorrei vincesse David O. Russell o Ben Affleck ma se la gioca di più Spielberg.

Miglior Attore Protagonista

MarioDaniel Day Lewis senza ombra di dubbio, anche se il suo Lincoln, bravura a parte, è più efficace del Tavor!

Michela: Aridanghete, vorrei ardentemente che vincesse Bradley Cooper ma la statuetta andrà sicuramente o a Lewis o a Jackman.

Miglior Attrice Protagonista

Mario: Quvenzhanè Wallis! Ok sì, l'ho sparata grossa! Ma sarebbe bello veder vincere questa bambina di nove anni.

Michela: Jennifer Lawrence nei miei sogni, Jessica Chastain nella realtà.

Miglior Attore Non Protagonista

Mario: Christoph Waltz, almeno un premio importante Django Unchained se lo merita!

Michela: Vorrei tanto vincesse Christoph Waltz ma ci vedo anche Arkin o De Niro.

Miglior Attrice Non Protagonista

Mario: Anne Hathaway...praticamente è già lì sul palco a leggere il suo discorsetto!

Michela: senza alcun dubbio Anne Hathaway!

Miglior Film D'Animazione

Mario: Pirati! Perché merita.

Michela: Frankenweenie perché mi dispiace per il braccio fasciato di Tim Burton!

Miglior Film Straniero

Mario: War Witch, perché mi piace il titolo del film!

Michela: Vorrei vincesse il danese A Royal Affair ma sono arcisicura che vincerà Amour di Michael Haneke.

QUI tutte le nomination, categoria per categoria.
Tifiamo tutti per l'unico italiano in concorso: il compositore Dario Marianelli per la colonna sonora del film Anna Karenina di Joe Wright.
Appuntamento a domani per commentare la serata!


The Conoscitore Brothers


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sabato 23 febbraio 2013

Recensione Flash: Taken: La Vendetta


Titolo originale: Taken 2

Anno e nazione di produzione: Francia 2012

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Azione

Durata: 91 minuti

Cast: Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, Leland Orser, Rade Serbedzija, John Gries, Luke Grimes, D. B. Sweeney

Regista: Olivier Megaton

Il micidiale Bryan Mills è tornato in azione!
Infatti, nel sequel del famoso film Io Vi Troverò, sceneggiato e prodotto anch'esso da Luc Besson, l'ex agente della CIA, divenuto ora un bodyguard, dovrà di nuovo affrontare i fantasmi del suo passato: il padre di uno degli uomini che hanno rapito sua figlia nel capitolo precedente, e che lui ha ucciso, ha giurato vendetta sulla tomba di tutti i membri dell'organizzazione criminale albanese che vendeva giovani donne al mercato della prostituzione internazionale, sgominata in maniera sanguinosa da Mills. Stavolta quindi sarà proprio Bryan ad essere rapito, insieme alla sua ex moglie Lenore, durante un soggiorno ad Istanbul tutti insieme, dopo che il bodyguard aveva terminato il suo lavoro di protezione di un ospite illustre in città. Solo Kim, la figlia di Bryan, potrà aiutare suo padre a sconfiggere per l'ennesima volta questi spietati e feroci assassini senza scrupoli. Ci riuscirà?
Se il primo capitolo era incentrato sulla forsennata ed irruenta ricerca di Bryan in tutta Parigi alle calcagna degli albanesi che avevano rapito Kim, il secondo film dà la possibilità allo spettatore di conoscere altre peculiarità della macchina di morte rappresentata dall'ex agente della CIA, in grado ad esempio di ricordarsi esattamente tutto il tragitto dall'hotel al covo della banda solo grazie ai vari rumori ascoltati mentre si trovava incappucciato nel furgone con Lenore. E' stato bello anche vedere il ruolo, stavolta attivo, ricoperto da Kim, segnata dall'orribile episodio del rapimento a Parigi, che l'ha resa una ragazza più dura e risoluta.
Proprio per questo consiglio di vedere il film, esattamente perché, a differenza di altri sequel, segna sia un punto di continuità con Io Vi Troverò ma al tempo stesso anche un punto di svolta e cambiamento per i protagonisti della storia.
Buona visione!

Consigliato: Sì

Il trailer:


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venerdì 22 febbraio 2013

Recensione Flash: The Sessions


Anno e nazione di produzione: USA 2012

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Drammatico

Durata: 95 minuti

Cast: John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, Moon Bloodgood, Annika Marks, Adam Arkin

Regista: Ben Lewin

California, anni Ottanta. Mark O'Brien è un giornalista e scrittore. Dall'età di sei anni, a causa della poliomelite, è paralizzato dal collo in giù e sopravvive grazie ad un polmone d'acciaio. Nonostante il suo handicap, l'uomo ha sempre cercato di condurre una vita normale e soddisfacente. Dopo essersi laureato a Berkeley, ha iniziato a scrivere poesie e collaborare con giornali. Ciò che manca nella vita di Mark è l'amore. E il sesso. Nonostante la tenera autoironia verso la sua condizione, Mark è estremamente sensibile e vulnerabile. Si confida con il suo parroco e, insieme a lui, l'uomo prende la decisione di rivolgersi ad una specialista. E' così che Mark conosce Cheryl, una sex surrogate. La terapista aiuterà l'uomo a far pace col suo corpo. E con sé stesso. Perché prima che col corpo, il sesso è vissuto con la mente.
Il regista Ben Lewin, lui stesso sopravvissuto alla poliomelite, venuto a conoscenza della storia di Mark O'Brien, ha deciso subito di farne un film. Appartenente al circuito del cinema americano indipendente, il film non conquista per l'originalità della storia ma per il pregevole lavoro "artigianale" di cast e crew. Nel perfetto stile anticonvenzionale californiano, The Sessions is made with love. La sensibilità con cui tutti hanno lavorato a questo film è già un buon motivo per andarlo a vedere. Helen Hunt e soprattutto John Hawkes sono straordinari. William H. Macy con la sua interpretazione ti fa venire voglia di donare l'8 x mille alla Chiesa.
Scherzi a parte, parafrasando proprio ciò che dice alla fine del film il prete di Macy, The Sessions è il viaggio di un uomo alla ricerca di un'esperienza di vita completa come persona e non come caso umano.

Il trailer:


Consigliato: Sì


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giovedì 21 febbraio 2013

Cinema dal Mondo...Fredde emozioni


Sapete a chi appartiene quello sguardo penetrante? Se non lo riconoscete, vi dico che è di Mads Mikkelsen.
Dopo la meritata vittoria a Cannes 2012, l'attore è diventato sicuramente il simbolo dell'ascesa del cinema danese. 
Infatti, negli ultimi anni, il cinema danese (e in generale quello del nord Europa) sta mietendo successi e si sta imponendo a livello mondiale, conquistando premi ed esportando attori che sono diventati delle star a Hollywood.
Volete delle prove? Andate a leggere le nomination di quest'anno dei vari premi cinematografici: dagli Oscar ai Golden Globe fino ai BAFTA, molta attenzione è stata data ai film nord europei.
Concentrandoci sulla Danimarca, l'elenco di premi e premiati nelle varie manifestazioni è lungo: all'ultima edizione del Festival di Cannes ha avuto enorme successo il film Il Sospetto di Thomas Vinterberg; il protagonista Mads Mikkelsen ha vinto la Palma d'Oro come Miglior Attore. Nel 2011 la regista Susanne Bier ha vinto l'Oscar con In un mondo migliore per Miglior Film Straniero e il premio come miglior regista europea agli European Film Awards. Sempre agli EFA, Melancholia di Lars Von Trier ha vinto il premio come miglior film e ha stregato tutti (nonostante le esternazioni del regista su Hitler). Ovviamente non si sono dimenticati di Mads Mikkelsen che, sempre agli EFA, ha vinto il premio come miglior contributo europeo al cinema mondiale.



"Noi non abbiamo dei grossi problemi politici o sociali e ci concentriamo maggiormente sulle storie interpersonali e sulle relazioni. E hanno un'elevata intensità."

                                                                                                            Mads Mikkelsen

Forse non tutti sanno che il cinema danese è stato tra i più attivi nel momento in cui la settima arte stava diffondendosi nel vecchio continente. La prima proiezione pubblica venne organizzata a Copenaghen nel 1896; nel 1904 venne aperta la prima sala cinematografica. Nel corso di due anni i locali si moltiplicarono in ogni parte del paese. Nel 1906 Ole Olsen fondò la prima casa cinematografica su modello americano, la Nordisk Film Kompagni. In quattro anni raggiunse i 1700 dipendenti e in Europa divenne la seconda casa di produzione, dopo la francese Pathé. Importanti furono le innovazioni apportate dai danesi nelle ambientazioni, l'uso della luce o lo stile recitativo. I registi più famosi sono sicuramente, a partire dal muto: Blom, Sandberg, Christensen e soprattutto Dreyer e Jensen. Tutti ovviamente lavorarono con la Nordisk di Olsen.
Il cinema danese contemporaneo è rappresentato dai firmatari del movimento cinematografico Dogma 95. Gli ispiratori del movimento sono Lars Von Trier e Thomas Vinterberg. L'obiettivo degli aderenti al Dogma 95 era quello di purificare il cinema, tornare alla semplicità eliminando: gli effetti speciali, la colonna sonora, la scenografia e divieto assoluto di investimenti miliardari. Inoltre l'unico mezzo ammesso per le riprese era la camera a mano. Tutti le regole furono ovviamente trascritte nel documento di fondazione del movimento ma è inutile dire che fin dall'inizio non furono rispettate. L'alibi fu quello che ogni regista poteva interpretare il decalogo a modo suo. L'esperienza di Dogma 95 si chiuse nel 2005, con 35 film.
Oggi il cinema danese ha il volto femminile della regista Susanne Bier. Anche lei ha aderito a Dogma 95, con i suoi primi film ha riscosso notevole successo prima in patria poi in Europa. Dopo il film Non desiderare la donna d'altri (gli americani ne hanno fatto uno sbiadito remake, Brothers con Natalie Portman, Jake Gyllenhaal e Tobey Maguire) che ha avuto successo a livello mondiale, per la Bier l'America diventa la sua seconda patria. Con il film successivo, Dopo il matrimonio, la regista riceve la sua prima candidatura all'Oscar. La statuetta degli Academy la stringerà tra le mani cinque anni dopo.



Il film è un viaggio emozionale in segreti e amori forse dimenticati. Jacob Petersen gestisce un orfanotrofio a Mumbai. In cerca di finanziamenti è costretto a tornare in Danimarca perché un ricco uomo d'affari sembrerebbe disposto a donare una cospicua somma di denaro ma vuole conoscere Jacob di persona. L'uomo, da molto tempo lontano da casa, scoprirà che il suo passato diventerà il suo presente.
La regista analizza le dinamiche di una rappresentazione dei sentimenti, dove il grande burattinaio è l'attore svedese Rolf Lassgård. Forse il film potrebbe sembrare un ingenuo melò ma in realtà, allo spettatore più attento, verrà svelato un microcosmo di particolari, gesti segreti ed espressioni che animano la vita dei protagonisti. Un'alchimia di lacrime e rabbia.

Il trailer:

Dopo il matrimonio:



Spesso i film danesi non vengono distribuiti in Italia, ed è un peccato perché l'originalità e il gusto ricercato per i particolari ormai, nella cinematografia mondiale, sono diventati merci rare.

Per chi vuole saperne di più sul cinema danese:

Storia del cinema danese

Recensione Flash del film danese candidato agli Oscar e Golden Globe 2013:

A Royal Affair

Buona visione!


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lunedì 18 febbraio 2013

Recensione Flash: Warm Bodies


Anno e nazione di produzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: Lucky Red

Genere: Commedia "zombie" romantica

Durata: 97 minuti

Cast: Nicholas Hoult, Teresa Palmer, John Malkovich, Analeigh Tipton, Rob Corddry, Dave Franco

Regista: Jonathan Levine

R è uno zombie. Non ricorda come lo è diventato. Non ricorda nulla della sua vita precedente, nemmeno il suo nome. Ogni giorno trascina il suo corpo morto da una parte all'altra dell'aeroporto, in cui vive con altri zombie. Il momento più esaltante delle loro giornate è quando vanno a caccia di umani. Si sentono di nuovo vivi perché mangiandone il cervello si appropriano dei ricordi e possono vivere per alcuni istanti le loro vite. Ed è proprio durante uno dei loro "banchetti" che R conosce Julie, un'umana che insieme ad altri era in spedizione al di là del muro nel territorio degli zombie, in cerca di medicine. Unica sopravvissuta del gruppo, Julie viene salvata da R. Con lui trascorrerà alcuni giorni, al riparo da mascelle affamate. Il cuore di R ricomincerà a battere. E non solo il suo.
Dopo che la saga di Twilight è giunta al termine, i produttori hanno dovuto pensare a qualcos'altro per inebetire ancora le teenager e portarsi a casa la pagnotta. Ma, per fortuna, questa volta un po' di comicità e ironia ce le hanno messe. Quindi, guardando Warm Bodies, non siamo costretti ad assistere ai (falsi) scrupoli di coscienza di un vampiro ma all'ironica non vita di uno zombie diverso. A scongiurare il pericolo di un'altra saga/lagna soprannaturale è sicuramente il regista Jonathan Levine che apporta originalità e ritmo alla storia. Divertente l'interpretazione di R di Nicholas Hoult. La Julie di Teresa Palmer mi ricorda un po' la scipita Kristen Stewart ma almeno non ha intenzioni suicide come Bella. L'unica cosa che non capisco è la presenza di John Malkovich nel cast. Colpa della crisi mondiale?
Verso la fine si fa più spazio al romanticismo e meno alla comicità ma ehi, non avrei mai pensato di scriverlo: vi consiglio "vivamente" gli zombie di Warm Bodies.

Il trailer:


Consigliato: Sì


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domenica 17 febbraio 2013

When you play the Game Of Thrones, you win or you die!



Non c'è alcun bisogno di presentazioni: Game Of Thrones è una, se non la prima in assoluto, delle serie che ha riscosso e continua a riscuotere un successo planetario come mai fino ad ora a partire dal 2011, quando la prima serie venne mandata in onda dal canale americano HBO.

Le nove grandi casate di Westeros
Basata sul ciclo di romanzi fantasy Cronache Del Ghiaccio E Del Fuoco, del visionario scrittore George R. R. Martin, la serie narra le vicende dell'immaginifico continente di Westeros, governato da nove casate nobili, che a loro volta vengono servite da molte altre casate minori.Dopo tanti anni di pace le casate arrivano a farsi guerra, in seguito alla morte improvvisa e misteriosa del re Robert Baratheon, grande amico di Eddard Stark, lord di Grande Inverno.

Eddard Stark, protettore del Trono di Spade, interpretato da Sean Bean
Eddard, per fare un favore al suo amico fraterno, abbandona Grande Inverno per divenire lord protettore del re, il quale si insediò sul Trono di Spade molti anni prima, in seguito all'uccisione, per mano di suo cognato Jaime Lannister, di Aerys Targaryen, famoso con l'appellativo di Re Folle.
Dopo la morte di Robert quindi, Eddard scoprirà tutti i tranelli e gli inganni celati alla corte del re, per poi rimanere invischiato per sua sfortuna in queste trame malefiche, partite proprio da Cersei Lannister, moglie del re e di suo figlio, il dispotico e sadico Joffrey Baratheon, nato in realtà dalla relazione incestuosa tra sua madre ed il suo spietato e crudele zio Jaime, fratello gemello di Cersei, al solo fine di porre termine al potere della famiglia Baratheon a favore dei Lannister.

Joffrey Baratheon
Sarà proprio da questo momento in poi che la tanto temuta guerra tra le casate avrà inizio, poiché Eddard verrà decapitato per aver scoperto questo terribile segreto ed il suo figlio primogenito, Robb Stark, dichiarerà guerra ai Lannister e ai loro alleati, contemporaneamente ai due fratelli di Robert Baratheon, ufficialmente intenzionati a vendicare la morte del fratello e cancellare lo scandalo del concepimento di Joffrey, ma in realtà pronti a tutto pur di rivendicare per sé stessi il trono.
Allo stesso tempo la giovane Daenerys Targaryen, figlia del Re Folle, dopo numerosi ostacoli e combattimenti e dopo la morte di suo fratello, che aveva perso il lume della ragione, e di suo marito Khal Drogo, capoclan dei Dothraki, tribù barbariche che vivono al di là del mare a sud di Westeros, diventerà regina di quel popolo, con l'assistenza di Sir Jorah Mormont, cavaliere esiliato da Eddard Stark molti anni prima a causa dei traffici di schiavi che egli conduceva da lungo tempo, e guiderà le tribù unite contro Approdo del Re, la capitale di Westeros, aiutata dai suoi tre draghi, nati da poco tempo e segno della forza dei Targaryen.

La bella e giovane Daenerys Targaryen, interpretata da Emilia Clarke
Ora che tutte le pedine sono in posizione e le prime battaglie sono già state combattute, cosa accadrà?
La giovane Daenerys riuscirà finalmente a raggiungere il continente per rivendicare il trono?
Jaime, dopo essere stato tenuto in ostaggio da Robb Stark per poi riuscire a fuggire in seguito ad un colpo di fortuna con l'aiuto della titanica cavallerizza Brienne di Tarth, riuscirà a tornare ad Approdo del Re per riunirsi a Cersei?

Robb Stark e Jon Snow, il fratellastro nato dalla relazione tra Eddard ed una serva
Robb, dopo vari successi, riuscirà a vendicare il padre barbaramente ucciso per aver scoperto la verità sugli intrighi di corte, o fallirà?
Jon Snow, figlio illegittimo di Eddard, divenuto un Guardiano Della Notte, una casta di guerrieri che fanno voto di castità difendendo la Barriera, il muro messo a difesa di Westeros a nord di Grande Inverno contro le bestie malefiche che vivono al di là di esso, come farà a difendere le terre del sud dalla minaccia imminente, rappresentata dall'esercito di demoni noti come Estranei?

Tyrion Lannister, noto come il Folletto, interpretato dal poliedrico Peter Dinklage
Tyrion Lannister, fratello di Cersei e Jaime, noto come il Folletto, essendo affetto da nanismo ed odiato da suo padre per questo, come si comporterà, dopo essersi visto togliere tutti i meriti della sua schiacciante vittoria contro i Baratheon da parte del padre, che lo priverà anche del titolo di lord protettore del re?
Questi sono solo un esiguo numero di interrogativi su alcuni dei molteplici personaggi della serie che i fan profani, ovvero coloro che non hanno mai letto i libri, me compreso, si stanno ponendo in questo periodo, prima della messa in onda dell'attesissima terza serie, prevista per il 31 marzo in America.


Onestamente non sono mai stato un grande fan di serie e film violenti e macabri, ma devo però ammettere che questo telefilm mi ha appassionato non poco, nonostante le numerosissime scene di violenza esplicita.
Come i libri, anche la serie propone un fantasy altamente e paradossalmente realistico, visto che gli esseri magici, come draghi, meta-lupi ed Estranei, non appaiono sin da subito. Un medioevo cruento, barbarico ed impietoso verso tutto e tutti, e penso proprio che questa sia stata la miscela giusta che ha attirato a sé milioni di fan in tutto il mondo, a tal punto da essere paragonata al successo de Il Signore Degli Anelli.
In attesa quindi dell'arrivo della terza stagione, ricca di tanti altri personaggi inediti, vi auguro una buona visione con le prime due serie e vi lascio con una simpaticissima immagine utile come promemoria per ricordarsi bene i già noti e numerosissimi personaggi de Il Trono Di Spade.
Buona visione e beware: war is coming!


Chicca finale: il primo trailer ufficiale della terza serie!


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sabato 16 febbraio 2013

Recensione Flash: Il Lato Positivo


Anno e nazione di produzione: USA 2012

Titolo originale: Silver linings playbook

Distribuzione in Italia: Eagle Pictures

Uscita nelle sale: 7 marzo

Genere: Commedia

Durata: 117 minuti

Cast: Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jacki Weaver, Chris Tucker, Julia Stiles, Anupam Kher

Regista: David O. Russell

Dopo otto mesi trascorsi in un ospedale psichiatrico, Pat torna a casa dai genitori. C'è un ordine restrittivo che lo obbliga a vivere da loro. Mesi prima ha picchiato l'amante della moglie, ecco perché non può avvicinarsi a lei e vivere nella loro casa. Ma Pat è ottimista, è convinto di poter riconquistare Nikki e di poter rimettere tutto a posto. La nuova vita di Pat è scandita dalle cose che la moglie gli suggeriva di fare come leggere, tenersi in forma. E' disposto a tutto pur di migliorare e tornare da lei. Nonostante i libri non gli piacciano. E poi ricomincia a frequentare gli amici. Ed è proprio a casa di Ronnie che conosce Tiffany. La ragazza non se la passa bene. Rimasta vedova da poco, ha avuto problemi con sesso e psicofarmaci. Si riconoscono, uno nei problemi dell'altro. E si aiutano. Tiffany decide di aiutare Pat nel riconquistare Nikki. Pat aiuta Tiffany nel partecipare ad una gara di ballo. Ballare è sicuramente meglio di correre. Tra la vita in famiglia scandita dalle partite degli Eagles e le scommesse del padre e gli allenamenti per la gara di ballo con Tiffany, la vita mostra a Pat il suo lato positivo.



Tratto dal romanzo di Matthew Quick, il nuovo film di David O. Russell solo agli Academy ha collezionato ben otto nomination; Il Lato Positivo è il primo film che ha guadagnato le quattro nomination nelle categorie per Miglior Attore/Attrice. Ed è uno dei favoriti nella corsa agli Oscar. Jennifer Lawrence ha già vinto il Golden Globe come Miglior Attrice Protagonista.
Quella di Pat è una storia di guarigione e cambiamento. Uscito dall'ospedale, vuole ritornare alla sua vecchia vita il più presto possibile. Vuole tornare dalla moglie. Ma non è correndo o leggendo libri che rimetterà le cose a posto. Perché a posto forse non lo sono mai state.
Le quattro nomination sono meritatissime, cast eccezionale. Bradley Cooper ci mostra il suo lato più impegnato e appassiona. Jennifer Lawrence è straordinaria, sicuramente ci riserva ancora grandi interpretazioni. Jacki Weaver e Robert De Niro completano con la loro enorme professionalità la chimica perfetta creata da un regista che ha fatto dell'anticonformismo il suo marchio di fabbrica.
Pat imparerà ad accettare sé stesso e a perdonarsi. Essere folli non è poi così grave. Se si è in due è ancora meglio.
Quella a cui Pat e Tiffany partecipano non è semplicemente una gara di ballo, ma è la fine di una "terapia" della positività. Ballando i due si scambiano emozioni, si toccano, si conoscono. Accettano la sfida di essere dei perdenti, di accontentarsi di un 5 perché ciò che conta non è vincere ma amare sé stessi e chi ti fa stare bene.

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì


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giovedì 14 febbraio 2013

Recensione Flash: A Royal Affair



Anno e nazione di produzione: Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca, Germania 2012

Titolo originale: En kongelig affære

Genere: Drammatico

Durata: 128 minuti

Cast: Mads Mikkelsen, Alicia Vikander, Mikkel Boe Følsgaard, Trine Dyrholm

Regista: Nikolaj Arcel

Caroline, sorella del re inglese Giorgio III, viene data in sposa al re di Danimarca, Christian VII. La descrizione che la ragazza riceve dello sposo è quella dell'uomo dei sogni. Ma, dopo un lungo viaggio, arrivata a Copenaghen, scoprirà che il marito è affetto da problemi mentali. Adempiuti gli obblighi del matrimonio, i due diventeranno quasi degli sconosciuti. Poco dopo la nascita dell'erede al trono Frederik, il re parte per un viaggio in Europa. Il suo precettore, preoccupato dal suo stato mentale, si mette alla ricerca di un medico personale per il re. In Germania, grazie alla segnalazione del conte Rantzau, ex membro della corte danese, il dottor Struensee viene ricevuto da Christian. Il medico tedesco affascinerà il re recitando stralci di Shakespeare. Inizia così l'avventura di Johann Struensee alla corte danese. Il medico diverrà in seguito capo del governo insieme al re, e troverà nella regina una compagna di vita e di idee per illuminare la Danimarca durante il secolo dei Lumi.
A Royal Affair del regista Nikolaj Arcel è nella cinquina della categoria Miglior Film Straniero agli Oscar di quest'anno. Inoltre, sempre nella stessa categoria, è stato nominato anche ai Golden Globes. Il film ha riscosso grande successo anche al Festival di Berlino dove l'attore Mikkel Boe Følsgaard, che interpreta Christian VII, ha vinto l'Orso d'Argento e il regista, con Rasmus Heisterberg, ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura.
Sfortunatamente in Italia il film non ha ancora un distributore, quindi non so se arriverà nelle nostre sale. Ed è un peccato perché è un film molto interessante. Ambientato agli albori dell'Illuminismo, nemmeno a dirlo, mette in luce un'appassionante periodo della storia danese. Quando tutta l'Europa sonnecchiava tra le polveri della morente epoca manierista, il dottor Struensee animato da nuove idee, trasformerà, anche se per poco, la Danimarca nel primo paese "illuminato" del vecchio continente. 
Straordinari i tre protagonisti. L'attore danese Mads Mikkelsen, dopo aver vinto a Cannes con il film Il Sospetto, continua ad affascinare e a mietere successi. Perfetta la ricostruzione storica. La vicenda poteva essere banalizzata mettendo al centro di tutto la relazione tra Struensee e la regina, invece il regista ha trasformato quell'amore in un'alleanza di menti affini e libere. Assolutamente da vedere.

Il trailer:


Consigliato: Sì


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