sabato 2 febbraio 2013

Secondo loro...


Questo post sarà un po' diverso dagli altri. Cercherò di essere breve e concisa così potremo tornare subito al cinema e alla TV.
I blog sono nati per condividere esperienze, idee e la propria visione del mondo con gli altri. Ovviamente con chi è interessato.
Io, su Incursioni Cinemaniache, vi parlo di film, serie TV, cabaret perché sono le mie passioni, i miei hobbies e soprattutto perché mi piace scrivere.
In questi mesi il pubblico del blog è cresciuto, con mia grande sorpresa, e mi ha incoraggiato a prendere una decisione: tentare con un master in critica cinematografica. E' da sempre uno dei miei sogni ma mi avete incoraggiato voi lettori a provarci, e di questo vi ringrazio.
Così martedì scorso, tesa e piena di aspettative e speranze, sostengo il colloquio per l'accesso al master. Chi organizza il master è ciò che c'è di meglio in Italia per cinema, teatro e quant'altro. Almeno così pensavo. Ero sicura che avrebbero premiato il merito, la passione e la voglia di imparare. Sì, certo.
Entro nella stanza, mi siedo e iniziano le domande. Come hai saputo del master, perché vorresti frequentarlo, cosa vorresti fare da "grande"...Fin qui, tutto normale. Poi mi chiedono di cinema, TV e teatro: quali sono i tuoi registi preferiti, quante volte a settimana vai al cinema o a teatro, che programmi segui...Mentre parlavo, capivo sempre più: perché alcuni del settore mi avevano sconsigliato di provarci (ma anche chi non lo era aveva capito prima di me come sarebbero andate le cose), perché loro avevano quell'aria di sufficienza come se mi stessero facendo un favore, perché mi sembrava di parlare inutilmente. Se fossi rimasta muta sarebbe stato uguale.
Apriti cielo quando mi hanno chiesto quali sono i miei registi preferiti, io ne ho citato solo una minima parte: Verdone, Pieraccioni, Virzì, Ozpetek, Mazzacurati...sicuramente non siamo ai livelli di Risi, Monicelli, Antonioni o Fellini ma è questa la nostra realtà, ora. 

"- Signorina, deve consultare un buon manuale di storia del cinema."

Suggerimento di uno della commissione. L'ho fatto. Prima del colloquio ho studiato su un manuale di storia del cinema (ma a questo punto penso che non fosse quello "giusto", per loro) e sono laureata. Non proprio una pischella insomma. Se la preparazione in questo paese conta ancora qualcosa.
Il nostro passato cinematografico, sicuramente, ci riempie di orgoglio ma non deve essere un ingombro nel presente. E questo è un altro motivo del perché il cinema italiano sia in crisi: ripiegati sul passato e schifati dal presente.

"- Ma per fortuna il cinema italiano ha avuto anche altri registi oltre a Verdone o Mazzacurati..."

Testuali parole di un membro della commissione.

Il colloquio andava avanti e io sapevo già di essere fuori. Che loro avevano già deciso. Ancor prima che entrassi in quella stanza. Dopo dieci minuti, scocciati, mi hanno congedato.

"- Le faremo sapere. Buongiorno signorina."

Non mi hanno ammessa. I miei articoli per Incursioni Cinemaniache sono rimasti in borsa. Li avevo portati con me come portafortuna, e anche per dimostrare le mie capacità e la mia voglia di fare.
Parlando con una ragazza, lei mi ha detto che lì vengono ammessi solo i geni e i raccomandati. Gli altri vanno ad ingrossare le fila dei disoccupati o a rimpinzare le loro casse. Degli ammessi al master, pochi avranno reali opportunità lavorative dopo. I più bravi o i più raccomandati?
Sono delusa. Non per non essere stata ammessa, ma per ciò che ho scoperto. E' triste che in un paese come il nostro, dove la cultura è il nostro maggiore patrimonio e la nostra ricchezza, il sapere sia per pochi eletti, dati ambienti sono off limits per quelli che, magari, potrebbero cambiare il corso dell cose. Quelli liberi dai loro pregiudizi e dalle loro sovrastrutture potrebbero essere pericolosi, meglio lasciarli fuori. L'Italia è chiusa da anni in questo modo di fare.
Nel mio piccolo continuerò a tentare, a scrivere, ad impegnarmi.
Secondo loro dovrei arrendermi.
Secondo loro io non sono adeguata.
Secondo loro io non ho le giuste "capacità".
Secondo loro quell'ambiente è per pochi eletti.
Sicuramente devo continuare a scoprire i grandi del nostro cinema, del nostro teatro e della TV.
Io ero pronta ad imparare, ero impaziente di seguire le loro lezioni perché sapevo che la loro preparazione sarebbe stata la migliore. E invece eccomi qui, a "recitare" la parte della vittima. Ovviamente secondo loro.


INCURSIONI CINEMANIACHE

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