lunedì 6 maggio 2013

Recensione Flash: Grandi Speranze


Anno e nazione di produzione: Gran Bretagna, USA 2012

Titolo originale: Great Expectations

Distribuzione in Italia: Videa - CDE

Genere: Drammatico

Durata: 128 minuti

Cast: Jeremy Irvine, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Holliday Grainger, Robbie Coltrane, Ewen Bremner, Jason Flemyng, Olly Alexander, Sally Hawkins

Regista: Mike Newell

Philip Pirrip, rimasto solo, viene adottato dalla sorella e da suo marito, Joe. L'uomo diventerà il suo migliore amico, a differenza della nevrastenica congiunta. Joe sogna che a prendere il suo posto di fabbro sarà il ragazzino, da tutti chiamato Pip. Ma Pip sogna in grande: vuole studiare, diventare una persona importante e non essere un anonimo fabbro di provincia. Un giorno, nella brughiera, incontra un galeotto: impaurito, decide di aiutarlo. L'uomo verrà rintracciato dalla polizia e scompare dalla vita del ragazzo. Qualche giorno dopo, Pip dovrà recarsi da miss Havisham, una signora molto ricca che ha espresso il desiderio di veder giocare Pip con la sua figlioccia, Estella. Pip è fortemente colpito da Estella, ma i giorni da miss Havisham terminano subito. Tempo dopo, un avvocato di Londra giunge in bottega da Joe e annuncia a Pip di essere il beneficiario di un'ingente patrimonio. Londra lo aspetta, la vita che ha sempre sognato è a portata di mano. La verità anche.
Per un regista inglese, che sia a teatro o al cinema, Charles Dickens è quasi una tappa obbligata. Non sfugge a ciò Mike Newell che, insieme allo scrittore (in questo caso sceneggiatore) David Nicholls riporta sul grande schermo Grandi Speranze, dopo la versione del 1946 di David Lean.
Il regista sembra abbia preso in prestito, oltre la moglie Bonham Carter, le atmosfere dark e malinconiche di Tim Burton. Per quanto sia fedele al romanzo, il film pone l'accento più sull'aspetto sentimentale che sul percorso di crescita di Pip.
Bravissimi, come potevano non esserlo, Ralph Fiennes e Helena Bonham Carter. I protagonisti, Jeremy Irvine e Holliday Grainger, non colpiscono e a tratti annoiano. I loro volti, in quanto ad espressività, sembrano bloccati con un fermo immagine. Lascia più il segno Olly Alexander nel ruolo secondario di Herbert.
Avevamo grandi speranze su questo film.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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