martedì 23 luglio 2013

Recensione Flash: Il Principe Abusivo



Anno e nazione di produzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 97 minuti

Cast: Alessandro Siani, Sarah Felberbaum, Christian De Sica, Serena Autieri, Marco Messeri, Lello Musella, Nello Iorio

Regista: Alessandro Siani  

In un piccolo regno europeo vive la principessa Letizia, bella e molto corteggiata. La giovane è però profondamente infelice: a differenza della nonna e della madre, vere regine del cuore che tanto bene hanno fatto ai più sfortunati grazie ai loro progetti benefici, la ragazza non riesce a raccogliere fondi per le sue opere di beneficenza perché la stampa la ignora. E' una principessa troppo tranquilla per la realtà contemporanea che sembra preferire starlette sgallettate ed escort, di cui il re, padre di Letizia, tra l'altro è un affezionato frequentatore. Il gran ciambellano, Anastasio, viene interpellato dal monarca e dalla principessa per trovare una soluzione, così insieme decidono di risvegliare l'interesse dei media architettando una relazione tra la principessa e un pezzente, tale Antonio De Biase di Napoli, che vive scroccando e testando nuovi farmaci. Con una scusa il ragazzo arriva nel piccolo regno e inizia a scandalizzare la corte con la sua anima "popolare". La vita da nobile sembra che non gli si addica ma tutti si ricrederanno quando la genuinità e il buon cuore di Antonio cambieranno un po' il principato sonnacchioso e risveglieranno il cuore non solo della principessa ma anche di Anastasio, nel frattempo soprannominato dalla cugina di Antonio, Jessica, "gran ciambellone".



Alessandro Siani firma la sua prima regia dopo aver collezionato un successo dopo l'altro come attore e comico. Ne ha fatta di strada il uaglione, affermandosi, nel corso degli anni, grazie alla sua verve e la sua personalità che gli hanno fatto guadagnare l'apprezzamento del pubblico e un seguito affezionatissimo. Realizzare il suo primo film avrà sicuramente comportato molto impegno, pressioni e sicuramente tante sono state le aspettative di pubblico, critica e produttori: così Siani sembra abbia preferito andare sul sicuro e ha scelto il registro classico dei buoni sentimenti, il film infatti ha riscosso un grande successo. Il comico napoletano ammicca alle commedie romantiche all'americana, alla tradizione partenopea e al cinema di Troisi, da cui però prende in prestito solo le movenze fisiche e "linguistiche" (le parole farfugliate, lo sguardo perso...): se quella del regista e attore di San Giorgio a Cremano era una comicità colorata dalla sua irripetibile personalità artistica, Alessandro Siani si affida a dei topos e propone poca originalità. 
La spalla comica di Siani è sicuramente Christian De Sica: quando l'attore abbandona i cinepanettoni ricorda al pubblico di non essere solo una macchietta e regala delle scene in cui sembra di rivedere il padre Vittorio. Infatti l'idillio tra De Sica e Serena Autieri ricorda un po' quello tra il maresciallo Carotenuto e la mitica "smargiassa" di Sophia Loren in "Pane, Amore e....". L'affiatamento tra i due attori è reale e le loro scene, seppur a volte troppo zuccherose, sono davvero belle. Esilarante il re di Marco Messeri e la napoletanità di Lello Musella (accanto a Siani sin dai primi film) e di Nello Iorio. Sarah Felberbaum recita seguendo il galateo della "brava principessa al cinema" ma non colpisce granché.
Diciamo che Siani ha rotto il ghiaccio, da lui ci aspettiamo grandi cose.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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domenica 21 luglio 2013

Recensione Flash: John Carter


Anno e nazione di produzione: USA 2012

Distribuzione in Italia: Walt Disney Pictures

Genere: Azione/Fantascienza

Durata: 132 minuti

Cast: Taylor Kitsch, Lynn Collins, Willem Dafoe, Thomas Haden Church, Samantha Morton, Dominic West, James Purefoy, Mark Strong, Ciaran Hinds, Bryan Cranston, Daryl Sabara

Regista: Andrew Stanton

Ultimamente la Walt Disney, per quanto riguarda la produzione cinematografica con attori in carne ed ossa, non se la sta cavando tanto male, e John Carter ne è l'esempio più recente, al contrario di ciò che ne pensano critica e pubblico.
Basato sui romanzi de Il Ciclo di Marte dello scrittore inglese Edgar Rice Burroughs (padre del più famoso Tarzan e fantasiosamente presente nella pellicola nelle spoglie del nipote del protagonista), il film narra l'epopea del giovane capitano sudista John Carter della Virginia che, durante la Guerra di Secessione, si ritrova catapultato, nella sua ricerca di giacimenti auriferi sul suolo dell'Unione, sul pianeta Barsoom, a noi noto come Marte.
Lì, per via della forza di gravità minore rispetto a quella della Terra, il ragazzo diventerà famoso per la sua forza ed agilità sorprendenti, essendo in grado di uccidere con un pugno e di compiere balzi lunghi chilometri di distanza, e sarà costretto, per forza di cose, a schierarsi nella guerra tra le due nazioni marziane, con l'ausilio dei Tark, alieni verdi con quattro braccia, per aiutare la bella principessa Deja Thoris, di cui si innamorerà.
Riuscirà a sconfiggere il malefico re Sab Than, oppure verrà schiacciato dai Terna, oscuri sacerdoti della Dea di Barsoom, capaci di mimetizzarsi e di distruggere tutto con un solo schiocco di dita?
Il flop di questo film, contrariamente a quanto si pensi, non è dovuto alla pochezza della trama o alla mancanza di originalità, bensì a calcoli economici errati da parte della Disney nella distribuzione del film a livello mondiale, con inevitabili squilibri tra il budget di produzione del film e gli incassi finali.
Di fatto, il film è piacevole e divertente e, a mio parere, alquanto simile nella struttura a Prince Of Persia: Le Sabbie Del Tempo, sempre di produzione disneyana.
Ragion per cui, consiglio assolutamente questo film e vi auguro buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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martedì 16 luglio 2013

Recensione Flash: Ruby Sparks


Anno e nazione di produzione: USA 2012

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Commedia

Durata: 104 minuti

Cast: Paul Dano, Zoe Kazan, Annette Bening, Antonio Banderas, Chris Messina, Steve Coogan

Regista: Valerie Faris e Jonathan Dayton

Calvin Weir-Fields è un giovane scrittore. In crisi.
Dopo aver pubblicato a diciannove anni il suo primo libro, che ha riscosso un successo mondiale, il ragazzo vive di rendita e in perenne ricerca di un'idea per la sua nuova opera. Nel frattempo si occupa di Scotty, il suo svagato cagnolino, cura il fisico con il palestrato fratello e non manca una seduta dal suo psicanalista. Proprio il dottore, per incoraggiarlo a ritrovare lo slancio creativo, gli chiede di scrivere qualcosa per lui. Anche qualcosa di brutto o non particolarmente originale, purché scriva. Calvin inizia a riflettere, a pensare e a sognare. Ed è così che nella sua mente nasce il personaggio della pittrice Ruby Sparks, praticamente la donna dei suoi sogni. Il ragazzo trascorre intere giornate a scrivere: per lui diventa quasi un modo per rimanere in compagnia della ragazza che ha creato. Una mattina, però, Calvin si ritrova Ruby in casa. Non è frutto della sua immaginazione, tutti riescono a vederla e a interagire con lei. Il suo sogno sembra diventato realtà. Ma quanto hanno in comune la realtà e i sogni?
Il duo di registi dell'esilarante Little Miss Sunshine, Faris-Dayton, torna sul grande schermo e chiama a rivestire la parte di protagonisti Paul Dano, già nel loro film precedente, e Zoe Kazan. La giovane attrice, per chi se lo stia chiedendo, è la nipote del regista Elia Kazan (Un tram che si chiama desiderio, tra i tanti) ed è anche l'autrice della sceneggiatura. Frutto del miglior cinema indipendente statunitense, il film è travestito da commedia romantica ma pian piano svela un'anima ribelle e anticonformista, proprio come la protagonista Ruby, portando così lo spettatore a porsi domande sulla natura delle relazioni interpersonali contemporanee, che siano amorose o di amicizia. Se all'inizio la relazione tra Calvin e la sua "creatura" è idilliaca, in seguito, quando Ruby inizia a esprimere le sue idee e a voler vivere la sua vita in maniera indipendente, la realtà straccia il mondo di carta di Calvin e lo trasforma in una sorta di Dottor Frankestein dei sentimenti poiché il ragazzo, per evitare l'abbandono di Ruby, inizia a farle fare ciò che lui desidera. Eccezionali Dano e Kazan (coppia anche nella vita), la loro interpretazione testimonia il dinamismo effervescente del buon cinema americano indie, insomma gli USA non sono solo la patria dei blockbuster. Sicuramente, rispetto al loro film precedente, ci sono meno risate ma i due registi confezionano una piccola perla che dovrebbero vedere tutti.
Amare significa non dover mai dire: non contrariarmi e fa quello che ti dico.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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venerdì 12 luglio 2013

David di Donatello 2013


Ieri sera si è svolta, presso gli studi televisivi della DEAR a Roma, la 57^ edizione degli "Oscar" del cinema italiano, i David di Donatello. A precedere la serata di premiazione, l'incontro in mattinata degli artisti, come di consueto, al Quirinale con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il capo dello stato, con il ministro dei Beni Culturali Bray, hanno colto l'occasione per sottolineare la vicinanza e l'appoggio dello Stato al comparto cinematografico italiano, che ormai da qualche anno, sta attraversando un momento di crisi, ovviamente economica. Mancanza di soldi sicuramente, ma a volte anche mancanza di idee originali. Ma questo è un parere personale, of course.


A differenza degli anni scorsi, quando la serata di premiazione era relegata in seconda serata su Rai Uno, quest'anno la rete ammiraglia ha riservato ai David il prime time. Meglio tardi che mai. A condurre non più l'insofferente Tullio Solenghi ma Lillo e Greg, simpatici anche se un po' impostati vista la serata.

La consueta fretta che contraddistingue la serata televisiva era sicuramente più smorzata rispetto alle altre edizioni, anche se presente. E questo sicuramente non giova sicuramente allo spettacolo, trasmettendo ansia allo spettatore e ilarità tra gli artisti che come staffette si avvicendano sul palco per le premiazioni.
Non possiamo definire la cinquantasettesima edizione dei David come quella delle sorprese, prevedibilità a gogò. Alcuni premi davvero meritati, altri mah! Non metto in dubbio la bravura e il talento dei premiati, ma in alcune categorie ha vinto il nome. Scopriamo i vincitori delle categorie più importanti:

MIGLIOR FILM

DIAZ di Daniele Vicari
EDUCAZIONE SIBERIANA di Gabriele Salvatores
Io E Te di Bernardo Bertolucci
LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Tornatore (Vincitore)
VIVA LA LIBERTA' di Roberto Andò

MIGLIOR REGISTA

BERNARDO BERTOLUCCI per Io e Te
MATTEO GARRONE per Reality
GABRIELE SALVATORES per Educazione Siberiana
GIUSEPPE TORNATORE per La Migliore Offerta (Vincitore)
DANIELE VICARI per Diaz

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (con ex aequo)

ANIELLO ARENA per Reality
TONI SERVILLO per Viva la libertà
SERGIO CASTELLITTO per Una Famiglia Perfetta
ROBERTO HERLITZKA per Il Rosso e il Blu
LUCA MARINELLI per Tutti i santi giorni
VALERIO MASTRANDREA per Gli Equilibristi (Vincitore)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

VALERIA BRUNI TEDESCHI per Viva la Libertà
MARGHERITA BUY per Viaggio Sola (Vincitrice)
THONY per Tutti i santi giorni
TEA FALCO per Io e Te
JASMINE TRINCA per Un giorno devi andare

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA (con ex aequo)

AMBRA ANGIOLINI per Viva l'Italia
ANNA BONAIUTO per Viva la libertà
ROSABELL LAURENTI SELLERS per Gli Equilibristi
FRANCESCA NERI per Una famiglia perfetta
FABRIZIA SACCHI per Viaggio Sola
MAYA SANSA per Bella Addormentata (Vincitrice)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

STEFANO ACCORSI per Viaggio Sola
GIUSEPPE BATTISTON per Il comandante e la cicogna
MARCO GIALLINI per Buongiorno Papà
VALERIO MASTRANDREA per Viva la libertà (Vincitore)
CLAUDIO SANTAMARIA per Diaz

MIGLIOR PRODUTTORE

FABRIZIO MOSCA per Alì ha gli occhi azzurri
DOMENICO PROCACCI per Diaz (Vincitore)
RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILINI, MARCO CHIMENZ (Cattleya e Rai Cinema) per Educazione Siberiana
ISABELLA COCUZZA E ARTURO PAGLIA per La Migliore Offerta
ANGELO BARBAGALLO per Viva la libertà

MIGLIOR MUSICISTA

ALEXANDRE DESPLAT per Reality
ENNIO MORRICONE per La Miglior Offerta (Vincitore)
MAURO PAGANI per Educazione Siberiana
FRANCO PIERSANTI per Io e Te
TEHO TEARDO per Diaz

MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA

007 SKYFALL di Sam Mendes
AMOUR di Michael Haneke (Vincitore)
ANNA KARENINA di Joe Wright
QUARTET di Dustin Hoffman
UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA di Jacques Audiard

MIGLIOR FILM STRANIERO

ARGO di Ben Affleck
DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino (Vincitore)
IL LATO POSITIVO di David O. Russell
LINCOLN di Steven Spielberg
VITA DI PI di Ang Lee


A far man bassa di statuette Giuseppe Tornatore con La Miglior Offerta: Peppuccio non solo ha vinto nelle categorie principali ma ha trionfato anche nei premi minori. Non sorpreso, di più Valerio Mastrandrea che vince sia come Miglior Attore Protagonista che Non Protagonista. 


Non ho visto il film di Maria Sole Tognazzi, Viaggio Sola, quindi non posso esprimermi sulla vittoria di Margherita Buy ma è stato bello il momento della premiazione quando l'attrice ha ricevuto il premio da Carlo Verdone, che l'ha diretta in Maledetto il giorno che t'ho incontrato. Il regista romano è rimasto sul palco per presentare il documentario su Alberto Sordi, girato col fratello Luca Verdone.


Dolcissima ed emozionata la futura mamma, Maya Sansa, che vince il premio per Miglior Attrice non Protagonista per Bella Addormentata di Marco Bellocchio. Lo dico da sempre ma repetita, iuvant: Maya è forse l'attrice meno "sfruttata" in Italia ed è un peccato perché è un concentrato di bravura e carisma. E poi le altre due "sorprese" della serata, oltre all'enplein di Tornatore: Ennio Morricone che vince per Miglior Musica e Domenico Procacci per Miglior Produttore. Non sorprendono molto queste vittorie, siamo in Italia. I giurati del premio sono stati prevedibili anche nelle categorie di Miglior Film Europeo e Straniero.
A differenza di altri premi cinematografici internazionali, ai David gli outsider sono una razza sconosciuta, meglio andare sul sicuro e nominare i soliti noti. E gli ex aequo mi fanno pensare ad una mancata presa di posizione netta. Esagero? Sorry, sò troppo precisina, e oggi stranamente polemica. A ragione o a torto? Chissà...

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martedì 9 luglio 2013

Recensione Flash: Pazze Di Me


Anno e nazione di produzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 94 minuti

Cast: Francesco Mandelli, Loretta Goggi, Chiara Francini, Claudia Zanella, Marina Rocco, Valeria Bilello, Paola Minaccioni, Maurizio Micheli, Gioele Dix, Flavio Insinna, Luca Argentero

Regista: Fausto Brizzi

Andrea è cresciuto con ben sei donne in casa: la mamma, abbandonata dal marito, irreprensibile e autoritaria, le tre sorelle combina guai, la nonna e la badante dell'est, Bogdana. In più un cane, rigorosamente femmina. Fin da piccolo o viene tenuto in disparte o travolto da tanto rutilante gentil sesso, ecco perché il ragazzo non è mai riuscito ad avere una vita sentimentale normale: le ingombranti presenze femminili della sua vita sconvolgono tutto e spaventano la malcapitata. Un giorno Andrea conosce Giulia, i due da subito fanno coppia fissa e il ragazzo, per non rischiare anche con lei, racconta alla nuova fidanzata di essere orfano. Ma la messinscena dura poco, infatti le donne entrano prepotentemente nella storia dei due ragazzi con la discrezione del famoso elefante nel negozio di cristalli. Ce la farà Giulia a sopportare suocera, cognate e nonna di Andrea?
Giunto alla sua settima regia, Fausto Brizzi gira l'ennesima variazione sull'eterna battaglia tra sessi, infarcita degli immancabili luoghi comuni. Il film è comunque godibile e divertente e il cast è davvero azzeccato e affiatato. Ma l'originalità, la trovata geniale manca e il film langue nella prevedibilità. Bravo Francesco Mandelli, ma non me ne voglia: quei 5 minuti di Luca Argentero lasciano il segno! Dovevo scrivere assolutamente la mia riflessione da "adolescente (da un bel po') fuori tempo massimo", e comunque penso che il buon Mandelli sa di non dover far affidamento sul suo sex-appeal e infatti punta sulla simpatia regalando un interpretazione personale e a tratti esilarante. Del resto del cast, tutto femminile, il gradito ritorno di Loretta Goggi sul grande schermo è piacevole, le "figlie" né deludono né sorprendono.
Buono per una serata senza pensieri.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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domenica 7 luglio 2013

"Hey Kurt, come va?" "Call me Snake!"


Continua il viaggio nel mondo del cyberpunk parlando di due film, divenuti oramai dei cult nel mondo della cinematografia internazionale, che hanno mitizzato il grande Kurt Russell, rendendolo un'icona amata da milioni di persone in tutto il globo.
Sto parlando delle due mirabolanti fughe: 1997: Fuga Da New York e Fuga Da Los Angeles, film usciti rispettivamente nel 1981 e nel 1996.
Il primo film è divenuto famoso non solo per la sua epicità, dando inizio inoltre ad una stretta e proficua collaborazione tra Russell ed il regista John Carpenter che ha diretto anche il sequel 15 anni dopo, ma anche per altri fattori. Di fatto, 1997: Fuga Da New York è stato prima di tutto il precursore del cyberpunk, insieme a Blade Runner (lo stesso William Gibson, famoso scrittore di questo sottogenere fantascientifico e autore del già trattato Johnny Mnemonic, affermò che le ambientazioni distopiche di 1997: Fuga Da New York lo influenzarono parecchio nella scrittura delle sue opere), ma è stato anche il primo film a presentare ufficialmente la figura dell'antieroe, un uomo che compie azioni benevole, ma il più delle volte lo fa per scopi egoistici e senza alcuno scrupolo nei riguardi di chi lo ostacola.
Questo è dunque ciò che rappresenta il grande Snake Plissken (badate bene, Snake, non Jena, come tradotto in italiano...Odio profondo per chi ha tradotto il nome del protagonista per italianizzarlo, non solo perché sono un traduttore e resto scioccato da tali storpiature, ma anche per il fatto che la conseguente incongruenza, visibile chiaramente nel film, è quella di Kurt Russell con tatuato sulla pancia il famoso cobra che, allo stesso tempo, porta un nome che non richiama affatto tale figura, aspetto che ovviamente in lingua originale si incunea alla perfezione!).
Se il primo film è divenuto quindi un cult proprio per questi aspetti, senza contare tra l'altro la stupenda colonna sonora, le azioni mirabolanti e le scene epiche di Snake in volo su New York con l'aliante e della beffa finale al Presidente degli Stati Uniti, negligente nei riguardi di Snake e di chi è morto per salvarlo, durante la conferenza in mondovisione, il secondo film è stato poco apprezzato dai fan.
Infatti, gli appassionati del genere sono sempre stati quasi tutti d'accordo sul fatto che Fuga Da Los Angeles presentasse uno Snake molto spompato che non reggeva più gli standard del primo film, il che però è stato ampiamente giustificato dal regista, poiché egli stesso ha affermato che il sequel è stato girato appositamente 15 anni dopo il primo per dimostrare come il protagonista sia invecchiato e come tuttavia non avesse perso le sue cattive inclinazioni, dato che i 15 anni reali sono passati anche tra il primo ed il secondo film (la fuga da Los Angeles avviene nel 2013). Ciononostante, il secondo film non è riuscito a bissare il successo del primo.

Il mio parere? Molte volte sono un bastian contrario e neanche stavolta mi esimo dal non esserlo: 1997: Fuga Da New York è stupendo ed epico e gli attenti spettatori riescono a capire subito perché ha avuto un tale successo, ma sinceramente, a mio parere, presenta molte scene in cui la narrazione è troppo lenta e moscia, facendo scendere il livello di adrenalina per poi rialzarlo improvvisamente con le scene finali, cosa che in Fuga Da Los Angeles non avviene.
Proprio per questa semplice ragione io preferisco di più il secondo film: quando lo vedo, sento sempre l'adrenalina a mille dall'inizio alla fine, ma forse anche perché 15 anni di differenza tra un film e l'altro contano parecchio, parlando di sviluppi tecnologici nel campo della cinematografia, senza biasimare affatto il lavoro svolto nel primo film, alquanto futuristico per l'epoca in cui uscì.
Ecco qual è il mio giudizio.
Nel frattempo, da un paio di anni si vocifera di un possibile remake di 1997: Fuga Da New York con due papabili nel ruolo di protagonisti: Gerard Butler o Josh Brolin.
In questo caso posso affermare solo una cosa: no comment!
Non sono affatto d'accordo sul fare un remake del primo film, dato che d'altronde John Carpenter ha più volte affermato che Fuga Da Los Angeles ricopre la doppia veste di sequel-remake, questione confermabile tramite le varie analogie tra il primo ed il secondo capitolo, come non sono d'accordo anche, ad esempio, sul girare un remake de Il Corvo.
Snake Plissken ed Eric Draven sono passati entrambi alla storia coi volti di Kurt Russell e del compianto Brandon Lee, e non riesco purtroppo a tollerare la possibilità di vederli interpretati da un altro attore, senza giudicare prematuramente un lavoro che potrebbe comunque risultare eccellente al botteghino.
Vedremo che ne uscirà fuori. Come sempre, vi lascio augurandovi buona visione, consigliandovi caldamente di vedere entrambe le pellicole, e vi saluto con un video-tributo al grande, unico ed inimitabile Snake Plissken!

Snake Plissken Tribute:


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sabato 6 luglio 2013

Buio In Sala! #7




I film in uscita nelle sale nel mese di Luglio!

THE LONE RANGER: Il mitico ranger John Reid e lo sciamano indiano Tonto insieme nell'America del West tra avventure, colpi di scena e tanto umorismo. Di Gore Verbinski con Armie Hammer, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Ruth Wilson, Tom Wilkinson. IN USCITA 3 luglio (curiosità: per chi non lo sapesse, Depp ha sangue cherokee).

QUESTI SONO I 40: Crisi di coppia, problemi col lavoro e crisi di mezza età: i 40 anni di Pete saranno indimenticabili. Di Judd Appatow con Paul Rudd, Leslie Mann, Megan Fox. IN USCITA 4 luglio

TO THE WONDER: Terrence Malick e il suo nuovo viaggio introspettivo: i due protagonisti non hanno mai ottenuto dalla vita quello che desideravano. Soprattutto l'amore. Con Ben Affleck, Rachel McAdams, Rachel Weisz e Javier Bardem. IN USCITA 4 LUGLIO

THE EAST: Anche gli ecoterroristi sono pericolosi e...fanno innamorare, non solo delle cause per cui si battono. Di Zal Batmanglij con Ellen Page, Alexander Skarsgard, Julia Ormond, Patricia Clarkson. IN USCITA 4 luglio

PACIFIC RIM: I Kaiju, degli esseri marini, minacciano il pianeta. Gli umani per difendersi rispondono con degli enormi robot chiamati Jaeger, ma nemmeno loro sembra riescano ad eliminare questa pericolosa minaccia. L'ultima speranza è rappresentata da un ex pilota caduto in disgrazia, una recluta senza esperienza e un vecchio Jaeger. Riusciranno a sconfiggere i temibili Kaiju? Di Guillermo del Toro con Idris Elba, Charlie Hunnam, Ron Perlman. IN USCITA 11 luglio

PARENTAL GUIDANCE: Chi vorrebbe un nonno come Billy Crystal? Mettetevi in fila perché i suoi "nipoti" gli daranno del filo da torcere. "Old School" vs. i nuovi metodi educativi dei genitori moderni: saranno risate! Di Andy Fickman con Billy Crystal, Bette Midler, Marisa Tomei. IN USCITA 11 luglio

NOW YOU SEE ME - I MAGHI DEL CRIMINE: Sono dei maghi a rapinare gente: i Quattro Cavalieri, guidati da Atlas, riusciranno a sfuggire all'agente dell'FBI Dylan Hobbs? Di Louis Leterrier con Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Melanie Laurent. IN USCITA 11 luglio

UOMINI DI PAROLA: Due incalliti criminali protagonisti di una notte senza limiti e che riserverà loro molte sorprese. Una commedia d'azione di Fischer Stevens con Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin. IN USCITA 11 luglio

FACCIAMOLA FINITA: A casa dell'attore James Franco si festeggia, fuori invece Los Angeles, e il resto del mondo, stanno affrontando la fine di tutto. L'Apocalisse in chiave comica per riflettere sui valori importanti della vita. Di Seth Rogen e Evan Goldberg con James Franco, Emma Watson, Paul Rudd. IN USCITA 18 luglio

WOLVERINE - L'IMMORTALE: Ritorna Wolverine, che questa volta si batterà per la donna che ama. Ma non sarà semplice: a Tokyo dovrà affrontare il clan ninja The Hand e la propria nemesi. Nulla sarà più come prima. Di James Mangold con Hugh Jackman, Kelly Wu, Ken Watanabe. IN USCITA 25 luglio

BUONA VISIONE!

 

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martedì 2 luglio 2013

Una Grande...Paccottiglia


Chiedo venia, e mi scuso col telespettatore medio italiano. La fiction "evento" del 2012, Una Grande Famiglia, io l'ho vista ancora adesso. Tendenzialmente sono molto snob verso i prodotti televisivi del Bel Paese (sì, c'è ancora qualcuno che lo chiama così, sorpresi?) e la fiction scritta, tra gli altri, dallo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, lo stesso di Tutti Pazzi Per Amore (ho apprezzato solo la prima serie), l'ho evitata e scansata per quasi un anno. Qualche settimana fa mi sono decisa a vederla, anche in previsione dell'imminente messa in onda della seconda stagione, prevista in ottobre. Che dire? Come da titolo del post: una grande paccottiglia! Infarcita di luoghi comuni e insaccata come un tacchino americano, nel giorno del Ringraziamento, di ogni tematica possibile e immaginabile, nelle intenzioni degli autori forse di fregiarsi della denominazione di "fiction al passo coi tempi". Ma de che??? Beautiful glie fà 'na pippa! Ma andiamo con ordine.



Non so a voi, ma a me il monologo di Stefania Sandrelli a ogni inizio puntata, mi fa venire l'angoscia. Comunque, la serie TV narra le vicende della famiglia Rengoni, brianzoli proprietari di una ditta. La fiction RAI da Roma, o centro in generale, si sposta al nord, vecchio intento della rete nazionale di rendere tutto il territorio italiano protagonista delle fiction dell'azienda di Stato.



Tutto inizia con la "morte" accidentale del maggiore dei figli dei coniugi Rengoni, come direbbe Ezio Greggio: sarà vero, sarà falso, sarah ferguson? L'improbabile mistero non ingannerebbe nemmeno un pollo: ho capito subito, anche senza le irritanti battute del piccolo Ernestino (ma perché -ino??), che Alessandro Gassman non era davvero morto. Ma la sua ipotetica morte scatena una serie di dinamiche che metteranno in moto casini vari ed eventuali che coinvolgeranno tutta la famiglia Rengoni.



Problemi economici che "Edo" ha lasciato in fabbrica, e che il padre scopre dopo la sua morte e il passo è breve verso il secondo ictus, che per fortuna non arriva. Perché Cavina è forse uno dei pochi che recita con un po' di amore in questa serie. Non ricordo tutti i nomi dei personaggi, sorry! L'odiata nuora, Stefania Rocca altrimenti detta la Trump, è accolta con prole al seguito, nel villone di famiglia: l'attrice ha interpretato un luogo comune vivente. Stefania Sandrelli, con ai piedi calzature anatomiche da vecchia signora tedesca in vacanza in Italia, rompe l'anima a lei, ai nipoti, ai figli, tutti! Perfino ai poveri imbianchini "africani".
Ma parliamo dei figli "viventi" dei Rengoni, c'è nè per tutti i gusti: la bigottona, Sonia Bergamasco, c'è Marchesi che è il bello e dannato, c'è Sarah Felberbaum che....vabbé vedete la serie e capirete, e poi c'è Primo Reggiani che dopo più di dieci anni ricorda che il suo migliore amico è morto in un incidente stradale con lui e improvvisamente decide di scoprire di chi è stata la colpa.
Tutto parte e tutto torna a "Edo": il caro Gassman che, fresco come una rosa, irrompe nell'ultima puntata della prima stagione avvisando tutti di un grande pericolo. 'A Edo, ma non facevi meglio a rimanè morto??



Vogliamo parlare dei nipoti? Ok, anche se non c'è molto da dire: Ernestino avete già capito che non lo sopporto, poi c'è la sorella che a inizio serie è un'adolescente meneghina alternativa e di tendenza. Il suo vocabolo preferito? Stronza. A fine stagione diventa una, prevedibile, adolescente di provincia. Non ho nulla da dire sul nipote adottato di Marchesi e Valentina Cervi che, poraccia, c'ha l'importanza di un soprammobile in questa fiction. A questo punto meglio True Blood, Valentina! Mentre il figlio della bigotta Bergamasco è forse il personaggio più interessante della serie e l'attore che l'ha interpretato, Luca Peracino, è stato uno dei più bravi.
Insomma, devo andare avanti? Cotroneo & Co., forse volevano seguire le orme di certa fiction americana (alludo soprattutto a Brothers & Sisters) ma hanno scritto una pesante e indigesta fiction all'italiana. I grandi "nomi" non è che hanno aiutato, anzi. La serie ha fatto il pieno di ascolti e si è assicurata la seconda stagione. Cosa VI aspetterà? Che altre diavolerie hanno in mente gli sceneggiatori? Serafina che trama nell'ombra, con Piera Degli Esposti costretta in un ruolo che definire comico è poco, è stata una delle cose più spassose della fiction. Mamma mia, sono stata troppo cattiva?? Spero di no. In sottofondo immaginate una risata malefica...

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