lunedì 25 novembre 2013

Recensione Flash: Benvenuto Presidente!


Anno e nazione di distribuzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 100 minuti

Cast: Claudio Bisio, Kasia Smutniak, Giuseppe Fiorello, Omero Antonutti, Remo Girone, Massimo Popolizio, Michele Alhaique, Cesare Bocci, Gianni Cavina, Patrizio Rispo, Pietro Sarubbi, Piera Degli Esposti, Gigio Morra, Federico Maria Galante

Regista: Riccardo Milani

Immaginate, per un momento, che la presidenza della Repubblica italiana venisse affidata, per un errore dei politici corrotti, ad un uomo onesto, retto e pulito fino al midollo che riesce a risollevare, nei modi più improbabili e meno ortodossi, le sorti del paese in tempi brevissimi.
Ecco, questo è ciò che vedrete in Benvenuto Presidente!, la nuova pellicola di Riccardo Milani con Claudio Bisio nei panni dell'improbabile presidente Giuseppe Garibaldi, bibliotecario precario e pescatore per hobby nominato dai partiti più forti del paese che, tentando di smuovere gli animi votando simbolicamente il vero Garibaldi, si ritrovano a constatare che esiste appunto un uomo con lo stesso nome e pienamente in regola per la carica più importante dello Stato italiano. Se all'inizio, Giuseppe si sente inadeguato nel rivestire tale ruolo, successivamente riesce ad assestare colpi potenti ai poteri forti e alla casta, aiutando i cittadini italiani e tutto il paese a riavere una dignità ed un lavoro con i fatti, e non con le chiacchiere. Il finale del film è tutto una sorpresa.
Come il precedente Viva L'Italia di Michele Placido, anche questo film ripropone, in maniera molto goliardica ma anche seria, la disastrata situazione italiana ridotta in questa maniera da politici che, come viene affermato nel film, si trovano lì perché rispecchiano in pieno i difetti di noi cittadini italiani, la maggior parte dei quali abituati a furbizie, sotterfugi e raccomandazioni.
Ciò che si vede nel film è alquanto utopico, ma non impossibile. Tutto sta nel cambiare prima noi stessi e poi il paese intero, viziato da brutte e radicate "abitudini". Riusciremo mai a salvarlo coi fatti concreti e non con parole buttate al vento? A voi la risposta.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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martedì 19 novembre 2013

The first time I met...James Franco


So che guardando la foto, care lettrici cinemaniache, non riconoscereste a James Franco altri meriti se non quello di essere un figo da paura. Eppure, questo californian boy è una continua sorpresa. Eclettico non solo nei ruoli che ha interpretato e interpreta al cinema ma anche nella vita. Mai uguale a se stesso, sempre alla ricerca di storie da raccontare, nuovi stimoli e progetti in cui buttarsi a capofitto. E sì, perché James è guidato da una grande passione, in tutte le cose che fa: la passione per il suo lavoro di attore, la passione per l'arte, un lato non molto conosciuto di Franco che forse ha ereditato dalla nonna materna, proprietaria di una celebre galleria d'arte a Cleveland. La passione per la vita e per il mondo che lo circonda.


James non si sente e non è assolutamente il classico sex symbol hollywoodiano, seppur nel 2009 sia stato inserito nella classifica degli uomini più sexy al mondo. Se andate a sbirciare il suo account su Instagram scoprirete un ragazzo molto (auto)ironico, semplice e a volte anche strambo!
La sua carriera d'attore è solo l'aspetto più superficiale perché è anche regista, scrittore (ha all'attivo due libri di racconti), produttore e sceneggiatore. In più aggiungeteci anche l'arte, preferibilmente indipendente: una recente collaborazione, presentata alla 70esima Mostra Cinematografica di Venezia con Marina Abramovic ha visto l'artista serba realizzare un documentario sulla vita dell'attore e d'attore, "in bilico tra arte e intrattenimento", (QUI l'intervista ai due per chi fosse interessato).


James Edward Franco nasce a Palo Alto, in California, il 19 aprile del 1978. Le sue origini sono un melting pot di culture e provenienze geografiche: la madre, Betsy Lou Verne, poetessa autrice ed editrice, è ebrea di origine russe mentre il padre, Douglas Eugene Franco, direttore di un'agenzia no profit e di una compagnia portacontainer, ha origini italiane, portoghesi e svedesi. Direi che il risultato finale è stato ottimo. Teddy, come lo chiamano in famiglia, dopo aver incassato la vittoria per "Il più bel sorriso della Palo Alto High School", si iscrive al college dove decide di studiare letteratura inglese. Ben presto abbandona gli studi per dedicarsi alla recitazione, attività che intraprende per tenere a bada la timidezza. Così inizia a prendere lezioni con Robert Carnegie e dopo 15 mesi di preparazione viene scelto per la serie TV Freaks and Geeks. Poco dopo, nel 2001, interpreta James Dean nel film per la TV dedicato al "gigante" di Hollywood che gli varrà la vittoria ai Golden Globe del 2002.



La carriera di James è sempre più in ascesa. Sostiene il provino per il nuovo Spider Man, ma il ruolo di protagonista va a Tobey Maguire. Pessima scelta. Lui interpreta Harry Osborne, il figlio del Goblin verde che, alla morte del padre, diventa il nuovo nemico del ragno. Girerà anche Annapolis, Giovani Aquile, Colpevole d'Omicidio con Robert de Niro che lo volle con sé nel film, e poi...



Tristano e Isotta nel 2006. E' l'unico romance nella filmografia di James. Tutti gli altri ruoli che ha interpretato sono impegnati, demenziali, molto vissuti e infatti Mr. Franco non apprezza molto il filone romantico di certo cinema statunitense e si è pentito di aver girato questo film: lui e il regista, Kevin Reynolds, avevano una visione completamente differente del personaggio di Tristano. Quella di James forse era più vicina alla leggenda e meno romanzata.
Probabilmente a convincerlo sono stati i produttori del film, Tony e Ridley Scott perché oltre alla storia d'amore dei protagonisti c'è anche molta azione e combattimenti. Franco si è allenato per otto mesi, praticando boxe, imparando ad andare a cavallo e a combattere con la spada. Dopo Spider Man questo è forse l'altro suo grande successo di pubblico. Tristano e Isotta l'ho visto per la prima volta al cinema e così è iniziata la mia "storia d'amore" cinematografica con il bel californiano che...



...è bello sempre, anche ricoperto di sangue e fango. E lo è ancora di più quando interpreta un eroe romantico e invincibile. Care lettrici, vedete e rivedete quel film perché non penso che James ne farà un altro del genere. Diciamo che il ragazzo ha cambiato compagnie.



La loro amicizia può essere definita quasi una storia d'amore: dura da ben dieci anni e conta già numerosi film insieme. L'ultimo è Facciamola Finita (clicca sul link per leggere la recensione) dove è esilarante il rapporto e la caratterizzazione dei personaggi di Franco e Seth Rogen che interpretano loro stessi: James ha un affetto morboso per Seth, appassionato di architettura e arte, salutista fighettino e compiaciuto collezionista di memorabilia dei personaggi che ha interpretato. Questi due, insieme, promettono ancora risate.
Visto che in famiglia sono tutti laureati, James nel 2006 decide di riprendere gli studi e quindi:

- si laurea nel 2008
- contemporaneamente a New York frequenta i corsi di scrittura alla Columbia University, quello di regia alla New York University's Tisch School of the Arts e quello di scrittura creativa al Brooklyn College
- nel 2010 riceve il Master of Fine Arts della Columbia University e frequenta il dottorato in inglese a Yale

Come se non bastasse, è anche bravo in matematica!
Mentre studiava e sgobbava sui libri, recitava anche: Strafumati con l'amico Seth, Milk di Gus Van Sant con Sean Penn, Urlo e infine il suo ruolo più bello in cui ha dato prova della sua bravura: 127 ore di Danny Boyle che gli è valso una candidatura agli 83esimi Academy Awards che tra l'altro ha anche condotto con Anne Hathaway. Ecco un immagine:



Sì lui è quello col vestito fucsia, un Marilyn Monroe forzuto. L'ho detto che a volte è strambo no??
Gli ultimi film cui ha partecipato, oltre a Facciamola Finita, sono L'alba del pianeta delle scimmie, Il Grande e Potente Oz di Sam Raimi, Sua MaestàLovelace. Impegnatissimo anche dietro la macchina da presa, tra i suoi lavori Sal, Interior. Leather Bar. presentato alla Berlinale 2013 e in arrivo, nel 2014, il film su Charles Bukowski. Inoltre è imminente il suo debutto anche a Broadway.
Cos'altro dire? Continua a sorprenderci James!

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Recensione Flash: Facciamola Finita


Anno e Nazione di Produzione: USA 2012

Titolo Originale: This is the end

Distribuzione in Italia: Warner Bros

Genere: Commedia

Durata: 107 minuti

Cast: James Franco, Seth Rogen, Jonah Hill, Jay Baruchel, Danny McBride, Craig Robinson, Michael Cera, Emma Watson

Regista: Seth Rogen, Evan Goldberg

Jay raggiunge l'amico Seth a Los Angeles. Non si vedono da un anno e hanno programmato una reunion per il weekend. Dopo svariate partite alla playstation e parecchie canne, Seth propone a Jay di andare alla festa che James Franco darà quella sera per la sua nuova villa. Sì, James Franco l'attore. Seth è Seth Rogen, così come Jay è l'apprendista stregone addestrato da Nicolas Cage. Seppur il canadese Jay odi Los Angeles, Hollywood e le sue feste, la dà vinta all'amico. Attori, cantanti, comici si sono dati tutti appuntamento da James. La fine del mondo scombinerà i piani per la serata dell'allegra combriccola. Oltre all'Apocalisse un'altra cosa è certa: tutti daranno il loro peggio.
Avevo sentito parlare di questo film qualche mese fa ma lo etichettai subito come cinema demenziale. Poi la curiosità ha vinto lo snobismo e una sera, molto scettica, ho deciso di vederlo. Non c'avrei scommesso un centesimo ma con Facciamola Finita ci si sganascia dalle risate dall'inizio alla fine. Non aspettatevi comicità intelligente, perché ci avevo visto giusto: è demenziale. Poco importa perché tra demoni, gente che da di matto, esorcismi e una sorprendente Hermione/Emma Watson si ride di gusto. Tutti i protagonisti, la nuova generazione della comicità americana, tra cui lo stesso Rogen che è anche regista con Goldberg, hanno una loro peculiarità, il proprio lato oscuro che nell'imminenza della fine del mondo di certo non terranno a bada.
Facciamola Finita è una commedia allucinogena, davvero da non perdere!

Il trailer:



Consigliato: Sì!!!!

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venerdì 15 novembre 2013

Recensione Flash: Una Notte Da Leoni 3


Titolo originale: The Hangover: Part III

Anno e nazione di distribuzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: Warner Bros. Pictures

Genere: Commedia

Durata: 100 minuti

Cast: Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha, Ken Jeong, Heather Graham, Jeffrey Tambor, Gillian Vigman, Sasha Barrese, Jamie Chung, John Goodman, Mike Epps, Melissa McCarthy, Sondra Currie

Regista: Todd Phillips

"Il finale epico di un'incredibile trilogia": ecco quello che ci era stato ripetutamente promesso prima dell'uscita del film a maggio. Sinceramente, e questa non è solo un'opinione mia ma di molti, di epicità nello stile tipico del "branco" scanzonato di mascalzoni e sbandati dei primi due film non se ne vede neanche l'ombra.
Una Notte Da Leoni 3 ha voluto mettere la parola fine ad una trilogia cominciata nel 2009 e, al tempo stesso, segnare un netto cambiamento con gli episodi precedenti.
Di fatto, nei primi due capitoli lo schema era sempre quello del tipico addio al celibato all'americana, esageratamente radicale a causa dell'insano Alan e dei suoi amici pusher, mentre il terzo ci mostra quanto i protagonisti siano ormai stanchi della pazzia del "panzone", venendo costretti ad accompagnarlo in un centro di recupero psichiatrico.
Tutto cambia improvvisamente quando, lungo il tragitto, i quattro vengono rapiti da Marshall, un gangster e narcotrafficante che sta cercando Mr. Chow, il terribile orientale cocainomane che è stato parte integrante delle scorribande del branco nei primi due film. Il nanerottolo ha rubato metà dell'oro di Marshall e solo Alan, che si è tenuto in contatto col cinese mentre era in prigione, all'insaputa di tutti, può trovarlo, pena la morte del povero Doug, tenuto in ostaggio dal gangster.
Da qui cominciano le tipiche avventure di Alan, Stu e Phil, intrise più di scene di azione che di comicità. Riusciranno a salvare per l'ennesima volta Doug e fermare una volta per tutte Mr. Leslie Chow?
Sarò forse un po' tradizionalista, ma a parer mio, se la missione di salvataggio di Doug fosse stata simile a quelle di ricerca dei primi due film, quest'ultimo capitolo sarebbe stato di certo molto più comico di quanto si è rivelato.
Quindi, se avete amato alla follia le prime due pellicole e non riuscireste ad accettare questo cambiamento nella terza, evitate di vederlo e preservate il ricordo che avete in mente, altrimenti fatevi forza e vedetelo, accontentandovi della scena nei titoli di coda che riporta alla mente i vecchi tempi in cui il branco ululava ancora come una banda di forsennati.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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mercoledì 13 novembre 2013

Recensione Flash: After Earth: Dopo La Fine Del Mondo


Titolo originale: After Earth

Anno e nazione di distribuzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: Sony Pictures

Genere: Fantascienza/Azione/Avventura

Durata: 100 minuti

Cast: Jaden Smith, Will Smith, Sophie Okonedo, Zoe Isabelle Kravitz, David Denman, Glenn Morshower, Diego Klattenhoff

Regista: M. Night Shyamalan

Quelli che credevano ancora che le raccomandazioni e i figli di papà fossero un'invenzione tutta italiana dovranno ricredersi: After Earth, film di M. Night Shyamalan, sfortunato regista del grandissimo flop L'Ultimo Dominatore Dell'Aria, ha offerto a Will Smith la possibilità di realizzare un film "tutto in famiglia", dove suo figlio Jaden avrebbe rivestito il ruolo di protagonista esclusivo, mentre lui avrebbe ricoperto un ruolo secondario, ma al tempo stesso sarebbe stato uno dei produttori della pellicola, insieme a sua moglie Jada.
Ma non facciamo subito i prevenuti.
Questo film narra le vicende degli umani superstiti della Terra, mille anni dopo che il pianeta è stato abbandonato perché ormai distrutto dai cambiamenti climatici e dall'inquinamento. I Ranger, l'ordine militare che ha diretto l'esodo verso altri pianeti, hanno stabilito il loro comando generale su Nova Prime, un pianeta quasi identico alla Terra perduta, dovendo però fare i conti con gli Skrel, un'ostile razza aliena che combatte gli invasori usando gli Ursa, bestie cieche geneticamente modificate che riescono ad uccidere le loro prede fiutando i feromoni della paura.
La guerra sembra quindi destinata a terminare a favore degli Skrel, finché uno dei Ranger, Cypher Raige/Will Smith, riesce a sconfiggere completamente la paura riuscendo a "spettrare", ovvero a divenire completamente inodore ed impossibile da individuare per gli Ursa.
Dopo averne uccisi parecchi, l'uomo diviene il generale supremo dei Ranger ed il simbolo della lotta per la sopravvivenza umana.
Lo stesso non si può dire per suo figlio Kitai, bravo e diligente, ma al tempo stesso attanagliato dalla paura, a causa di un misterioso e terribile incidente che lo ha segnato durante l'infanzia e che gli ha causato l'ostilità del padre.
L'opportunità per recuperare il rapporto padre-figlio si presenta quando Cypher permette al figlio di accompagnarlo in una missione verso un pianeta vicino, ma tutto crolla repentinamente quando un'improvvisa pioggia di asteroidi danneggia gravemente la nave, costringendola ad un atterraggio di emergenza sul pianeta più terribile ed inospitale per la razza umana: la Terra.
Gli unici due sopravvissuti sono Kitai e suo padre Cypher, quest'ultimo ferito gravemente alle gambe ed impossibilitato a muoversi.
Per lanciare il segnale di aiuto cosmico, Kitai dovrà quindi raggiungere, con l'ausilio via radio del padre, la coda dell'astronave, precipitata a 100 km. di distanza dal punto in cui si trovano loro nella foresta.
Il ragazzo dovrà quindi trovare il coraggio e sconfiggere i demoni del passato, fronteggiando i rischi del pianeta e dovendo infine scontrarsi con un oscuro nemico per poter portare in salvo sé stesso e suo padre così da recuperare il rapporto perduto.
Se si guarda il film senza troppi pensieri e senza ricordarsi del fatto che i due protagonisti sono davvero padre e figlio, la trama risulta abbastanza piacevole ed avventurosa. Il trucco sta proprio in questo, altrimenti finirete col denigrare questa pellicola e a non apprezzarla per via dell'impressione provocata dal fatto che Will Smith abbia voluto realizzarla solo per dar maggiore luce a suo figlio, come se la recitazione fosse un'arte da tramandare di generazione in generazione e non una vocazione.
A voi la scelta, se riuscirete nell'impresa di "sopportare" questo "polpettone familiare", valutando ovviamente sia i pro che i contro. Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì
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martedì 12 novembre 2013

Recensione Flash: The Big Wedding


Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Genere: Commedia

Durata: 90 minuti

Cast: Robert De Niro, Robin Williams, Diane Keaton, Susan Sarandon, Katherine Heigl, Topher Grace, Ben Barnes, Amanda Seyfried, Patricia Rae, Ana Ayora

Regista: Justin Zackham

I Griffin si preparano al matrimonio del piccolo di famiglia: Alejandro. Il ragazzo, di origine colombiana (interpretato dall'inglesissimo Ben Barnes con un chilo di cerone marrone in faccia per renderlo sudamericano), è stato adottato quando era molto piccolo perché la madre biologica non poteva permettersi di crescere entrambe i figli. Il ragazzo ha trovato nella famiglia Griffin due genitori e due fratelli che lo hanno amato come se fosse loro, biologicamente. La madre di Alejandro, Madonna, per il matrimonio del figlio decide di andare negli Stati Uniti, accompagnata da Nuria, la sorella di Alejandro. Questo è un problema, perché Don ed Ellie sono divorziati e Madonna è una fervente cattolica. Soprattutto, Don ora vive con Bebe, sua compagna ed ex amica del cuore proprio di Ellie. Non sono una famiglia da definire normale, ognuno ha i suoi problemi e stramberie. Ma ciò che conta è l'amore, e nell'allargata famiglia Griffin ce n'è tanto.
Classica commediola americana, non propone nulla di nuovo e cerca di buttare fumo negli occhi dello spettatore con i grandi nomi del cast. Così tante glorie del cinema americano e nuove promesse insieme non si erano mai viste ma ovviamente da soli non riescono a far decollare il film. Tipico lungometraggio in cui gli attori si guadagnano la pagnotta e niente più.
Voi mi chiederete: ma ti deve pur essere piaciuto qualcosa del film? Sì, Ben Barnes! Davanti alla TV mi sono sentita un po' Jamie Lee Curtis in Un pesce di nome Wanda che va su di giri quando sente parlare Kevin Kline in spagnolo. Ben Barnes in questo film si destreggia in qualche dialogo spagnoleggiante. Con accento inglese. Miei pensieri vietati ai minori di 18 anni.
Di arrivo nelle sale in Italia non se ne parla. Meglio così.

Il trailer:


Consigliato: No

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lunedì 11 novembre 2013

Recensione Flash: L'Uomo D'Acciaio


Titolo originale: Man Of Steel

Anno e nazione di distribuzione: USA/CAN/UK 2013

Distribuzione in Italia: Warner Bros.

Genere: Azione/Fantascienza

Durata: 143 minuti

Cast: Henry Cavill, Amy Adams, Russell Crowe, Kevin Costner, Diane Lane, Michael Shannon, Ayelet Zurer, Laurence Fishburne, Harry Lennix, Antje Traue, Christopher Meloni, Richard Schiff, Michael Kelly

Regista: Zack Snyder

Dopo la fortunata saga interpretata dal compianto Christopher Reeve ed il pessimissimo Superman Returns di sette anni fa, Christopher Nolan, libero da ogni impegno di ampia portata, dopo l'epica trilogia di Batman, terminata l'anno scorso, si è voluto dedicare, con il suo tipico stile molto realistico, all'altro grande supereroe della DC Comics, eterna rivale della Marvel, ovvero l'indistruttibile Superman, con il film, chiamato per l'appunto L'Uomo D'Acciaio.
In questo remake dove Nolan figura come produttore, mentre lo "spartano" Zack Snyder si trova dietro la cinepresa, vediamo dunque la storia del piccolo Kal-El, salvato in extremis da suo padre Jor-El, interpretato da un sempre eccellente e poliedrico Russell Crowe, mentre Krypton, il suo mondo natale, sta per autodistruggersi a causa della follia del Consiglio che ha sfruttato fino allo sfinimento le risorse naturali del pianeta.
Giunto sulla Terra, il neonato verrà allevato ed accudito con grande amore dai coniugi Johnatan e Martha Kent, che lo chiameranno Clark e gli insegneranno a convivere con i suoi poteri e ad adattarsi a vivere come un terrestre qualsiasi, cercando di evitare di rivelarsi troppo agli occhi degli umani.
Dopo una trentina d'anni ricompare il generale Zod, ex capo militare di Krypton esiliato insieme ai suoi uomini più fidati poco prima dell'implosione del pianeta poiché reo di aver tentato un golpe per salvare il suo mondo, uccidendo il suo amico Jor-El che riuscì ad inviare sulla Terra, insieme a Clark, il codice utile per ricreare Krypton su altri pianeti facendo rinascere la loro razza.
Il giovane Clark, quindi, aiutato dalla famosa giornalista Lois Lane, unica a conoscere la sua identità ed il suo segreto, dovrà evitare ad ogni costo di permettere a Zod di trovare il codice, annientare ogni essere vivente del pianeta e ricostruire Krypton sulle ceneri della civiltà umana.
Saranno forse gli effetti speciali ultra-moderni, oppure lo stile cinematografico tipicamente "nolaniano", fatto sta che questo è sicuramente il film che apprezzo più di tutti tra quelli dedicati a Superman, nonostante egli non sia uno dei miei supereroi preferiti.
L'evento più raro visibile in questa pellicola è il successo ottenuto da Snyder e Nolan nell'ingaggiare parecchi volti famosi del cinema internazionale senza danneggiare la trama, evitando di finire col tipico "tutto fumo e niente arrosto", un fenomeno che ultimamente si verifica spesso quando si cerca di realizzare qualcosa di straordinario finendo solo per strafare.
La cosa che temo di più infatti è un'altra: il sequel di questo splendido film farà incontrare e scontrare, per la prima volta sul grande schermo, Superman e Batman, quest'ultimo interpretato (sigh!) da Ben Affleck.
Ora, lo so che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, ma dopo l'eccezionale bravura di Christian Bale nell'impersonare il Cavaliere Oscuro, uno come Ben Affleck, che fino ad ora ha all'attivo il ruolo supereroico di Daredevil, davvero mal riuscito, non lascia ben sperare che si riesca a bissare il successo ottenuto dalla trilogia di Christopher Nolan, riuscita a far impallidire più volte gli incassi della Marvel.
Staremo a vedere cosa ne uscirà fuori. Appuntamento dunque al 2015 col sequel, mentre per il momento vi auguro buona visione con L'Uomo D'Acciaio.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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sabato 9 novembre 2013

God Bless CW: Reign!


Vi presento la mia nuova "droga": Reign!
Come ho scoperto la serie? Per caso. Su Facebook, quando il 17 ottobre negli USA andò in onda il pilot, lessi molti post che definivano la serie come uno dei grandi eventi della rete americana CW (la stessa su cui vanno in onda The Vampire Diaries e The Originals). Quando leggo cose del genere più che invogliarmi a vedere una nuova serie TV mi fanno desistere. Infatti l'ho snobbata. Fino a una settimana fa. Perché ora non posso più farne a meno e non riesco ad aspettare il giovedì per la nuova puntata. Succedeva così anche per The Vampire Diaries....aaaaahhhh bei tempi. Quell'amore si è raffreddato ma ne è appena cominciato un altro.
Reign mi ha colpito fin dalla prima puntata, per vari motivi:

LA STORIA




La storia, vera ma per esigenze di copione resa un po' romanzata e teen, è ambientata nella Francia del 1557. I protagonisti sono Mary Stuart, regina di Scozia (Maria Stuarda in italiano) e Francis, erede al trono del regno di Francia. Mary, fidanzata con Francis fin da piccoli, giunge a corte per l'imminente matrimonio. L'accoglienza da parte dei reali è fredda, seppur da piccola Mary sia già stata ospite del re, Enrico II, e della regina, Caterina de' Medici. L'unico a mostrarsi più amichevole è Sebastian, Bash per gli amici, il coraggioso e amato "bastardo" del re (personaggio di fantasia, non realmente esistito).
La Scozia non ha molti amici in Europa e gli inglesi non vedono l'ora di approfittare della sua debolezza per conquistarla. Il compito di Mary sarà quello di sposare Francis e assicurare così al suo paese la protezione francese. Mai compito fu così ben accetto! Però, all'inizio il promesso sposo non è molto ben disposto verso Mary, anzi le dice che il loro matrimonio non è assolutamente certo. Il principe dice di voler fare la scelta migliore per la Francia, essendo il loro legame nato per alleanze politiche tra i due paesi, ma la verità è che un quindicenne (sì, entrambi erano molto giovani ma nella serie TV gli attori hanno qualche anno in più) pensa a tutto fuorché a sposarsi.




Mary non la prende bene e per fortuna può contare sull'appoggio delle sue amiche e dame di compagnia.
Non sarebbe la CW se la storia tra i due non decollerebbe subito: tempo una puntata, il caro Francis inizia a guardarla con occhi diversi. Complice anche l'interesse, per ora molto discreto, del fratellastro Bash e della proposta di matrimonio di Tòmas, l'erede al trono portoghese e...non voglio anticiparvi altro!

ATTORI, MUSICHE E SCENEGGIATURA 

La prima stagione della serie prevede tredici puntate ma visti gli ascolti in crescita forse la CW allungherà Reign a ventidue episodi. I critici televisivi l'hanno definita come una delle migliori serie che l'emittente americana ha scodellato negli ultimi tempi. E sono pienamente d'accordo perché è molto avvincente, gli attori sono molto bravi e le musiche, per quanto sia una serie in costume, sono da sballo! Azzeccatissime nonostante abbiano un sound moderno, quasi country.
Adelaide Kane, già vista in Teen Wolf, e Toby Regbo interpretano Mary e Francis. Il personaggio di Mary è forte e debole allo stesso tempo, per quanto giovane la regina di Scozia sa cos'è meglio per il suo paese e cercherà di ottenerlo costi quel che che costi. Francis, apparso debole nelle prime puntate, quando Mary arriva a corte cambia. Per amore? Chissà, staremo a vedere. I due mi piacciono molto come coppia, c'è grande affiatamento e nelle prime quattro puntate mi hanno fatto sognare. Faccette ridicole o smorfie fuori luogo non fanno assolutamente parte della loro recitazione. Per ora promossi a pieni voti.


I due si sono già baciati, infrattati...insomma se danno da fà! E fanno bene, ce piace! Ma, c'è un ma, potrebbe essere la CW senza un triangolo???? Ovviamente no! E aggiungo, potrebbe essere la CW senza i consueti figaccioni?? Ari-noooooo!!!! Francis ha un pericoloso avversario, Bash.


Per ora Francis e Mary filano d'amore e d'accordo ma non si possono sottovalutare gli occhioni azzurri e il fascino di Sebastian, anche se scommetto che fa gola anche ad alcune delle dame di compagnia di Mary, tipo Lola che nella 1x04 ha condiviso con lui parecchie scene. Staremo a vedere se il triangolo di Reign sarà tormentato come CW vuole. I fan scommetto che non aspettano altro.


La sceneggiatura, fino ad ora, non presenta falle o illogicità. Ogni puntata finisce troppo presto e ogni personaggio, dai principali ai secondari, ha la giusta attenzione da parte degli sceneggiatori e un ruolo attivo nel divenire della storia. Infatti, oltre ai due protagonisti, avvincono anche le storie delle dame di compagnia di Mary, le trame misteriose che Caterina de' Medici porta avanti con Nostradamus (sì, quel Nostradamus!), la misteriosa ragazza che vive nei passaggi segreti del castello e che più di una volta ha aiutato Mary, e gli amorazzi del re Enrico, che nun se fà mancà gniente! E non sarebbe la CW se mancasse la magia...aridaglie! E sì! Il bosco misterioso, in cui quasi nessuno si avventura, a differenza di Bash che sembra saper gestire bene la cosa e nasconde, forse, abilità magiche. Nostradamus è in buona compagnia! 

COSTUMI

Vogliamo parlare degli abiti di scena??? Sono spettacolari! Soprattutto quelli di Mary. Due esempi:



Insomma, da sbavarci sopra!

Allora vi ho convinto a seguire Reign???


Ma come si fa a dire di no a sti' due??? Scherzi a parte, questa serie è davvero da non perdere. Va in onda in America ogni giovedì sera e, di solito, i sottotitoli in italiano sono disponibili il venerdì. In Italia non è ancora prevista la messa in onda.
Gli autori, per le prossime puntate, promettono moooolto movimento e colpi di scena. Che altro dire? Mary mi ha conquistata e la storia, quella con la S maiuscola, non è mai stata così avvincente e romantica. Sì, a 28 anni suonati ho gusti molto adolescenziali, diciamo pure da bimbaminkia. E vabbè, nessuno è perfetto!

Buona Visione!



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venerdì 8 novembre 2013

Recensione Flash: The Lone Ranger


Anno e nazione di distribuzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: Walt Disney Studios Motion Pictures

Genere: Western/Avventura/Azione

Durata: 149 minuti

Cast: Johnny Depp, Armie Hammer, Helena Bonham Carter, Tom Wilkinson, William Fichtner, Barry Pepper, Ruth Wilson, James Badge Dale, James Frain, Harry Treadaway

Regista: Gore Verbinski

Da fumetto a programma radiofonico, da show televisivo degli anni '40-'50 a film per il grande schermo: The Lone Ranger, film basato sul leggendario cowboy tornato dal mondo dei morti, molto amato dagli americani, e accompagnato dal mitico Tonto, un nativo americano un po' matto, è approdato sulle scene internazionali grazie a Gore Verbinski, regista dei primi tre capitoli di Pirati Dei Caraibi, e alla Walt Disney che ha voluto puntare sull'immensa bravura di Johnny Depp nel ruolo di Tonto e su Armie Hammer per interpretare il Lone Ranger.
La storia narra le vicende di John Reid, un maldestro avvocato che ritorna a casa, nel selvaggio West, per diventare il nuovo magistrato locale ed aiutare suo fratello maggiore Dan, un Texas Ranger sposato, tra l'altro, con la vecchia fiamma di John, Rebecca.
A bordo del treno conoscerà Tonto, un nativo catturato perché è un pellerossa, e Butch Cavendish, un terribile criminale cannibale catturato da Dan che tuttavia riuscirà ad evadere, lungo il tragitto, grazie alla sua banda.
John, nonostante la grande inesperienza, decide di aiutare Dan e i suoi uomini nel ricatturare il maniaco, e per questo lo nominano Texas Ranger, ma vengono tutti traditi da uno degli assistenti del Texas Ranger, facendoli uccidere tutti in un'imboscata nei canyon.
Nel frattempo Tonto, riuscito a scappare dalla prigione di Dan, va a sotterrare gli otto caduti ma scopre, tramite un cavallo bianco ritenuto uno spirito della sua tribù, che John è ancora vivo.
Il nativo lo aiuta e lo convince ad aiutarlo a uccidere Cavendish poiché solo John, che è morto e poi ritornato in vita, può sconfiggere un essere malefico del genere.
Indossando una maschera nera, l'avvocato si trasformerà nel giustiziere noto come il Lone Ranger, pronto a combattere il male senza farsi riconoscere, al fine di evitare rischi per Rebecca e suo figlio.
Ma le cose si riveleranno più difficili e complicate del previsto...
Stroncato dalla critica, il film è stato un grande flop a livello internazionale, ma soprattutto in America. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che, secondo il mio parere, le scene comiche, in cui è sempre presente Johnny Depp, richiamano troppo l'ironia ed il cinismo di Capitan Jack Sparrow. O forse ancora, la durata del film è un po' troppo esagerata e in alcuni punti la trama sembra molto tirata, "come del burro spalmato su troppo pane", come direbbe il buon vecchio Bilbo Baggins.
Ciononostante, questo film è adatto ad un pubblico adolescente e adulto e chiunque cercherà qualcosa di comico, ma anche serio, troverà pane per i suoi denti.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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