giovedì 19 dicembre 2013

Spie On The Rocks: The Americans


Cari seriemaniaci, se qualcuno di voi è giunto alla conclusione che io abbia gusti molto girly, ora credo proprio debba ricredersi.
Non rinnego assolutamente la mia "anima" adolescenziale ma se un film o una serie sono fatti particolarmente bene posso momentaneamente mettere a tacere la teenager che è in me e appassionarmi a un genere che non avrei mai pensato potesse piacermi. Eppure a quella sedicenne che si aggira ancora nella mia testa dovrei dire grazie. Capirete tra un po' il perché.
Oggi è di scena, su Incursioni Cinemaniache, la serie TV The Americans andata in onda su FX (qui in Italia è ancora on air su Fox) con la prima stagione fino a maggio 2013 e il cui ritorno è previsto per febbraio 2014.
Come avvenne l'incontro con le spie venute dal freddo? Qualche settimana fa un articolo su La Repubblica annunciava la messa in onda in Italia della serie che, ad oggi negli USA, è una delle più osannate tra i nuovi prodotti che i vari network americani hanno sfornato in questo 2013. Leggo l'articolo e scopro che una delle protagoniste è lei, Keri Russell, l'attrice che ha accompagnato la mia adolescenza in una delle serie TV che ho più amato (insieme a Roswell): Felicity. Dopo aver scoperto che c'era Keri e dopo aver letto la trama, mi sono detta: ma sì proviamo! In pochi giorni ho ingurgitato avidamente tutti gli episodi e decisamente confermo ciò che gli altri hanno scritto prima di me: è una serie da non perdere e una delle migliori prodotte negli ultimi tempi.



LA TRAMA

Anni Ottanta. Elizabeth e Philip Jennings vivono nella tranquilla periferia di Washington D.C., in una di quelle classiche e anonime villette a schiera americane. Hanno due figli, Paige e Henry, e lavorano come agenti di viaggio. Tutto molto normale, direte voi, forse troppo. Infatti è facciata, il loro matrimonio è una copertura e ovviamente non sono degli agenti di viaggio ma due spie del KGB, i servizi segreti sovietici. Da ormai dieci anni si fingono una coppia e hanno avuto dei figli per essere più credibili, tutto pur di servire la madrepatria. La sorte vuole che nella villetta di fronte si trasferisca la famiglia di Stan Beeman, agente dell'FBI. L'uomo, istintivamente, avverte qualcosa di "sbagliato" nella famiglia Jennings ma le due spie russe riescono a ingannare anche lui.
La Guerra Fredda non è mai stata così "calda", ed Elizabeth e Philip sanno che il pericolo è reale, per loro e per i figli.



LA MENTE DIETRO THE AMERICANS

Mischa e Nadezhda, i veri nomi di Elizabeth e Philip, nascono dalla fantasia di Joe Weisberg, ex agente della CIA. Proprio dalla sua precedente esperienza lavorativa e dai racconti di ex colleghi, che lavorarono per il governo americano durante gli anni di tensione tra USA ed ex URSS, Weisberg ha attinto per regalare al pubblico The Americans. Presenti nella narrazione eventi realmente avvenuti, ma soprattutto Weisberg ha voluto porre l'accento sulla famiglia e sulla coppia, che sia quella di Elizabeth e Philip o quella di Stan e la moglie. Quindi non aspettatevi solamente intrighi, sparatorie e travestimenti perché questa serie è molto di più. I sentimenti, strano ma vero, sono il motore di questo period drama, traggono in inganno o fanno più paura rispetto a scudi missilistici, armi nucleari e complotti. Descritta così, sembra una serie banale. No, vedere per credere!
Il confine tra finzione e realtà è molto sottile, e tutti i personaggi ci fanno i conti. Tutto, nel corso dei tredici episodi, viene messo in discussione e tutti dovranno adeguarsi.



COME UNA MATRIOSKA...

Ci sono varie tecniche narrative per raccontare una storia, e una di queste è sicuramente quella del flashback. Spesso nelle serie TV è molto abusato, usato male e fuori luogo; invece in The Americans è sapientemente utilizzato per svelare a poco a poco, come se gli spettatori stessero arrivando alla statuina più piccola e nascosta di una matrioska, la psicologia e i trascorsi delle due spie russe e degli altri personaggi.
La diversità tra Elizabeth e Philip la si nota già nel pilot: lui si è quasi affezionato agli USA e sente lontana, non solo geograficamente, la Russia. Lei, invece, è profondamente dedita alla "causa" e piuttosto che tradire preferirebbe morire. Poi le cose cambiano, il passato influenza il presente. Le fragilità di Elizabeth non lasciano più spazio alla finzione, così la donna abbandona l'algida sicurezza da spia per capire, arrendersi e lasciarsi andare. E...non voglio svelarvi troppo!





I PERSONAGGI

Di Elizabeth ho già parlato, non voglio anticiparvi altro perché il suo è un personaggio affascinante e vale la pena scoprirlo da soli. Bravissima Keri Russell, forse uno dei suoi ruoli migliori, e pensare che non era assolutamente convinta di recitare nella serie! Philip, invece, è interpretato dal gallese Matthew Rhys: anche lui lascia senza parole, seppur il suo personaggio abbia meno ombre rispetto a quello di Elizabeth. Forse, come character, lo posso definire più semplice. Philip non è freddo come la "collega", anzi: è un uomo che ama, profondamente. E che lotta per proteggere chi ama, siano i figli o Elizabeth. Insomma letale in battaglia, vulnerabile nei sentimenti. Questo tratto è sicuramente quello che lo accomuna alla moglie. Davvero bravo Mr. Rhys.



L'altra coppia dello show è quella formata da Nina, l'impiegata dell'ambasciata russa a Washington, che viene "arruolata" da Stan Beeman come spia per l'FBI. Fin dalla loro prima scena insieme ho capito che sarebbero diventati amanti. Forse questa è stata la storyline più banale e prevedibile nell'intero show (negativo il parere anche sul ruolo di "soprammobili" affibbiato ai piccoli Jennings, ma Weisberg ha anticipato che saranno i protagonisti della seconda stagione) ma glielo perdono a Mr. Weisberg.
Stan è in crisi con la moglie e completamente assorbito dal lavoro, diventato quasi la sua unica ragione di vita. Sembrerebbe tutto d'un pezzo ma non è così: come Elizabeth, le sue fragilità e le questioni irrisolte saranno il suo tallone d'Achille, la debolezza di cui si servirà l'affascinante Nina. La relazione tra i due almeno all'inizio è sincera, poi come recita lo slogan della serie "in amore e in guerra, fredda, tutto è lecito". Straordinari Noah Emmerich e Annet Mahendru.
Come dimenticare Margo Martindale, supervisor dei Jennings e agente del KGB, Claudia? Certo, per me è stato un po' uno choc vedere l'attrice che in New Girl interpreta la comicissima madre di Nick Miller indossare i panni di una spia! Comunque il suo personaggio è un altro motivo del successo di The Americans. Gira voce che la Martindale, Keri Russell e Noah Emmerich siano candidati ai prossimi Emmy Awards. La serie sarà sicuramente tra i candidati nella categoria Miglior Serie TV ai vari premi, americani e internazionali.
Allora, cosa fate ancora qui a leggere? Correte a vedere The Americans! E se non vi fidate del mio giudizio, fidatevi almeno di Stephen King che l'ha definita come la migliore serie TV del 2013.

Il trailer della prima stagione:




E questi sono i link per i due teaser trailer della seconda: 1 e 2

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