martedì 25 febbraio 2014

Have you ever watched that? Frankie & Johnny


Non so se vi è mai capitato, ma a me, a volte, succede che un film può cambiarmi la giornata, può farmi fare il pieno di positività, può insomma rimettermi in pace col mondo. Ebbene sì, e vi assicuro che solo l'arte, in questo caso la "settima arte", può riuscire in un'impresa simile.
Ne ho parecchi di film salva-vita, vere e proprie terapie cinematografiche da somministrare senza posologia adeguata, anzi da abusarne quando la vita reale vi sembra troppo spenta e poco soddisfacente, oppure solo per un lifting al cuore.
Alla mia personale collezione da poco si è aggiunto Frankie and Johnny di Garry Marshall. Il titolo italiano è Paura d'Amare, ma non mi convince granché, banalizzare era il credo dei distributori italiani negli anni Novanta, al momento di tradurre i titoli dei film stranieri. E infatti, a scoraggiarmi nel vedere il film, era proprio il titolo!
Dicevo, il film con Michelle Pfeiffer e Al Pacino è del 1991: la coppia di attori ritorna a lavorare insieme dopo Scarface, anche se allora la newcomer Pfeiffer ebbe poche battute con il già affermato Pacino.
Il film, girato da Marshall un anno dopo l'enorme successo di Pretty Woman, è tratto dallo spettacolo teatrale di Broadway firmato da Terence McNally che scrisse anche la sceneggiatura per il film. Se in teatro c'erano interpreti più ordinari e meno glamour, come Kathy Bates nel ruolo di Frankie, per l'adattamento al cinema decisero di assegnare le parti a due degli attori più in vista del periodo. Il regista, però, non puntò solo sul successo dei due interpreti: Michelle Pfeiffer oltre che esageratamente bella è anche brava, e poi Al Pacino è Al Pacino!


Se in musica esiste l'evergreen question Beatles o Rolling Stone, la stessa trasposta nel cinema è: Robert de Niro o Al Pacino? Io non ho dubbi, e scelgo Al. Anche se in Frankie and Johnny ha una chioma molto retrò, Pacino per me è il non plus ultra del cinema americano: il suo fascino è innegabile come la sua mostruosa bravura, costruita in teatro e poi messa al servizio del cinema. Manco a dirlo, l'anno dopo il film di Marshall, l'attore vincerà lo strameritato Oscar come Miglior Attore Protagonista per Scent of Woman.
Ovviamente lui veniva da ruoli molto seri, ma il regista Garry Marshall rassicurò gli spettatori sul ruolo di "Serpico" nel film: "Di solito quando Al Pacino ride, qualcuno sta per morire, ma in Frankie e Johnny interpreta davvero un bravo ragazzo!"



La storia è stata riassunta da molti come l'incontro tra Cenerentola e il Principe Azzurro. In effetti è così, l'impianto della dramedy è quello, molto semplice e lineare. Però i due attori aggiungono quell'ingrediente in più che, vi assicuro, vi cattura e soprattutto non rende il film una banale e smielata romance a New York. Comico e drammatico sono miscelati insieme sapientemente, e la bravura del cast fa il resto.
Johnny, dopo aver scontato gli anni di reclusione per truffa, esce di prigione diretto a New York. Alla ricerca di un lavoro come cuoco, approda al ristorante Apollo del greco Nick. Lì, microcosmo di vite e affetti, lavora come cameriera anche Frankie. Entrambe sentono che qualcosa tra loro succederà, ma la donna a lungo cercherà di sfuggire a Johnny che la braccherà teneramente per conquistarla. Frankie ha paura di soffrire ancora, di credere che per lei la felicità sia possibile e che Johnny possa regalargliela.
Però l'uomo con la sua tenace pazienza riesce ad abbattere il muro che Frankie si è costruita intorno.



Seppur Pacino e Pfeiffer fossero, a detta di molti critici dell'epoca, troppo accattivanti, per me sono comunque riusciti a rendere credibili dei personaggi che la vita ha preso a schiaffi e che ha imbruttito per le troppe, pesanti, delusioni.
Frankie e Johnny reagiscono diversamente al dolore: lui lo affronta e ne ricava positività, lei invece si è chiusa al mondo e all'amore per evitare altre ferite.
Non sarà facile per Johnny conquistarla, nonostante passino una notte insieme, lei si allontanerà sempre di più, quindi ci sarà ancora strada in salita per l'uomo.



Frankie però non si lascia vincere dalle sue paure, e comprende che Johnny per lei ci sarà "per sempre e malgrado tutto".
Una favola moderna, che non esclude problemi, difficoltà o prospetta una vita da "per sempre felici e contenti", ed è proprio questo il punto di forza del film. Ci saranno problemi, la vita per Frankie e Johnny non sarà sicuramente semplice ma loro ce la faranno perché hanno già visto "la fine del mondo" e ne sono usciti vivi.
Non sono fatti per stare soli. E insieme funzionano splendidamente.

Colonna sonora del film la canzone Frankie and Johnny di Terence Trent d'Arby, ecco il video:




...Frankie and Johnny were lovers alright
and the tempered scale of experience
cannot forever indict
two hearts looking to belong in the heat
of the sun as opposed to night...



Il trailer del film:




Buona visione!


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lunedì 24 febbraio 2014

Recensione Flash: Blue Jasmine


Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: Warner Bros

Durata: 98 minuti

Genere: Commedia/Drammatico

Cast: Cate Blanchett, Alec Baldwin, Sally Hawkins, Peter Sarsgaard, Bobby Cannavale

Regista: Woody Allen

Signora dell'high class newyorchese, viziata dal marito con gioielli, bei vestiti e case, preferisce chiudere gli occhi sulle truffe del consorte e sui suoi continui tradimenti. Quando Hal viene arrestato, ridotta ormai a reietta e in crisi di nervi, Jasmine preferisce fuggire a San Francisco dalla sorella Ginger per ricominciare una nuova vita e provare a dimenticare. La donna porta con se le sue nevrosi e le sue manie di grandezza, e per un breve periodo contagia anche la sorella. Sembra che tutto le ricominci ad andare bene, conosce Dwight che è ad un passo dal regalarle l'anello e prometterle un nuovo matrimonio (in)felice. Però, prigioniera della sua vecchia vita, la donna rimarrà nel suo sogno ad occhi ermeticamente chiusi.
Dopo la parentesi europea, Woody Allen torna negli Stati Uniti, dividendosi tra la sua New York e la splendida San Francisco. Il regista ha, come punto di partenza, sempre la sua ingombrante e inconfondibile personalità, così nei personaggi dei suoi film lo ritroviamo spesso, e di riflesso lo vediamo anche in Jasmine, piccola grande donna sconfitta da se stessa e dal suo insano buon gusto per l'irrealtà e le bugie.
Tre nomination agli Oscar 2014: Cate Blanchett per Miglior Attrice Protagonista, Miglior Sceneggiatura Originale a Woody Allen, e Miglior Attrice Non Protagonista a Sally Hawkins, sorella allontanata e lontana, che ricorda a Jasmine che la vita è anche cattivo gusto e amore per le cose vere. Cate Blanchett è straordinaria, comica e grottesca allo stesso tempo, una grande prova recitativa che l'attrice ha affrontato con la sua grande classe e doti attoriali. Il regista attinge ai suoi film più famosi, e consegna al pubblico e al cinema un ritratto di donna difficile da dimenticare.
Il film termina con Jasmine, seduta su una panchina, a parlare ad una se stessa del passato di Blue Moon e di una vita che non c'è più.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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martedì 18 febbraio 2014

Recensione Flash: A proposito di Davis


Anno e Nazione di Produzione: USA, Francia 2013

Titolo Originale: Inside Llewyn Davis

Distribuzione in Italia: Lucky Red

Durata: 105 minuti

Genere: Drammatico

Cast: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, Garrett Hedlund, John Goodman, F. Murray Abraham

Registi: Joel ed Ethan Coen

Anni Sessanta. Llewyn Davis, cantante folk sconosciuto ma talentuoso, vive e lavora a New York. Senza una casa e senza prospettive per il futuro, Llewyn vagabonda da un divano all'altro, raccattando affetto e ospitalità dai suoi amici. Non fa progetti per il futuro, è allergico alle responsabilità, la musica è il suo unico punto fermo. Llewyn si trascina nei giorni, senza farsi troppe domande, accumulando serate nei locali di New York per inseguire il suo sogno. Quando incassa l'ennesimo no di un produttore e fa visita al padre in una casa di riposo, Llewyn accetta la sconfitta e la celebra con un'ultima serata. Un'ultima, struggente, ballata folk.
L'ultimo lavoro dei fratelli Coen, che ha vinto il Gran Premio della Giuria a Cannes, è più intimo, tenero ed introverso rispetto ai precedenti. In Llewyn ci possiamo riconoscere tutti, il suo personaggio è portatore universale di illusioni e aspirazioni deluse: lui non vuole sopravvivere ma vivere. In inglese il concetto rende meglio: "Non voglio esistere, voglio vivere!". E' un uomo che non vuole piegarsi al sistema, che non vuole seguire tappe prestabilite, che crede in quello che fa e con la musica vorrebbe dimostrare agli altri che si può desiderare anche di più di un banale posto fisso e di un'asfissiante famiglia da mantenere. Eppure Llewyn si piegherà perché la musica, la sua unica certezza, non sarà più amore dopo la morte di Mike e gli insuccessi della sua carriera da solista, diventa un semplice mezzo per sopravvivere. Il suo sogno si sporca di prevedibilità e paura.
Oscar Isaac è un Llewyn che ti entra dentro: davvero eccezionale la sua interpretazione, mix indimenticabile di recitazione e musica. I fratelli Coen regalano al pubblico un film emotivamente autentico; ombre inghiottono il loro protagonista che alla luce non ci si avvicina nemmeno per sbaglio. Bellissima la scena tra Isaac e Murray Abraham, dove l'arte e la bravura di Davis sono quantificati in "vile denaro". La poesia della sua canzone svanisce violentemente.
Dai tratti comici e struggenti, il personaggio di Llewyn colleziona ironicamente sconfitte ed errori. Durante la sua ultima esibizione, con levità accarezza le corde della sua chitarra, cantando ancora una volta quando la vita degli altri, quella rifiutata, già lo attira su un sentiero di anonimato e sicurezze inutili.

Il trailer:



Consigliato: Sì


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sabato 15 febbraio 2014

Recensione Flash: 12 anni schiavo



Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Titolo Originale: 12 Years A Slave

Distribuzione in Italia: BIM

Uscita nelle sale: 20 febbraio

Genere: Biografico

Durata: 134 minuti

Cast: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Lupita Nyong'o, Paul Giamatti, Sarah Paulson, Brad Pitt, Alfre Woodard

Regista: Steve McQueen

Stati Uniti, 1841. Solomon Northup è un uomo libero, e per la gente di colore nel sud in quegli anni è un'utopia. Lui però è lontano dal sud, vive la sua vita con la moglie e i figli in placida tranquillità, non chiedendo nulla di più, rispettato da tutti nel civile stato di New York. Un giorno, moglie e bambini partono lasciando Solomon a casa, ad aspettarli per due settimane. Quando l'uomo conosce due impresari circensi che gli propongono un ingaggio come musicista nel loro circo, Solomon decide di accettare e impegnare così quei giorni in attesa del ritorno della sua famiglia. Giunto a Washington, dopo una serata in ristorante con i due impresari, si ritrova la mattina seguente spogliato della sua identità, legato a delle catene e venduto schiavo ai ricchi proprietari terrieri del sud. Il senso di straniamento e il terrore cieco ben presto lasceranno il posto all'istinto di sopravvivenza e ad un insopprimibile desiderio di libertà: senza Solomon è solo un'ombra di nome Platt che lavora e si strugge per gli affetti cui è stato strappato.
Chi ha visto i film precedenti del regista Steve McQueen sa che per giorni rimangono nella mente dello spettatore le emozioni, crude ed essenziali, dei personaggi. Non fa eccezione 12 anni schiavo, tratto dalla storia vera di Solomon Northup, prodotto dallo stesso regista e da Brad Pitt. Se Tarantino & co., negli anni precedenti, avevano aperto uno spiraglio sulla schiavitù e sulla condizione della gente di colore negli USA, McQueen non risparmia nulla allo spettatore: il film non è romanzato, è crudelmente spietato con chi pensa di conoscere quale fosse la condizione degli schiavi. In realtà, le brutture cui furono sottoposti gli americani di colore superano ogni immaginazione. Violenza fisica e psicologica si intrecciano in una spirale di sofferenza che soffoca come la fune a cui, in una scena, è legato Solomon a metà tra la vita e la morte, arrancando in punta di piedi nel fango, continuando a lottare per la libertà. Quattro lunghi minuti che lasciano impietriti. 
Cast spettacolare: strameritate le nomination agli Oscar per Chiwetel Ejiofor, Lupita Nyong'o e Michael Fassbender, alla sua terza collaborazione con McQueen. Trasuda paura questo nuovo film di McQueen, ma bisogna vederlo perché infonde conoscenza affinché quella barbarie non si perpetui mai più.
Solomon vive dodici anni come schiavo, oggetto di proprietà di padroni dal dolce accento del sud che leggono versetti della Bibbia e impugnano i loro diritti di schiavisti. Dodici anni di nulla, di vuoto, di mancanza, di non vita.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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mercoledì 12 febbraio 2014

Recensione Flash: Summer in February

Anno e Nazione di Produzione: Gran Bretagna 2013

Durata: 100 minuti

Genere: Drammatico

Cast: Dominic Cooper, Dan Stevens, Emily Browning, Hattie Morahan, Shaun Dingwall, Roger Ashton-Griffiths

Regista: Christopher Menaul

Inghilterra, 1913. Al circolo di artisti di Lamorna, in Cornovaglia, si unisce la sorella di uno di loro, Florence Carter-Wood, anche lei artista e pittrice. I bohemiens di Lamorna vivono le loro giornate tra arte e bevute, e il loro massimo ispiratore è proprio uno di loro, il più dotato, Alfred Munnings. Quando Florence inizia ad ambientarsi, è chiaro subito a tutti che a contendersela saranno lo stesso Munnings, impetuoso e irriverente, e l'amico Gilbert Evans, capitano dell'esercito, innamoratosi sin da subito di Florence. La ragazza, giovane e confusa, in fuga dagli obblighi paterni, dirà sì al fascino dell'artista ma scoprirà che l'amore è ben altra cosa. 
Tratto dal best-seller di Jonathan Smith, Summer in February narra la storia vera del pittore sir Alfred Munnings, sua moglie Florence e dell'amico Gilbert, alla vigilia della Grande Guerra. Due uomini, profondamente diversi, innamorati della stessa donna, ingaggiano una lotta strisciante e sottile che nessuno dei due vincerà. L'eterea Florence lascerà entrambi disarmati e attoniti, sceglierà la sua sofferenza e la sua fragilità. 
Il film non è un capolavoro, a tratti un po' slegato nel ritmo, ma la recitazione è buona, la splendida fotografia e i paesaggi di Cornovaglia contribuiscono a far comunque apprezzare la storia.
Giorni d'estate in pieno inverno sorprendono ed emozionano, lasciano ricordi che sono difficili da mandare via per ricominciare di nuovo. Soprattutto quando racchiudono promesse di felicità.  

Il trailer:


Consigliato: Nì

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Recensione Flash: Alla ricerca di Jane


Anno e Nazione di Produzione: USA, Gran Bretagna 2013

Titolo Originale: Austenland

Distribuzione in Italia: Warner Bros Italia

Genere: Commedia

Durata: 97 minuti

Cast: Keri Russell, JJ Feild, Bret McKenzie, Jennifer Coolidge, James Callis, Georgia King, Rupert Vansittart, Ricky Whittle, Jane Seymour

Regista: Jerusha Hess

L'americana Jane Hayes è una grande estimatrice di Jane Austen, Orgoglio e Pregiudizio e Colin Firth, l'indimenticabile mr. Darcy nella serie cult della BBC. Ok, estimatrice è un termine troppo soft, perché la ragazza è proprio ossessionata e preferisce vivere nel suo mondo regency piuttosto che nella realtà. Stufa della sua vita banale e stanca degli uomini stupidi che le capitano, Jane decide di volare in Gran Bretagna ad Austenland, una vacanza in cui potrà vivere realmente il suo sogno e magari innamorarsi del suo mr. Darcy. La posticcia realtà ricostruita da mrs. Wattlesbrook aiuterà Jane a svegliarsi dal suo sogno e a vivere finalmente la sua vita.
Prodotto dalla scrittrice Stephenie Meyer, (sì, purtroppo quella di Tuailait), Alla Ricerca di Jane è una commedia molto divertente e ben recitata. La protagonista approda in questa villa inglese dove il trash incontra Jane Austen: oltre alla grottesca e comicissima compagna di viaggio, mrs. Charming interpretata da Jennifer Coolidge, Jane è circondata da attori che dovrebbero interpretare i più famosi personaggi dei romanzi austeniani ma che in realtà sono macchiette o abili ingannatori. Con un divertentissimo accento cockney, tutti contribuiranno a scuotere Jane dalla sua fantasia romantica. Mr. Darcy non può mancare e regalerà a Jane il, vero, lieto fine alla sua storia. Keri Russell e JJ Feild in parte e capibanda di un cast che strappa molte risate. Non è ovviamente umorismo inglese ma un film per trascorrere una piacevole serata.

Il trailer:



Consigliato: Sì


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sabato 8 febbraio 2014

Recensione Flash: The Wolf of Wall Street


Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: 01 Distribution

Genere: Drammatico

Durata: 180 minuti

Cast: Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Favreau, Jean Dujardin, Spike Jonze

Regista: Martin Scorsese

New York, 1987: il ventiduenne Jordan Belfort approda a Wall Street in cerca di un lavoro nella finanza, ma soprattutto di potere e denaro. Dopo un periodo di formazione con il broker più famoso della città, Mark Hanna, inizia a lavorare nella sua società e a scoprire il rutilante stile di vita degli operatori finanziari della Grande Mela. E' lo stesso Mark Hanna che gli svela i segreti del successo: droga e sesso, ogni santo giorno, per sostenere i ritmi della finanza da vincitori. Dopo il Black Monday, tutti si ritrovano senza lavoro compreso Jordan. La moglie Teresa gli suggerisce di non arrendersi e accettare il pur misero lavoro da venditore di penny stocks a Long Island. Con la sua ineguagliabile stoffa da "venditore di fumo", Jordan ricomincia la sua scalata a Wall Street. E sarà folle, sarà pericolosa, sarà irresistibile. Sarà la vita che Jordan Belfort si è scelto, l'unica che vorrà vivere.
Scrivere la recensione di The Wolf of Wall Street, ultimo film di Martin Scorsese e quinta collaborazione con Leonardo DiCaprio, non è stato affatto semplice. E' un film che la normalità non sa nemmeno dov'è di casa, è crudo, graffiante, una black comedy che è difficile da far rientrare in un solo aggettivo. Massimo Gramellini, il vicedirettore de La Stampa, ha raccontato che durante la visione del film al cinema si è voltato a guardare i suoi vicini di poltrona: avevano la nausea. Senza esagerare, è la verità. 
Jordan Belfort vive esageratamente: lusso, droga, soldi, sesso, soldi, sesso, soldi, soldi. Non c'è un ordine, non c'è criterio. Solo voglie, istinto, potere e un'insanabile vuoto nell'anima.
Martin Scorsese narra ancora una volta della sua New York, quella finanziaria, senza ritegno, bramosa e assetata. Il regista regala a Leonardo DiCaprio un personaggio freddo, profondamente slegato dai sentimenti; Jordan Belfort è un truffatore, un addestratore di truffatori. Le scene dei suoi discorsi negli uffici della sua società, la Stratton Oakmont Inc. sono animalesche: arringa le sue "creature" spilla-soldi in un clima da corrida, dove il toro (c'è anche una famosa scultura a Wall Street, clicca per vedere) sono i clienti e i toreri sono loro, i broker.
Leonardo DiCaprio è eccezionale, se ne Il Grande Gatsby interpreta un uomo che vive per i sentimenti in The Wolf of Wall Street è uno straordinario farabutto che i sentimenti non li conosce perché non lo sballano e non sono quotabili sul mercato. Jonah Hill sorprendente, lui che viene dalle commedie demenziali interpreta un personaggio comicamente grottesco e l'accoppiata con DiCaprio funziona alla grande. Davvero brava Margot Robbie.
The Wolf of Wall Street vi lascerà attoniti davanti all'enorme potere confusionale dei soldi. Un one man show da Oscar. Good luck mr. DiCaprio, you deserve it.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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Buio In Sala! di Febbraio


I film di Febbraio nelle sale italiane!


A PROPOSITO DI DAVIS: Llewyn Davis, aspirante musicista folk, si muove nella New York dei primi anni Sessanta con un gatto, progetti e dormendo dove capita. Sembra non andargli bene una al loro protagonista ma è forse uno dei migliori film di Joel ed Ethan Coen con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman. IN USCITA 6 febbraio

ALL IS LOST - TUTTO E' PERDUTO: Un uomo in viaggio nell'Oceano Indiano. La natura lo ostacolerà con una tempesta che lo porterà alla deriva. L'uomo non si scoraggia, e su un natante di salvataggio dirà addio alla sua barca a vela e cercherà di non farsi abbattere dagli elementi. Di J.C. Chandor con Robert Redford. IN USCITA 6 febbraio

SMETTO QUANDO VOGLIO: Se dei brillanti laureati italici perdono il lavoro in università, cosa fanno? Semplice, diventano criminali! E con i loro cervelli geniali non sarà difficile avere uno spazio importante nella malavita. Di Sydney Sibilia con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo. IN USCITA 6 febbraio

MONUMENTS MEN: Tratto dal libro di Edmund Edsel, George Clooney cerca di mettere a segno un altro successo dei suoi raccontando la storia dei Monuments Men, un gruppo di esperti di arte e archeologia che durante la II guerra mondiale cercò di salvare opere e altri tesori trafugati dai nazisti. Di George Clooney con George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Hugh Bonneville, Cate Blanchett. IN USCITA 13 febbraio

STORIA D'INVERNO: Nel Diciannovesimo secolo un ladro irrompe nella villa di una donna. Invece di derubarla se ne innamora. Purtroppo la donna muore poco dopo. L'uomo, però, grazie al dono della reincarnazione, è determinato a riportarla in vita. Nella nostra epoca. Di Akiva Goldsman con Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Russell Crowe, Jennifer Connelly, William Hurt. IN USCITA 13 febbraio

SOTTO UNA BUONA STELLA: Ricchissimo broker perde tutto in due giorni. Lo spirito di adattamento che a fatica cercherà di trovare e la curiosità che il mondo che lo circonda gli suscita lo condurranno fuori dal tunnel. Di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco. IN USCITA 13 febbraio

COLAZIONE DA TIFFANY: Holly Golightly è una delle ragazze più famose della buona società di New York: dalla provincia ha conquistato la Grande Mela con la sua verve e la volubile personalità. Nel suo palazzo si trasferisce uno scrittore, mantenuto dall'amante più anziana. I due cominceranno a frequentarsi e...torna in versione restaurata per San Valentino uno dei classici del cinema contemporaneo, firmato Blake Edwards con l'indimenticabile Audrey Hepburn e George Peppard. IN USCITA 14 febbraio

12 ANNI SCHIAVO: Ottocento, Solomon Northup, da uomo libero a New York a schiavo nei campi di cotone a Washington. Due bianchi lo rapiscono e lo privano dei documenti. L'uomo cercherà sempre, nei dodici anni di schiavitù, di riottenere la sua libertà. Di Steve McQueen con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Lupita Nyong'o, Brad Pitt. IN USCITA 20 febbraio CLICCA QUI! PER LA RECENSIONE IN ANTEPRIMA!

POMPEI: Milo, schiavo a Pompei nel 79 d.C., si innamora della figlia del suo padrone e vuole sposarla. Purtroppo il padrone lo vende ad un altro proprietario di Napoli. Quando il Vesuvio si risveglia, il giovane torna a Pompei per salvare la ragazza e un amico gladiatore. Di Paul W. S. Anderson con Kit Harington, Carrie-Anne Moss, Emily Browning. IN USCITA 20 febbraio

SAVING MR. BANKS: Pamela Lyndon Travers è un osso duro e lo sa bene Walt Disney. Il papà di Mickey Mouse è da anni che corteggia mrs. Travers affinché gli conceda i diritti del suo romanzo, Mary Poppins. La scrittrice però teme che l’adattamento disneyano snaturi la sua storia e diventi un semplice filmettino per bambini. Mary Poppins significa molto per Pamela. Walt Disney lo comprende e riesce a convincere la scrittrice nel raggiungerlo a Los Angeles per supervisionare insieme e con il suo assoluto consenso la sceneggiatura del film. Di John Lee Hancock con Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell, Bradley Whitford, Paul Giamatti, Ruth Wilson, Jason Schwartzman. IN USCITA 20 febbraio. CLICCA QUI! PER LA RECENSIONE IN ANTEPRIMA

LA BELLA E LA BESTIA: Una delle favole più famose ritorna al cinema per emozionare e appassionare, in attesa della versione di Guillermo del Toro. Di Christophe Gans con Lea Seydoux, Vincent Cassel, André Dussollier. IN USCITA 27 febbraio

UNA DONNA PER AMICA: Può esistere solo amicizia tra uomo e donna? All'annosa questione cerca di rispondere questa volta Giovanni Veronesi con Fabio De Luigi, Laetitia Casta, Valeria Solarino, Geppi Cucciari, Monica Scattini. IN USCITA 27 febbraio.


Buona visione!!!


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lunedì 3 febbraio 2014

Genius Cannot Be Contained: Da Vinci's Demons


Su Leonardo Da Vinci ne abbiamo sentite di cotte e di crude in questi anni, a partire dai controversi libri di Dan Brown, per arrivare poi a film e serie TV.
Da Vinci's Demons non fa eccezione: di fatto, questa serie narra i possibili eventi e vicende vissuti dal giovane Leonardo, molte volte ornati da fenomeni soprannaturali ed irreali, lasciando comunque intatta la genialità di questa serie targata Starz.
Il suo ideatore è David S. Goyer, regista di Blade: Trinity, sceneggiatore de L'Uomo D'Acciaio e produttore di Ghost Rider: Spirito Di Vendetta, per citarne alcuni dei tanti.
Il protagonista è interpretato dal giovane e talentuoso Tom Riley, accompagnato nelle sue avventure dagli amici Zoroastro e Nico, nella Firenze rinascimentale di fine '400.
Tutto comincia quando Leo, figlio illegittimo di Piero Da Vinci e geniale artista al servizio del maestro Verrocchio, diventa celebre agli occhi di Lorenzo il Magnifico, patriarca della potente famiglia de' Medici e padrone di Firenze, e di sua moglie Clarice, interpretati da Elliot Cowan e Lara Pulver (l'avvenente Irene Adler nella serie TV Sherlock).


Il ragazzo riuscirà a farsi assumere come ingegnere militare presso la loro corte, al fine di prepararsi all'imminente guerra con Roma, dopo che i Visconti, alleati del Papa, hanno assassinato il Duca Sforza di Milano, amico di Lorenzo.
Allo stesso tempo, il giovane artista viene avvicinato dal misterioso Al-Rahim, detto il Turco, interpretato da Alexander Siddig.


L'uomo, ricercato dalla Chiesa e salvato da Leonardo in una taverna, si rivela essere uno degli ultimi adepti al culto di Mitra ed attira a sé Leonardo, poiché l'artista è attanagliato dai demoni del suo passato ed è alla ricerca di qualcosa che solo il Turco può offrirgli: il Libro Delle Lamine (in inglese, Book Of Leaves), un misterioso manufatto che contiene tutti i segreti del mondo, celato chissà dove in un continente ancora inesplorato, che si rivelerà essere, in seguito alle ricerche da parte di Leonardo, il Sud America.
Sarà da qui che comincerà il lavoro duale del genio del Rinascimento: da una parte, infatti, egli si dedicherà giorno e notte ad aiutare Lorenzo contro il Vaticano, mentre dall'altra cercherà di scoprire in tutti i modi dove si trova il libro ricercato da secoli dai seguaci di Mitra. In entrambi i casi, egli verrà continuamente ostacolato dal terribile Girolamo Riario, conte e nipote dell'avido Papa Sisto IV, "mastino" pontificio e nemesi dell'artista, interpretato da Blake Ritson (il giovane re d'Inghilterra in Mondo Senza Fine) alla ricerca, anch'esso, del Libro Delle Lamine.


Tra una disavventura e l'altra quindi, Leonardo combatterà e tenterà di scoprire i misteri del suo passato e quelli legati al suo destino, spostandosi di paese in paese e di nazione in nazione alla ricerca di indizi sull'ubicazione del leggendario manufatto legato al culto mitraico, giungendo addirittura in Valacchia, dove lo attende il diabolico Vlad Tepes III, noto a tutti come Dracula!


Non solo: Leonardo e Lorenzo saranno accomunati sia dall'amore per Firenze, ma anche da quello per la giovane ed affascinante Lucrezia Donati, amante di Lorenzo, interpretata da Laura Haddock, innamoratasi poi anche dell'artista. Ciò che entrambi però non immaginano minimamente è che Lucrezia ha un terribile segreto, che potrebbe portare la famiglia de' Medici e Leonardo stesso alla rovina. Quale sarà?


All'inizio ero alquanto scettico su questa serie, lo ammetto, perché leggendo un po' la sinossi non ero tanto convinto dalla questione sulle "spruzzatine" fantasy nella trama. Ovviamente mi sono ricreduto riguardo a questi tocchi di fantasia, come ad esempio l'incredibile volontà di Dracula di non morire, nonostante gli sforzi di Leonardo di ucciderlo, o la questione del Libro Delle Lamine celato nel Sud America, un continente inesplorato fino al 1492, anno in cui Colombo lo scoprì, a differenza del Nord America, già esplorato dai Vichinghi secoli addietro e ribattezzato Vinland.
Di fatto, tali aneddoti si intrecciano alla perfezione con la vita romanzata del giovane artista, la cui genialità mi ha riportato subito alla mente gli stessi modi di fare dello Sherlock di Benedict Cumberbatch, solo in versione rinascimentale stavolta!
Una bellissima serie che consiglio a tutti gli appassionati di arte, intrighi e congetture mentali di alto livello.
Naturalmente, anche se la serie è stata già trasmessa in italiano, io consiglio come sempre la versione in lingua originale con sottotitoli annessi, non ve ne pentirete!
Vi lascio con due still, in cui è visibile Leonardo con i tipici capelli lunghi dell'artista di Vinci, cresciuti in seguito al lungo viaggio verso il Sud America, ed il trailer della season 2, in arrivo in America il 22 marzo.
Buona visione!

Le due still:



Il trailer:


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