martedì 30 settembre 2014

Recensione Flash: Il capitale umano


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2014

Distribuzione:01 Distribution

Genere: Commedia (Umana)

Durata: 109 minuti

Cast: Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio, Giovanni Anzaldo, Matilde Gioli, Gigio Alberti

Regista: Paolo Virzì

A Ornate, un paesotto della Brianza, si svolgono le vite, intricate e intrecciate, di vari "esemplari" sociali. Un imprenditore rampante e sua moglie, annoiata e pavida. Il figlio viziato, che fa coppia fissa con la figlia di un'immobiliarista, arrivista e prevedibile. Una sera, ad una festa per soli ricchi, al prestigioso liceo privato della città, un cameriere quarantenne sovverte le vite, vuote e compiaciute, di questa fauna di provincia. E sarà un gioco degli equivoci. Sei personaggi in cerca non di un autore ma, di una vita a loro misura.
L'ultimo film di Paolo Virzì conserva quelle atmosfere, tra noir e thriller, e quei toni da denuncia sociale che lo spettatore aveva già incontrato in Tutta la vita davanti. Dal macrocosmo della Capitale, il regista livornese sposta la scena nel microcosmo di un piccolo comune brianzolo, dove tutto è cristallizzato dalla noia e dai soldi, dai segreti e dalla nebbia. Sicuramente, il personaggio più grottesco e affascinante è quello del bravissimo Fabrizio Bentivoglio, un borghese piccolo piccolo. Dei nostri giorni, però. Ottima anche Valeria Bruni Tedeschi, che col suo male di vivere flaubertiano, trasmette noia e incompiutezza in modo efficace. Convincenti anche le interpretazioni dei giovani Giovanni Anzaldo e Matilde Gioli. Il resto del cast, bravo e in parte. 
Virzì alterna, nella sua filmografia, cuore e accuse. Io lo preferisco nell'ultimo caso. Le sue commedie umane non deludono mai. Si sono giocati i sentimenti, l'affetto dei loro figli, la pietas, il capitale umano, per puntare sulla rovina. Dei loro cari e del loro paese. Benvenuti ad Ornate, Italia.

Il trailer:



Consigliato: Sì


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domenica 21 settembre 2014

Noi dei semplici poliziotti?! Ti sbagli, amico: noi siamo i Bad Boys!


Dopo Starsky & Hutch, Miami Vice e tanti altri polizieschi con protagonisti dei piedipiatti americani tutti d'un pezzo, la gran parte dei fan di questo genere adrenalinico non possono e non devono esimersi dal vedere in azione la coppia di poliziotti più comici e duri di tutti i tempi: i Bad Boys!
La serie di film, diretta dall'apprezzato/odiato Michael Bay, prodotta dall'"amante dei pirati" Jerry Bruckheimer e finora ferma a due capitoli, il primo uscito nel 1995, mentre il secondo nel 2003, narra le avventure di Mike Lowry, poliziotto sciupafemmine proveniente da una famiglia benestante di Miami (infatti vi rifarete gli occhi in entrambi i film con le auto possenti che può permettersi!), interpretato dal mitico Will Smith, e Marcus Burnett, poliziotto tutto casa e famiglia, quando ha tempo, interpretato dal simpaticissimo Martin Lawrence.
I due, completamente agli antipodi in quanto a carattere, dimostrano il più delle volte quanto la loro unione possa essere esplosiva ed impossibile da fermare, con i loro metodi per nulla ortodossi, a tal punto di essersi appunto guadagnati il nomignolo di Bad Boys, dal titolo dell'omonima canzone degli Inner Circle, che i due canticchiano molte volte, ma facciamo un passo alla volta cominciando a parlare del primo capitolo.


Nel primo film, osserviamo questa sgangherata coppia di poliziotti afro-americani della sezione narcotici di Miami che deve fronteggiare una banda di narcotrafficanti, capeggiata dal crudele Fouchet, interpretato da Tchéky Karyo. Questo gruppo di criminali ha rubato una partita di eroina, sotto custodia della polizia, del valore di ben 100 milioni di dollari, ed è pronto a rivenderla per ottenere cospicui guadagni. L'unica persona che può aiutare Mike e Marcus è la giovane e avvenente Julie, interpretata da Téa Leoni. La ragazza ha infatti assistito all'assassinio della sua migliore amica, sotto copertura per aiutare il suo ex spasimante Mike, da parte di Fouchet e dei suoi uomini, ed è quindi in pericolo costante, poiché solo lei può testimoniare contro il capo della banda. Tuttavia, la giovane, terrorizzata, accetta di parlare solo con Mike, come le aveva suggerito di fare la sua amica in caso di pericolo. E' proprio in questa occasione che succede il finimondo, poiché Marcus, dato che Mike, intento a piangere la sua ex spasimante, non è dunque reperibile al momento della chiamata da parte di Julie, è costretto dal suo capo, il nevrotico capitano Howard, interpretato da Joe Pantoliano, ad impersonare il suo collega, scambiandosi di ruolo con il vero Mike.
Dopo numerose sparatorie ed ostacoli vari, finalmente, grazie all'aiuto di Julie, i due poliziotti riescono a trovare Fouchet, con un finale incredibile.

Mike bracca Fouchet
Nel secondo film, uscito 8 anni dopo il primo, osserviamo come tra Mike e Marcus, un po' più attempati ma sempre energici, inizino a mostrarsi dei dissapori, dovuti, a detta di Marcus, al loro rapporto completamente disfunzionale. Infatti, Mike è sempre pronto all'azione adrenalinica, ha il grilletto facile e perde la testa per le belle donne, mentre Marcus non vuole fare altro che avere un po' di tempo per godersi la sua famiglia.
Purtroppo, anche stavolta, dovrà rimandare i suoi piani, nonostante l'arrivo di sua sorella, la bella Sydney, interpretata da Gabrielle Union, spasimante segreta di Mike, che sembra finalmente aver messo la testa a posto, ma che teme la feroce reazione del suo collega, nel caso in cui la loro relazione dovesse venire a galla.


Di fatto, Sydney, o Syd, che vive a New York e lavora per la DEA, non è giunta a Miami solo per andare a fare visita a suo fratello e alla sua famiglia: la ragazza si è infatti infiltrata nella banda del potente narcotrafficante cubano Hector Juan Tapia, interpretato da Jordi Mollà, più volte arrestato per i suoi terribili crimini, ma poi subito scagionato e liberato, grazie alle sue amicizie potenti.
La DEA ha quindi intenzione di cogliere sul fatto Tapia e i suoi uomini con l'ausilio di Syd, ma la ragazza non ha fatto i conti con suo fratello e Mike, pronti ad aiutarla, nonostante i grandi rischi e gli interessi in ballo (ogni volta che veniva arrestato, Tapia infatti riusciva ad ottenere sempre il licenziamento degli agenti di polizia che lo avevano catturato).

Hector Juan Tapia
Tra mirabolanti inseguimenti in auto e combattimenti tra le strade di Cuba, i due poliziotti riusciranno, come al solito, a farsi riconoscere e affronteranno la questione relativa al loro rapporto complicato, dato che Marcus rivela a Mike di aver chiesto il trasferimento in un'altra città, lasciando di stucco il suo collega.
Cosa accadrà dunque? Assisteremo alla fine della tostissima accoppiata? Ma soprattutto, come riusciranno i due a porre un freno alle azioni sfrenate del terribile Tapia, in quella che sembra essere la loro ultima missione insieme?


Sapendo che il duo Smith-Lawrence ha sempre fatto e fa ancora faville, non ho avuto alcun dubbio sul fatto che queste due pellicole fossero belle, divertenti ed interessanti. Tra i due film, preferisco più il secondo, forse per via dell'azione continua, rispetto al primo che ha un ritmo molto altalenante, ma in fin dei conti, entrambi se la cavano bene e meritano di essere visti.
Bello soprattutto vedere il rapporto di amicizia tra Mike e Marcus che, nonostante le numerose avversità e i continui battibecchi, finisce sempre per dimostrarsi forte e duraturo.
Intanto, sin dal 2003, anno in cui uscì il secondo capitolo, si parlò incessantemente di un terzo film. Le voci si sono rincorse di continuo in questi ultimi anni e, a metà agosto del 2014, Martin Lawrence ha confermato che finalmente il film è quasi del tutto pronto e si farà per certo. Una bellissima notizia per i fan della serie, tra i quali rientro anch'io ormai, che non possono fare altro che attendere con trepidazione l'arrivo del prossimo capitolo.
Vi lascio con un video-tributo alle pellicole e vi auguro buona visione!

Il video-tributo:


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mercoledì 17 settembre 2014

Recensione Flash: Smetto quando voglio


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 100 minuti

Cast: Edoardo Leo, Libero de Rienzo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Neri Marcorè

Regista: Sydney Sibilia

L'onnipresente crisi economica, il mondo accademico italiano che non smentisce la sua fama di centro accoglienza raccomandati, e un paese che arranca e ignora le potenzialità di menti geniali. Ben sette i ricercatori che vivono ai margini della società, sette amici cacciati fuori dalle università e che, per vivere, decidono di darsi allo spaccio di stupefacenti. I neo-malviventi mettono sul mercato una droga perfettamente legale, ideata da loro grazie alle famose lauree incorniciate, che non solo sballerà tutta la Capitale ma anche le loro vite "tranquille".
La "gang" comica romana si riconferma una delle migliori, capace di sfornare commedie divertenti, leggere ma con uno spaccato di realtà sulla quale è meglio riflettere, ridendo. Capocomico, sempre più sulla cresta dell'onda, Edoardo Leo, romanaccio timido e garbato, dalla comicità elegante. Il resto del cast è un melting pot di fisicità e sguardi non indifferenti, che regalano al film quella "personalità" caciarona ma intelligente.
Opera prima del giovane regista salernitano Sydney Sibilia, il film ha un ritmo serrato, con situazioni comiche sparate a raffica. Da vedere!

Il trailer:


  
Consigliato: Sì


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domenica 14 settembre 2014

Recensione Flash: Limitless


Anno e nazione di distribuzione: USA 2011

Distribuzione in Italia: Eagle Pictures

Genere: Thriller/Fantascienza

Durata: 105 minuti

Cast: Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Anna Friel, Johnny Whitworth, Tomas Arana, Robert John Burke, Caroline Winberg

Regista: Neil Burger

Uno dei temi più gettonati degli ultimi tempi nel mondo della cinematografia è il fantomatico mito (già sfatato da tempo dagli scienziati e dai neurologi, dato che usiamo già questo organo al 100%, ma solo quando serve) sul cervello umano, da noi sfruttato, secondo questi film, solo al 20% delle nostre facoltà.
Nello specifico, in molte pellicole viene offerta l'occasione di utilizzarlo al 100% con vari effetti sull'individuo in questione.
Recentemente abbiamo assistito all'uscita al cinema di Lucy di Luc Besson, con la bella Scarlett Johansson nei panni della protagonista che diviene una "macchina" invincibile, grazie ad una sacca di droga che il suo corpo assimila, dopo essere stata costretta a fare da corriere della sostanza da un gruppo di malavitosi.
Tuttavia, questo argomento è stato trattato, seppur in maniera leggermente diversa, già da un altro film 3 anni fa, ovvero Limitless, tratto dal romanzo Territori Oscuri di Alan Glynn.
Il protagonista è Eddie Morra, interpretato da Bradley Cooper (questo è uno dei primi film in cui recita al fianco di Robert De Niro).
Eddie è uno scrittore newyorkese in profonda crisi, senza un'ispirazione per scrivere il suo romanzo ed abbandonato dalla sua fidanzata, poiché non riesce a pensare ad un futuro insieme a lui, dovendo occuparsi sempre lei di tutte le spese.
E' durante questo periodo nero che Eddie incontrerà casualmente il suo ex cognato, già noto al protagonista per il suo passato di spacciatore. Grazie a lui, la vita dello scrittore verrà totalmente cambiata, a causa di un farmaco sperimentale nootropo noto come NZT-48.
Appena ingerisce la pillola, Eddie scopre gli effetti strabilianti di questa droga: il suo cervello viene attivato al 100% e l'uomo sarà in grado di apprendere all'istante nuove lingue, scrivere il suo libro in quattro giorni, divenire un vero e proprio playboy, riuscire a calcolare alla perfezione i migliori investimenti in borsa e divenire miliardario in poco tempo, arrivando addirittura a divenire l'assistente di Carl Van Loon, il più ricco magnate di Wall Street, interpretato da Robert De Niro.
Ciononostante, tutto questo ha un prezzo: la prima conseguenza è l'assuefazione all'NZT-48, dato che questi effetti durano solo un giorno, con il gravissimo rischio di morire, visto che il cervello umano non può sopportare a lungo questo "bombardamento" giornaliero; inoltre, questa droga, ufficialmente inesistente, attirerà le attenzioni di un gruppo di criminali russi, che metteranno a rischio ogni tipo di relazione e la vita stessa di Eddie.
Cosa farà Eddie? Riuscirà a trovare una soluzione per sopravvivere sia alla droga che ai criminali, oppure perirà, perdendo tutto ciò che ha guadagnato in poco tempo senza alcuno sforzo?
Avendo sentito parlare del grande successo mediatico che questa pellicola ha suscitato al suo debutto al botteghino, mi sono subito interessato ad essa, ma devo dire che, salvo alcuni punti ed il finale del tutto inatteso, il resto del film è stato un po' lento e prevedibile. Interessante il tema centrale della storia: è bello ottenere tutto e subito, ma il prezzo da pagare è alto. Bravissimo Bradley Cooper, che fino a quel momento si era sempre cimentato in ruoli prettamente comici.
Consiglio di vederlo a chiunque sia interessato a svagare e a fantasticare sulle facoltà dell'organo più potente del nostro corpo.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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mercoledì 10 settembre 2014

Recensione Flash: La sedia della felicità


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 90 minuti

Cast: Valerio Mastrandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli, Raul Cremona, Marco Marzocca, Milena Vukotic, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Antonio Albanese, Roberto Citran

Regista: Carlo Mazzacurati

Dino tatuatore, Bruna estetista. Nel mezzo, padre Weiner, un prete dipendente dal gioco d'azzardo. La caccia al tesoro che Norma, madre di uno dei ladri più famosi del nord est scatena, sarà stralunata e incalzante. Vittime della vita e di se stessi, i tre gireranno in lungo e in largo il Veneto alla ricerca della sedia che nasconde la felicità e la risoluzione dei loro problemi.
Uscito postumo, l'ultimo film di Carlo Mazzacurati è un arrivederci allegro di un regista poliedrico, una delle voci più interessanti e significative del cinema italiano contemporaneo. Ne La sedia della felicità, tanti sono gli attori/amici che si sono ritrovati con Mazzacurati, dopo le precedenti avventure cinematografiche: Roberto Citran (Il prete bello), Antonio Albanese e Fabrizio Bentivoglio (La lingua del santo, La Giusta distanza), Silvio Orlando (Vesna va veloceLa Passione). A macinare chilometri, per raggiungere il tesoro, ci sono: Valerio Mastrandrea, sempre all'altezza e impeccabile, dai tempi comici infallibili e con quello sguardo che promette risate. Isabella Ragonese, che conferma la sua flessibilità tra comico e drammatico, camminando sul filo immaginario che li divide. Infine, Giuseppe Battiston, uno degli attori preferiti da Mazzacurati, un'esilarante padre Weiner.
Il suo nord est sullo sfondo, già protagonista in precedenza, e l'unicità di narrazione di Mazzacurati fanno de La sedia della felicità, una delle commedie italiane più valide degli ultimi anni.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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sabato 6 settembre 2014

Che brutti ceffi! Chi sono? I Mercenari!


Chi ci segue sa bene che i miei generi cinematografici preferiti si discostano un bel po' dall'azione adrenalinica, ricca di violenze e tizi tutto muscoli che fanno a gara a chi è più pompato, ma ho voluto fare un'eccezione alla regola per la (per ora) trilogia de I Mercenari (The Expendables), visto l'enorme impatto mediatico che questa serie di pellicole sta avendo sul grande pubblico in tutto il mondo.
Il mio parere finale è stato piuttosto contrastante, ma analizziamo un po' i primi due film.
Nel primo, diretto dallo stesso Sylvester Stallone, che ha avuto l'idea di riunire un cast stellare di attori di film d'azione, realizzando questa fortunata serie, osserviamo un gruppo di mercenari americani, capeggiati da Barney Ross (Stallone) e dal suo vice, Lee Christmas (Jason Statham). La gang, composta da Yin Yang (Jet Li), Gunnar Jensen (Dolph Lundgren), Toll Road (Randy Couture) ed Hale Caesar (Terry Crews), col supporto di Tool, un ex mercenario (interpretato da Mickey Rourke, che appare solo in questo film per ricambiare l'aiuto che Stallone gli diede molti anni fa durante un periodo difficile) viene ingaggiata dal fantomatico Mr. Church (Bruce Willis), per eliminare James Munroe (Eric Roberts), un agente segreto deviato della CIA che, causando un golpe sull'isola di Vilena, nel golfo del Messico, riesce ad ottenere l'appoggio del generale Garza, nuovo dittatore del piccolo stato, per avviare ingenti traffici di droga.
Il gruppo di mercenari dovrà dunque affrontare un grande esercito per sbaragliare la resistenza sull'isola e salvare il popolo oppresso, tra i quali figura Sandra (Giselle Itié), una giovane molto coraggiosa.
Tolta la verve comica che impregna la saga, tra la fugace apparizione di Arnold Schwarzenegger, che diverrà membro del cast regolare dal secondo film, e le varie prese in giro tra gli Expendables, il film è leggermente moscio, con una trama alquanto prevedibile. I Mercenari sono i tipici duri disposti a tutto per fare del bene una volta tanto, forse proprio perché in cerca di una redenzione per loro azioni quasi sempre illegali, Invece, Eric Roberts, nel ruolo del cattivo, è, forse, troppo "buono" per essere credibile.


La prima pellicola, quindi, non è stata granché.
Passiamo alla seconda.


I Mercenari 2, a differenza del primo, è stato leggermente più godibile (forse perché non l'ha diretto Stallone? Sono proprio cattivo! =P), adrenalinico e divertente quanto basta. L'aggiunta nel cast di Schwarzenegger e del mitico Chuck Norris (la scena in cui cita uno dei famosi Chuck Norris Facts è unica!), nonché l'enorme malignità del cattivo Jean Vilain, interpretato da Jean-Claude Van Damme), rendono il film meno tedioso, sebbene comunque prevedibile.
Questa volta, il gruppo di Barney e Lee, al quale si è aggiunto il giovane cecchino Billy "The Kid", deve occuparsi di recuperare una misteriosa cassaforte per conto di Mr. Church (rivelatosi essere un ex collega del malvagio James Munroe), furioso per essere stato preso in giro durante la missione a Vilena e pronto a spedire tutto il gruppo a Guantanamo, se Barney non accetta di aiutarlo senza sotterfugi.
Con l'aiuto della giovane agente Maggie Chan, il gruppo scopre di trovarsi davanti a qualcosa di ben più intricato, dato che la cassaforte attira anche l'attenzione del crudele Jean Vilain, capo dei Sang, un gruppo terroristico disposto a tutto.
Infatti, la valigetta contiene la mappa di una caverna ben celata, dove, molti anni prima, alcuni ex soldati dell'Unione Sovietica nascosero 5 tonnellate di plutonio. I Sang, quindi, hanno intenzione di fabbricare bombe atomiche e rivenderle al migliore offerente, buono o cattivo che sia, causando un enorme rischio per il mondo intero.
Gli Expendables, dunque, saranno nuovamente pronti a tutto, pur di fermare il clan, ancor di più perché stavolta Barney e gli altri hanno una vendetta da compiere, a causa di un terribile atto compiuto da Vilain.
Ho apprezzato di più questo sequel perché la primissima impressione che ho avuto è stata:"Finalmente non è più tutto fumo e niente arrosto!" Infatti, il cast corale e ultra-stellare, al quale, oltre ai già citati Van Damme, Schwarzenegger e Norris, si aggiungono anche Liam Hemsworth (Billy), fratello di Chris "Thor" Hemsworth, e Yu Nan (Maggie), sembra essere stato meglio sfruttato nella realizzazione del film, senza causare l'effetto "insalata mista", tipico di molti film, ricchi di star ma poverissimi di contenuti.
Ho apprezzato e finalmente odiato a morte il cattivo di turno, ovvero Van Damme appunto, al quale ho dedicato un vasto corollario di santi, proprio per la terribile azione (forse l'unica cosa imprevedibile della serie) che compie all'inizio della pellicola.
Stupenda la battaglia finale con i quattro mostri sacri dei film d'azione, ovvero Stallone, Schwarzenegger, Willis e Norris uniti tutti insieme contro Van Damme e suoi scagnozzi.


Lo so che pretendo forse troppo da film fatti per svagare e non riflettere troppo (a volte ci vuole, anche questo è vero), però la troppa prevedibilità di entrambi i finali ha fatto abbassare di molto il mio voto finale. Tuttavia, come già detto, la loro comicità mi ha strappato varie volte molte risate, il che ha ribilanciato la mia leggera delusione.
Il 4 settembre è uscito il terzo film (intanto si parla già di quarto film, citato da Jackie Chan, contattato recentemente da Stallone per prendervi parte). Il cast è ancor più stellare, dato che si sono aggiunti Antonio Banderas, Wesley Snipes (già contattato per i primi due film, ma ha dovuto rifiutare, per via della sua passata reclusione in prigione, dovuta a motivi economici), Harrison Ford, Kellan Lutz e Mel Gibson, quest'ultimo nel ruolo del cattivo.
A differenza delle precedenti pellicole, il terzo capitolo mostra meno violenza e sangue, il che ha già fatto arrabbiare parecchi fan, attratti proprio da questo tipo di film per tali ragioni.


L'unica cosa che spero io in realtà è che, per girare il film, Stallone & Co. non abbiano causato danni nei luoghi in cui si sono recati, dato che per il primo film, la troupe brasiliana non è stata pagata da Stallone ed è stata intentata una causa contro l'attore e regista italo-americano, ancora in corso, mentre per il secondo film, oltre alla morte di uno stuntman, per il quale la famiglia ha intentato una causa contro il coordinatore degli stunt, le riprese nella grotta Devetashka, in Bulgaria, hanno causato un gravissimo danno ai suoi "abitanti", ovvero una vasta colonia di chirotteri, appartenenti ad una specie a rischio d'estinzione, provocando la morte di numerosi animali e facendo calare drasticamente il numero della colonia da 35.000 a soli 10.000 esemplari ancora in vita, con conseguente multa alla troupe tecnica da parte del governo bulgaro.
Ho capito che questi film si basano sulla violenza e sull'azione, ma ciò non vuol dire che la violenza e la negligenza debbano tramutarsi in realtà durante le riprese, indipendentemente da chi subisca tutto ciò, se altri uomini o gli animali.
Detto questo, vedremo come sarà il terzo film e vi lascio con un video-tributo per i primi due capitoli ed il trailer del terzo.
Buona visione!

Video-tributo:


Il trailer di I Mercenari 3:


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mercoledì 3 settembre 2014

Recensione Flash: Stardust


Anno e nazione di distribuzione: UK/USA 2007

Genere: Fantasy

Durata: 128 minuti

Cast: Charlie Cox, Claire Danes, Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Sienna Miller, Ricky Gervais, Mark Strong, Jason Flemyng, David Walliams, Julian Rhind-Tutt, Rupert Everett, Peter O'Toole, Sarah Alexander, Ben Barnes, Nathaniel Parker, Ian McKellen (Narratore in lingua originale), Henry Cavill, David Kelly, Mark Williams

Regista: Matthew Vaughn

Lo sapevate che le stelle hanno un'anima e che l'Inghilterra confina con una terra fantastica di nome Stormhold?
Non ci avete capito niente, vero? Allora cominciamo con ordine!
Stardust, film fantasy del 2007, basato sull'omonimo libro del visionario scrittore Neil Gaiman, sebbene vi siano numerose differenze tra romanzo e pellicola, narra la storia del giovane Tristan, interpretato da Charlie Cox, figlio del rispettabile Dustan (interpretato da giovane dall'allora sconosciuto Ben Barnes e poi da Nathaniel Parker da adulto), che vive nel piccolo villaggio di Wall, chiamato così perché, all'interno dei suoi confini, vi è un antichissimo muro, facilmente valicabile, tenuto sotto controllo da secoli, per non permettere a nessuno di oltrepassarlo.
Una notte, quando una stella lucentissima cade al di là del muro, il giovane Tristan, pur di far colpo sulla nobile e viziata Victoria (interpretata da Sienna Miller) di cui si è invaghito, le promette che varcherà il muro ed andrà a raccogliere quella stella caduta per portarla a lei come dono di matrimonio.
Ciò che il giovane non immagina minimamente è che, oltre il muro, esiste un regno fantastico di nome Stormhold, nel quale vivono streghe, esseri magici, pirati volanti e tanto altro ancora, e che, contemporaneamente all'inizio del suo viaggio, il vecchio Re (interpretato da Peter O'Toole), moribondo, ritrovatosi con l'atroce dubbio sul chi scegliere tra i quattro dei suoi sette figli rimasti in vita (non sono stati capaci di uccidersi a vicenda fino all'ultimo, come fece prontamente il loro padre per diventare Re da giovane), decide di usare una pietra magica che attira sulla Terra proprio la stella caduta, trasformandola in una bellissima fanciulla di nome Yvaine, interpretata da Claire Danes. Quindi, chi dei quattro figli rimasti, tra i quali spicca il terribile ultimogenito, Septimus (interpretato da Mark Strong), riuscirà a trovare la stella, sarà incoronato Re.
Ancora peggio: la caduta della stella ha anche attirato l'attenzione delle terribili tre sorelle streghe regine Lamia, Mormo e Empusa che, catturando e sacrificando la stella, potrebbero finalmente ottenere l'eterna giovinezza. Infatti, Lamia (interpretata da Michelle Pfeiffer), la più intelligente e furba tra le tre, parte subito per scovare la giovane Yvaine per portarla nel loro fatiscente castello.
Il viaggio per Tristan sarà dunque ben più pericoloso e irto di ostacoli di quel che lui potesse pensare: i rischi saranno molteplici, per via dei numerosi contendenti alla ricerca della giovane e indifesa Yvaine, ancora spaesata per il suo arrivo sulla Terra, dopo essere stata letteralmente strappata dal cielo.
Chi riuscirà a trovarla e quale destino ci sarà in serbo per lei e per il giovane Tristan, ignaro di un grande segreto riguardo la sua nascita?
In questo film figura un cast stellare, è proprio il caso di dirlo: dai già citati Peter O'Toole, Michelle Pfeiffer, Sienna Miller, Claire Danes e Mark Strong, troviamo anche Robert De Niro, nel ruolo del comicissimo capitano pirata Shakespeare, Jason Flemyng nel ruolo di Primus, Rupert Everett nel ruolo di Secundus, Ricky Gervais nel ruolo del truffaldino Ferdy, per non parlare poi di Ian McKellen nel ruolo del Narratore nella versione in lingua originale.
A differenza di molti altri film in cui vi sono tantissime star raggruppate insieme che però poi, in fin dei conti, raramente soddisfano le conseguenti enormi attese e pretese del grande pubblico, Stardust regge il ritmo e non stanca mai, grazie alle continue scene d'azione ed ai numerosi colpi di scena presenti nella trama.
Un film fantasy molto bello e per tutta la famiglia, come ci si poteva d'altronde aspettare dal grande Neil Gaiman.
Buona visione!

P.S. Dopo il cinema, ora è la volta della TV: il canale televisivo americano a pagamento Starz (lo stesso di Black Sails e Da Vinci's Demons, per intenderci), dopo il declino del progetto da parte della HBO, ha acquistato i diritti per creare un adattamento in serie TV di un altro grande libro di Gaiman, ovvero American Gods. Tra un anno sapremo cosa ne uscirà fuori!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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lunedì 1 settembre 2014

Recensione Flash: Allacciate le cinture


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Drammatico

Durata: 110 minuti

Cast: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Carla Signoris, Elena Sofia Ricci, Francesco Scianna, Paola Minaccioni, Carolina Crescentini, Giulia Michelini, Luisa Ranieri

Regista: Ferzan Ozpetek


Elena è una venticinquenne di buona famiglia. Ha abbandonato gli studi per lavorare, e sogna un bar tutto suo. Antonio fa il meccanico, sporco di grasso e tatuaggi, è l'esatto opposto della ragazza. Eppure, i due si innamorano. Vivranno insieme tredici anni di alti e bassi, durante i quali si sopporteranno, si accetteranno e si ameranno, irrimediabilmente.
Dopo Magnifica Presenza, Ferzan Ozpetek ritorna completamente al presente, alla vita vera e in Puglia, nella sua amata Lecce. Le buone intenzioni c'erano sicuramente tutte ma, il regista ha sbagliato su trama e caratterizzazione dei personaggi. La trama è confusa: contraddistinta dalle usuali rivelazioni, tipiche dei film precedenti, la storia è un susseguirsi di momenti patinati e mai avvertiti dallo spettatore come genuini. I personaggi, banalizzati all'inverosimile, non trasmettono nulla, nemmeno il dolore. 
I protagonisti, Kasia Smutniak e Francesco Arca, sono legnosi e lagnosi, prevedibili e monocorde. Non brilla nemmeno il resto del cast, capitato lì, nella storia, non si sa come e perché. L'unico che mi è piaciuto è Filippo Scicchitano, davvero bravo, si stacca dal resto del cast e mette in evidenza la sensibilità del suo personaggio.
Per quanto sia una sua grande fan, l'ultimo film del regista è stato una delusione. Se le idee mancano, meglio non fare un film all'anno. 

Il trailer:


Consigliato: No

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