venerdì 28 novembre 2014

Recensione Flash: Man Of Tai Chi


Anno e nazione di produzione: USA/CHINA 2013

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Azione

Durata: 105 minuti

Cast: Hu Chen, Keanu Reeves, Karen Mok, Simon Yam, Iko Uwais, Jeremy Marinas, Silvio Simac, Michael Chan

Regista: Keanu Reeves

Il ritorno di Keanu Reeves sotto i riflettori ha segnato anche il suo debutto da regista. Di fatto, l'attore canadese ha puntato su una delle sue passioni principali, ovvero l'Oriente, sfornando un buon prodotto (gravemente sottovalutato in Italia, con il suo arrivo direct-to-video, e non lo dico perché riguarda il mio attore preferito), Man Of Tai Chi, che nonostante la sensazione del copione già visto, lascia comunque soddisfatti gli spettatori.
La storia narra delle vicende di Tiger Chen, interpretato da Hu Chen, giovane promessa del Tai Chi, un'arte marziale fino a quel momento nota per non essere offensiva, che decide di cambiare le regole, andando contro tutti gli insegnamenti del suo anziano maestro che lo redarguisce avvisandolo dei rischi che questa sua decisione comporta, al fine di usare il Tai Chi per i match di arti marziali e rendere quest'arte famosa in tutto il mondo.
Tuttavia, non passerà molto tempo che i rischi si presentano: infatti, un losco individuo di nome Donaka Mark, interpretato da Keanu Reeves, gli offre un nuovo lavoro molto redditizio, ovvero usare il Tai Chi in combattimenti clandestini all'ultimo sangue, per la gioia di una ristretta èlite di benestanti spettatori provenienti da ogni parte del mondo.
Se inizialmente per Tiger tutto sembrerà filare per il verso giusto, la prospettiva di facili guadagni verrà sostituita dalla sensazione claustrofobica di essere finito in un circuito senza uscita, in cui o si vince o si muore.
Disperato e confuso, Tiger cercherà l'aiuto di una poliziotta che già da tempo indagava sulle attività ambigue di Donaka, ma quest'ultimo si rivelerà essere un crudele aguzzino senza scrupoli.
Riuscirà Tiger ad uscirne fuori da questo mondo degradante, tornando a combattere per i principi puri del Tai Chi, o perirà nel tentativo?
Non sono mai stato un grande amante di questi film dedicati ai combattimenti clandestini, per via della troppa violenza, ma questa pellicola, giudicandola in maniera del tutto obiettiva, nonostante appunto Keanu sia il mio attore preferito, si rivela essere un buon mix di azione ed arti marziali, senza mai finire nella violenza troppo gratuita.
I fan della trilogia di Matrix si renderanno conto, vedendo Man Of Tai Chi, che la loro sensazione di déjà vu (usando uno dei concetti più famosi della saga dei Wachowski) è ben giustificata, visto che il coreografo delle scene di combattimento è Yuen Woo Ping, lo stesso della trilogia e de La Tigre E Il Dragone, e che lo stesso Hu Chen ha conosciuto Keanu proprio sul set di Matrix Reloaded, dove l'attore cinese interpretava uno degli scagnozzi del Merovingio.
Un film, quindi, che consiglio agli appassionati dell'Oriente e agli amanti delle arti marziali, senza dimenticare l'interessante chicca presente nei titoli di coda del film, una vera rivelazione per chiunque non conosca in maniera approfondita i simboli cinesi, non perdetevela!
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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lunedì 24 novembre 2014

Recensione Flash: C'era una volta a New York


Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Titolo Originale: The Immigrant

Distribuzione in Italia: Bim

Genere: Drammatico

Durata: 120 minuti

Cast: Joaquin Phoenix, Marion Cotillard, Jeremy Renner, Angela Sarafyan, Jicky Schnee

Regista: James Gray

Ewa arriva con la sorella Magda a New York, nel 1921. Sperano di poter ricominciare, dopo che la guerra in Polonia le ha private di tutto, soprattutto dei genitori. Ai controlli, ad Ellis Island, però le due sorelle vengono divise. Magda ha la tubercolosi. Ewa, invece, disperata, si affida a Bruno Weiss. L'uomo, impresario di spettacoli nei locali al tempo del proibizionismo e protettore di un affermato gruppo di prostitute, promette alla donna di aiutarla a ricongiungersi con la sorella. Ewa comprende subito di dover scendere a compromessi, e inizia a lavorare con le ragazze di Bruno. Quando nel locale dove si esibiscono, ritorna Emil, cugino di Bruno, la situazione per la giovane diventa complicata: divisa tra l'attrazione per Emil e gli obblighi verso Bruno, Ewa dovrà scegliere per se stessa e la sorella.
C'era una volta a New York, ennesimo, banale e patetico, titolo italiano. Prendere in considerazione di lasciare quello inglese no, eh? Comunque, il film è un classico melò che si regge su tre grandi interpreti. Joaquin Phoenix, da cattivo a redento, incanta con la sua forza interpretativa. Ugualmente incantevole Marion Cotillard, anche se costretta in un ruolo, soprattutto da metà film, piatto e ripetitivo. Il bravo Jeremy Renner aggiunge l'elemento destabilizzante, sbloccando il personaggio di Phoenix e lanciandolo verso il gran finale. Sicuramente avvincente e dal buon ritmo, ma il film di Gray non brilla per originalità.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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giovedì 20 novembre 2014

Recensione Flash: 47 Ronin


Anno e nazione di produzione: USA 2013

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Azione/Fantasy

Durata: 118 minuti

Cast: Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada, Kou Shibasaki, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi (Mizuki e Witch), Jin Akanishi, Togo Igawa, Rick Genest

Regista: Carl Rinsch

Dopo vari anni passati in sordina, si può ben dire che il 2013 sia stato l'anno che ha segnato il ritorno in scena di Keanu Reeves, sia come attore che come regista (restate con noi nei prossimi giorni per saperne di più).
Appassionato da sempre del mondo orientale, l'attore canadese (e fermiamoci qua, altrimenti ci vorrebbe un post intero per dire quali sono le varie discendenze multietniche, come ben sapete leggendo The First Time I Met... Keanu Reeves!) ha deciso di tornare tramite una pellicola che narra una storia realmente accaduta nel Giappone feudale del '700, impreziosita (o per moltissimi detrattori, rovinata) da vari aspetti in chiave fantasy.
Sto parlando di 47 Ronin, nel quale osserviamo come Kai, un giovane mezzosangue anglo-nipponico (interpretato da adulto da Reeves), venga accolto, nonostante le sue origini, nel villaggio di Ako, in casa del daimyo (antica carica nobiliare giapponese offerta ai capi samurai) Asano, la cui figlia Mizuki si sente sin da subito attratta, ricambiata, dal giovane.
Il loro amore (del tutto clandestino e comunque limitato da Kai stesso, poiché riconosce il fatto di essere un uomo di livello troppo basso per amare la figlia di un daimyo) verrà messo a dura prova quando lo shogun (la carica nobiliare giapponese più elevata dell'epoca, pari a quella di un dittatore militare) giungerà in visita ad Ako insieme al suo maestro cerimoniere, Lord Kira, da sempre rivale di Asano e del suo villaggio.
Di fatto, tramite vari inganni ed espedienti organizzati dalla strega al seguito di Kira, affinché quest'ultimo potesse finalmente eliminare per sempre il suo rivale ed estendere i suoi domini, il Lord Asano compierà un atto grave e sarà costretto dallo shogun a togliersi la vita tramite il seppuku, il suicidio rituale giapponese concesso agli uomini di alto rango meritevoli di preservare, nonostante il loro crimine, il proprio onore.
In seguito a questa tragedia, Lord Kira otterrà dallo shogun il diritto di annettere Ako ai suoi territori ed estendere il suo dominio di terrore, ottenendo inoltre la mano della giovane Mizuki, al termine dell'anno di lutto concessole per il padre, e facendo bandire i samurai di Asano, ora comandati dal suo vice, Oishi (interpretato da Hiroyuki Sanada, ai più noto come il duro Ujio, il samurai e vice del daimyo Katsumoto in L'Ultimo Samurai), rendendoli dei ronin, ovvero dei guerrieri reietti che hanno perso il loro onore a causa degli atti del loro vecchio padrone.
Kai invece sarà reso schiavo e costretto a combattere nelle arene della colonia olandese vicino Ako e solo quando Oishi, tenuto prigioniero per un anno da Kira e poi liberato, cercherà vendetta contro il maestro cerimoniere, nonostante il divieto assoluto da parte dello shogun, il giovane meticcio tornerà libero.
Dopo aver ritrovato tutti i vecchi fratelli d'armi, Oishi e Kai, ormai alla pari in quanto a status sociale, cominceranno a pianificare la loro missione suicida, al fine di riottenere l'onore per loro e per il loro padrone, seguendo fino all'ultimo i precetti del bushido, la via del guerriero, e liberare la giovane Mizuki dalle grinfie di Kira e della sua strega. Ci riusciranno?
Tornando al discorso dei detrattori di questo film, posso ben capire il loro disprezzo a causa delle aggiunte fantasy, come la strega e i demoni della foresta o proprio lo stesso personaggio di Kai, inesistente nella realtà, ma, a mio parere, il regista e gli sceneggiatori, probabilmente anche su richiesta della Universal, si sono parati le spalle inserendo quel pizzico di effetti speciali che avrebbero assicurato loro la visione del film da parte di un più vasto gruppo di spettatori e non solo da parte dei cultori dell'Oriente, come di fatto accadde con L'Ultimo Samurai, che nonostante la sua trama molto composita e per nulla adatta a tutti, ebbe (per ottime ragioni) comunque successo.
Inoltre, volendo cercare sempre il lato positivo in questa vicenda, il mio plauso personale va proprio al cast tecnico per i vari aspetti simbolici inseriti nella trama, primi fra tutti la scelta di mostrare per la prima volta la strega sotto forma di volpe (un chiaro rimando al nome del suo padrone, dato che Kira in italiano significa proprio volpe) e la decisione di usare la bella attrice giapponese Rinko Kikuchi per interpretare sia la dolce Mizuki che la terribile strega, in una rappresentazione molto interessante dell'eterna lotta dicotomica tra bene e male.
Oltre ciò e senza dare troppo peso agli "innesti" fantastici, il film è ben fatto e non snatura comunque la vera storia dei 47 samurai rinnegati che nel 1701 vendicarono il torto subito dal maestro cerimoniere dello shogun, con un buon risultato finale che ci fa comprendere quanto l'onore fosse vitale per gli antichi samurai. Assolutamente da vedere.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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lunedì 17 novembre 2014

Recensione Flash: Tutto può cambiare


Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Titolo Originale: Begin Again

Distribuzione in Italia: Lucky Red

Genere: Commedia/Drama/Musicale

Durata: 104 minuti

Cast: Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine, Mos Def, Hailee Stainfeld, Catherine Keener

Regista: John Carney

Dall'Inghilterra, Gretta e Dave, cantanti e compositori, arrivano a New York sulla scia del successo che il ragazzo sta riscuotendo per un film. Dan Mulligan, invece, è un produttore discografico in rotta con la sua etichetta, e con moglie e figlia adolescente. Quando Dave, ubriaco di gloria e groupie, lascia Gretta, la ragazza si rifugia da un amico, e nella musica. Quella stessa sera, Dan, fortuitamente, la ascolta in un locale e decide che Gretta è da produrre. Un nuovo inizio, nuovi accordi, nuove, e vecchie, emozioni in giro per New York.
John Carney (mi) colpisce ancora! Dopo Once, regala al pubblico un'altra bellissima favola in musica. Per atmosfere e vibrazioni positive, ricorda molto il suo film precedente: il bello dei film di Carney, infatti, è proprio il loro essere genuini, quasi artigianali. Certo, da Once qualcosa è cambiato. Abbandonata la videocamerina e degli attori sconosciuti, il regista annovera nel cast Mark Ruffalo, buffo e tenerissimo, dà il ritmo al film e al resto del cast, Keira Knightley, non solo attrice ma anche bravissima cantante, sto diventando sempre più addicted a lei! E, l'unico elemento patinato del film: Adam Levine, dei Maroon 5, qui in veste di attore, oltre che di cantante. Come attore, insomma, un po' monocorde la sua interpretazione. Ma, a me va già più che bene che Adam esista, non pretendo nient'altro! Inoltre, ci sono anche Mos Def (che adoro!) e la giovane Hailee Stainfeld, tenetela d'occhio cinemaniaci, ha del potenziale ed un viso interessante.
Come potete notare dal mio tono entusiastico, il film mi è piaciuto parecchio. Impossibile non apprezzare la stupenda colonna sonora, ho amato quella di Once e, ovviamente, sono impazzita per quella di Tutto puo' cambiare. Per chi pensa sia una commedia romantica, bé lo è ma non nel senso classico del genere. Romantica sì, per i sentimenti, e la speranza e l'ottimismo, che si respirano durante la visione del film. E' la storia di un'amore platonico, vissuto attraverso la musica. E' una storia di rinascita, di affetti che ritornano o ricominciano. Ma, soprattutto è una storia di musica, l'unica cosa al mondo in grado di accordare le note stonate e svelarne di nuove ed orecchiabili.

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì

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mercoledì 12 novembre 2014

Recensione Flash: X-Men: Giorni Di Un Futuro Passato


Titolo originale: X-Men: Days Of Future Past

Anno e nazione di produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Azione/Fantascienza

Durata: 131 minuti

Cast: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Ian McKellen, Halle Berry, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, Peter Dinklage, Shawn Ashmore, Ellen Page, Daniel Cudmore, Omar Sy, Booboo Stewart, Fan Bingbing, Adan Canto, Evan Peters, Lucas Till, Kelsey Grammer, Famke Janssen, James Marsden, Anna Paquin

Regista: Bryan Singer

E siamo arrivati a quota 7!
Ebbene sì, la saga cinematografica più longeva (iniziò tutto nel lontano 1999) ha aggiunto un ulteriore, prezioso tassello al puzzle che forma quello che noi conosciamo come X-Universe: sto parlando ovviamente di X-Men: Giorni Di Un Futuro Passato.
Questa pellicola, attesissima da tempo da tutti i fan dei mutanti, me compreso, fa praticamente da collante tra gli eventi della trilogia originale (X-Men, X-Men 2 e X-Men 3: Conflitto Finale) e ciò che avviene nel recente Wolverine: L'Immortale, senonché da sequel per X-Men: L'Inizio.
Osserviamo quindi come Logan/Wolverine, interpretato come sempre dal grande Hugh Jackman, essendo stato raggiunto nel presente da Magneto, interpretato da Ian McKellen, dopo aver riacquistato nuovamente i suoi poteri (ciò è visibile già nella scena finale di X-Men 3: Conflitto Finale), e dal redivivo Dottor X, interpretato da Patrick Stewart (se non siete dei maniaci delle scene celate nei titoli di coda, anche questo si vede al termine dei titoli finali di X-Men 3: Conflitto Finale), deve evitare, nel futuro imminente, la fine della razza mutante, così come di quella umana, per mano delle Sentinelle, cyborg dotati di I.A. in grado di emulare tutti i poteri dei mutanti, la cui creazione ottenne il via libera del governo statunitense in seguito ad un incidente diplomatico gravissimo, causato dalla giovane Mystica, interpretata da Jennifer Lawrence.
Di fatto, l'unica maniera per evitare la catastrofe è tornare indietro nel tempo, a pochi giorni di distanza dall'incidente, ed evitarlo a tutti i costi per bloccare la catena di eventi che diedero vita alle micidiali macchine umanoidi.
I mutanti ancora liberi rimasti in vita nel futuro, prima dell'imminente e totale capitolazione della loro razza, sono molto pochi: Logan, Xavier, Magneto, Tempesta (Halle Berry), Uomo Ghiaccio (Shawn Ashmore), Colosso (Daniel Cudmore), Kitty/Shadowcat (Ellen Page), quest'ultima in grado di rimandare indietro nel tempo chiunque riesca a sopportarne il viaggio, Alfiere (Omar Sy), Warpath (Booboo Stewart), Blink (Fan Bingbing) e Sunspot (Adan Canto).
Il Dottor X si propone immediatamente come volontario per il viaggio spazio-temporale, ma persino la sua mente potentissima non può sopportare il dolore che tale potere comporta. Ecco quindi che l'unico candidato valido è proprio Logan, dato che qualsiasi parte del suo corpo è in grado di rigenerarsi.
Se quindi i pericoli del viaggio sono stati superati, l'ostacolo più grande per Wolverine deve ancora arrivare: nel passato, come già visto in X-Men: L'Inizio, il rapporto tra il giovane Charles, interpretato da James McAvoy, ed Erik, interpretato da Michael Fassbender, è tutto fuorché pacifico. Inoltre, Logan dovrà prima di tutto convincere Charles a credere nuovamente in sé stesso e dovrà fargli da maestro, come richiesto proprio dallo Xavier del futuro, come il Dottor X ha fatto con Wolverine nel presente. E quel che è peggio è che tutto ciò dovrà avvenire in pochissimo tempo, o il futuro del mondo sarà segnato per sempre.
Ci riuscirà l'impaziente ed irruente Logan a compiere l'impossibile?
Devo dire che stavolta le mie aspettative, sempre fin troppo elevate a causa della campagna virale fatta attorno a pellicole del genere, sono state soddisfatte in parte, in un rapporto 50:50. Il film è infatti molto bello ed intrigante, ma mi aspettavo giusto qualcosina in più. La scena più bella e comica che ho apprezzato è stata quella del giovane Quicksilver (qui interpretato da Evan Peters, mentre in The Avengers 2: Age Of Ultron il suo ruolo sarà ricoperto da Aaron-Taylor Johnson) che salva la situazione al Pentagono, originale davvero!
Come molti hanno poi osservato, la furbata di questo film, diretto nuovamente da Bryan Singer, sta proprio nel finale. Non vi svelo altro, per non rovinarvi la trama, ma la fine del film aprirà una marea di nuovi scenari.
Vi auguro buona visione!

P.S. Naturalmente, guai a voi se vi dimenticherete della scena nascosta nei titoli di coda! Vale tutto il film e farà da tramite per il capitolo finale della nuova trilogia, X-Men: Apocalypse, in arrivo nel 2016!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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venerdì 7 novembre 2014

Recensione Flash: Il segreto dei suoi occhi


Anno e Nazione di Produzione: Argentina, Spagna 2009

Titolo originale: El secretos de sus ojos

Distribuzione in Italia: Lucky Red

Genere: Thriller/Drammatico

Durata: 129 minuti

Cast: Ricardo Darin, Soledad Villamil, Pablo Rago, Javier Godino, Guillermo Francella, Carla Quevedo

Regista: Juan José Campanella

Ormai in pensione, Benjamin Esposito, dopo una vita passata in tribunale, come assistente del Pubblico Ministero, a distanza di venticinque anni, continua a pensare all'omicidio Morales. Scriverci un libro, ora che ha tutto il tempo per mettere in ordine le idee, sembra una buona soluzione per afferrare quei particolari che gli sfuggono. L'uomo si era occupato del caso, ed era riuscito a far arrestare il colpevole ma, nell'Argentina ad un passo dal colpo di stato di Pinochet, la giustizia non aveva valore. Eppure, quel caso, come il sentimento negato per Irene, sua collega allora, porteranno l'uomo a ripercorrere quel periodo, per dare finalmente un finale a quella storia.


Miglior Film Straniero agli Oscar 2010, Il segreto dei suoi occhi è un concentrato di emozioni, che non sono imbrigliabili in un solo genere cinematografico. Morte e vita, passione e ossessione, ironia e tristezza. Questi colori dell'animo umano sono stati scelti dal regista per narrare di due storie d'amore, in antitesi. Una negata, per rispettare i codici di comportamento della società. L'altra vissuta e violentata, che quelle regole le ha spazzate via tutte.
Come dal titolo del film, l'espressività degli occhi, e degli sguardi, che i protagonisti e il resto del cast donano allo spettatore penso che siano tra i più coinvolgenti visti, negli ultimi anni, al cinema. Il film di Campanella è, soprattutto, un film sul non detto, sulla negazione, su sentimenti messi a tacere. Oscar più che meritato per un film che accompagna lo spettatore con una suspense incalzante, fino al termine del film. Il regista in fondo ha descritto tutti noi, e quegli impulsi segreti che, ogni giorno, seppelliamo nello scorrere del tempo. Senza, però, dimenticarli mai.

Il trailer:


Consigliato: Sì


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lunedì 3 novembre 2014

Recensione Flash: Captain America 2: The Winter Soldier


Anno e nazione di produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: The Walt Disney Company Italia

Genere: Azione/Fantascienza

Durata: 136 minuti

Cast: Chris Evans, Scarlett Johansson, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Cobie Smulders, Frank Grillo, Emily VanCamp, Hayley Atwell, Georges St-Pierre, Robert Redford, Samuel L. Jackson, Toby Jones, Garry Shandling, Maximiliano Hernandéz, Callan Mulvey, Jenny Agutter, Alan Dale, Stan Lee (cameo), Thomas Kretschmann (cameo), Aaron Taylor-Johnson (cameo), Elizabeth Olsen (cameo)

Regista: Anthony e Joe Russo

La Marvel Phase 2 continua, in preparazione dell'arrivo di Avengers: Age Of Ultron, in uscita in Italia il 22 aprile 2015.
Di fatto, dopo Iron Man 3 e Thor: The Dark World, è il turno di Captain America: The Winter Soldier, secondo film di quella che sarà la trilogia sul capitano a stelle e strisce interpretato da Chris Evans.
In questa pellicola osserviamo come Steve Rogers, dopo 2 anni dagli eventi di The Avengers, continui a combattere il male con lo S.H.I.E.L.D. e, al tempo stesso, cerchi un modo per ambientarsi ad un mondo del tutto nuovo per lui.
Tutto sembra andare per il meglio, con lo S.H.I.E.L.D. pronto a mandare in orbita gli Helicarrier, delle enormi basi volanti, facenti parte del progetto Insight, dalle quali si potranno cercare più facilmente e velocemente i nemici, ma una missione alquanto strana ed ambigua (un salvataggio di una nave sequestrata da dei pirati) comincia a far sorgere dei dubbi al capitano, memore dell'ammonimento, ricevuto in The Avengers, di non accettare sempre gli ordini a testa bassa senza riflettere o obiettare.
La situazione precipita quando Nick Fury (come sempre interpretato da Samuel L. Jackson) è vittima di un attentato da parte di un gruppo di loschi figuri e di un misterioso assassino, apparso più volte sulle scene di molti crimini e inutilmente braccato da Natasha Romanoff/Vedova Nera (Scarlett Johansson).
Questo individuo, noto come il Soldato d'Inverno, dall'aspetto alquanto familiare per Steve, sarà solo l'inizio del crollo dello S.H.I.E.L.D., poiché un antico nemico di Captain America è pronto a fare il suo ritorno dopo tanto tempo, più forte che mai.
Steve si ritroverà improvvisamente solo e braccato da tutti, con l'unico appoggio di Natasha, e dovrà cercare di evitare un'orrenda strage di gente innocente in tutto il mondo. Ci riuscirà?
Devo dire di essere rimasto particolarmente colpito ed entusiasmato da questo secondo capitolo della saga del Cap, dopo un primo film che non mi aveva lasciato del tutto soddisfatto.
L'adrenalina, gli intrighi, i misteri e i combattimenti, nonché la presenza di un nuovo, famoso supereroe della Marvel, Falcon, interpretato da Anthony Mackie, rendono questa pellicola un ottimo ponte verso il secondo film sui Vendicatori, centomila volte meglio dell'ultimo film su Iron Man e diciamo quasi alla pari col secondo capitolo sul dio del tuono (sono un grande fan di Thor, quindi non sono del tutto imparziale, pardon).
Questo quindi è l'ultimo film prima di Avengers: Age Of Ultron, il cui primissimo, incredibile trailer, dai toni molto dark, ha fatto la sua apparizione pochi giorni fa su Internet, dunque ripassate bene la storia delle ultime pellicole della Marvel Phase 2 e, per quanto riguarda il Capitano, vi do appuntamento al 6 maggio 2016, con l'uscita del terzo capitolo.
Buona visione!

P.S. Come per ogni film Marvel che si rispetti, guardate ovviamente la scena nei titoli di coda, dove osserviamo il ritorno di una famosa e terribile arma e la prima apparizione di due personaggi che saranno parte integrante di Avengers: Age Of Ultron!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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domenica 2 novembre 2014

Recensione Flash: Questione di Tempo


Anno e Nazione di Produzione: USA 2013

Titolo Originale: About Time

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Drammatico

Durata: 123 minuti

Cast: Domnhall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Tom Hollander, Margot Robbie, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Vanessa Kirby

Regista: Richard Curtis

Come reagireste se vostro padre vi dicesse che avete un'abilità, quella di viaggiare nel tempo? E' quello che succede a Tim Lake: a ventun'anni suo padre gli svela che gli uomini della sua famiglia possono viaggiare nel tempo. Per il goffo ragazzo all'inizio è un'ancora di salvezza, infatti Tim ha la possibilità di cancellare brutte figure o situazioni imbarazzanti, per migliorarle. Dalla Cornovaglia si trasferisce a Londra per lavoro. Conosce Mary, e il suo dono con lei diventerà vitale. Non vuole perderla, è lei la donna con cui vuole trascorrere la sua vita. Crescendo però Tim comprende che quella sua abilità può avere anche lati negativi, comunque è pur sempre un dono che gli regalerà occasioni, gioie e lezioni di vita.
Chi non conosce Richard Curtis? Regista, sceneggiatore e creatore delle più belle commedie romantiche inglesi degli ultimi anni. E quindi anche principale fautore dei sogni infranti di milioni di donne al mondo che pensano di avere il lieto fine nelle loro storie d'amore e invece...tranquillo Richard, non ce l'abbiamo con te. Comunque mr. Curtis ha affermato che questa dovrebbe essere la sua ultima regia, insomma ha smesso di fare danni! Scherzi a parte, nonostante sia una sua grande fan, ero scettica su questo film. Infatti, non mi ha colpito granché. Bravo e in parte Domnhall Gleeson, tenete d'occhio il ragazzo gente! Rachel McAdams è tagliata per queste parti tutte sorrisi e romanticismo, ed è un match perfetto con Domnhall. Bill Nighy è mitico, ma avevate dubbi? Io no. Il film cerca di lasciare qualcosa dentro lo spettatore tipo: aprite gli occhi e ringraziate per quanto avete e per quanto siete fortunati, è l'amore, romantico o familiare, che fa girare il mondo, dolori e gioie hanno la stessa importanza nella vita, e così via. Caro Richard, essendo il tuo ultimo lungometraggio potevi spremere un po' più le meningi e non usare le frasi dei Baci Perugina come sceneggiatura per il film?
Carino, spensierato e...ok, passiamo ad un altro film.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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