mercoledì 31 dicembre 2014

I migliori del 2014 per Incursioni Cinemaniache!



Il 2014 ha regalato tante emozioni, al cinema come in TV! Qui ad Incursioni Cinemaniache, vogliamo fare un bilancio dell'anno che sta per finire ricordando i film e le serie TV più belle o che ci hanno colpito particolarmente. Let's start!!!

Il 2014...per Michela 

CINEMA

LEI 

CLIC: http://incursionicinemaniache.blogspot.it/2014/03/recensione-flash-lei.html

L'amore nell'era delle macchine. Poesia allo stato puro!


"In Lei, Spike Jonze tocca tutta la gamma dei sentimenti umani presentandoli e facendoli percepire al pubblico come se fosse la prima volta. Samantha, intelligenza artificiale e quindi per categoria priva di sentimenti, risveglia invece in Theodore quella purezza d'animo che l'uomo ha dimenticato. Colori, parole, la voce di Samantha, che è solo suono e non corpo, danno sostanza alla vita vuota di Theodore facendogli riscoprire la vera dimensione umana. Samantha lo rimette in connessione con se stesso e in pace col passato."

IL GIOVANE FAVOLOSO 


La bellezza di un'anima, la grandezza di un poeta. Imperdibile!


Imprigionati nella visione scolastica, dove ogni poeta ha il suo tratto distintivo, per troppi anni abbiamo seppellito un uomo sotto una coltre di stereotipi. Era davvero favoloso il poeta, dalla mente acuta, capace di spezzare preconcetti e guardare oltre, verso l'infinito. Un precursore, un diverso, come ce ne sono pochi. Durante la visione del film, ho cercato di individuare il minimo errore, in regia e recitazione, ma nulla. Ho scorto solo bellezza, magia.
Elio Germano si riconferma uno dei migliori attori che abbiamo in Italia. Con la sua interpretazione ci ha regalato un folletto, goloso e discolo, commovente e geniale."

Jimmy's Hall - Una storia d'amore e di libertà

Coming Soon!

L'ottimismo di Ken Loach, che scalda il cuore. Una storia di speranza, amore e libertà nell'Irlanda degli anni Trenta. La passione politica, genuina e propositiva, e quella per una donna, vera e appassionata. Bella come la vita. Davvero un bel film per salutare il 2014. 


"Dobbiamo tornare ad essere i padroni delle nostre vite...per vivere davvero!Festeggiare, e danzare da uomini e donne liberi!"



SERIE TV

TRUE DETECTIVE


Una delle serie più apprezzate del 2014. Fragilità, oscurità, la vita che, a volte, porta su sentieri sconosciuti e lontani, eppure così  familiari. 

"Ciò che appassiona gli spettatori, addirittura più del caso di omicidio, sono i due protagonisti. I misteri che due uomini, all'apparenza comuni, possono nascondere e tacere. A se stessi, e a chi vogliono bene. Le dinamiche tra Marty, pragmatico e razionale, e Rust, visionario, nichilista e tormentato, è il caso che Pizzolatto ha sottoposto al pubblico. Dipanare la psicologia di Marty, uomo troppo umano, che racconta balle e se le racconta, forse è più semplice. Detective di provincia, padre di famiglia, tutte etichette che lo soffocano. Così annega in alcool e relazioni extraconiugali, votandosi alla solitudine. Che tanto disprezza in Rust. Proprio Rust, è uno che le balle non se le racconta, e non le propina nemmeno agli altri. Brutale, crudo, forse troppo avanti per quella città, coacervo di magia e perversione umana. Le sue riflessioni sul mondo e sulle persone fanno male, ma sono vere."

OUTLANDER


Un'avventura appena iniziata, la prima parte della stagione si è fermata all'ottava puntata. La serie ha il giusto mix di avventura, amore e adrenalina. Aggiungiamoci il cast, più che azzeccato. Insomma, da vedere!

"Viaggi nel tempo, gli splendidi scenari della Scozia, amore, passione e magia. Insomma, non ci si annoia con questa serie."

Il 2014...per Mario


GODZILLA


Nonostante sia un remake, è stato molto interessante vedere la creatura originale, rivisitata e adattata ai giorni nostri. Manca la verve comica della sottovalutata versione del 1998, ma si può ben dire che questo film sia uno delle rivelazioni dell'anno. Così come per gli incassi.

"Il mix fenomenale di azione adrenalinica, lotte per la sopravvivenza ed effetti speciali di ultimissima generazione fanno di questo film, dai toni fortemente (e giustamente) ambientalisti, la più stupenda delle pellicole dedicata al Kaijū più amato di tutti e il degno omaggio alle vecchie pellicole giapponesi. Assolutamente da non perdere!"

X-MEN - GIORNI DI UN FUTURO PASSATO


L'attesissimo secondo capitolo della trilogia di X-Men, in generale non ha deluso le aspettative dei fan, anche se non le ha centrate in pieno. Da lodare, la grandissima furbizia degli sceneggiatori e del regista nel resuscitare gran parte dei personaggi dei film precedenti, in vista del nuovo sequel.

"Il film è infatti molto bello ed intrigante, ma mi aspettavo giusto qualcosina in più. La scena più bella e comica che ho apprezzato è stata quella del giovane Quicksilver (qui interpretato da Evan Peters, mentre in The Avengers 2: Age Of Ultron il suo ruolo sarà ricoperto da Aaron-Taylor Johnson) che salva la situazione al Pentagono, originale davvero!"

EDGE OF TOMORROW


Critiche (dei fan puristi) a parte, il film ha sorpreso ed è stato molto apprezzato. La chiave del suo successo sta nell'aver sfruttato un concetto fantascientifico, ovvero la manipolazione del tempo, non utilizzato ultimamente. Un plauso non tanto a Tom Cruise, già visto in queste vesti, va ad Emily Blunt, alla prima prova in questo genere di film.

"Il mio consiglio è: quando guardate film di questo genere, fatelo con occhio meno critico, anche se la bellezza dell'opera originale dovesse rimanere impareggiabile. Giudicatelo solo con un'ottica prettamente cinematografica e vedrete come le vostre opinioni saranno più obiettive ed imparziali."

SERIE TV

BLACK SAILS


Dopo il cinema, i pirati sono approdati sul piccolo schermo. A differenza dei cugini cinematografici, i bucanieri di Black Sails sono reali, crudi e crudeli. Insomma, veri pirati del Settecento. Non solo, la bravura di Michael Bay & Co., è stata quella di amalgamare realtà e finzione, creando degli antefatti credibili all'Isola del Tesoro di Stevenson. Menzione d'onore a Toby Stephens e Luke Arnold per le magistrali interpretazioni.

"Vedere un prodotto in cui i pirati si comportano esattamente come facevano le loro controparti reali di 300-400 anni fa: duri, crudeli, spietati, lascivi e amanti della bella vita e delle avventure in mare. Quindi personaggi totalmente diversi da quelli favoleggiati, ad esempio, nel franchise di Pirati Dei Caraibi, apprezzato comunque per aver riportato in auge il genere piratesco in maniera molto originale."

THE MUSKETEERS


Stanno andando in onda tanti remake, ma rivedere storie della tradizione fa piacere. Questo è il caso di The Musketeers. Salvo alcune modifiche, la storia dei quattro moschettieri più famosi di Francia è molto fedele alla storia di Alexandre Dumas. Molto bravi il giovane esordiente Luke Pasqualino e Peter Capaldi.

"Tirando le somme, questa serie TV è davvero interessante e ben fatta, come solo la grande BBC poteva fare. Le vicende rocambolesche del quartetto per le strade di Parigi e ben oltre sono appassionanti ed avventurose. Gli attori sono bravissimi e molto capaci, anche i più giovani come Luke Pasqualino."


Grazie per averci seguito nel 2014 =) arrivederci nel 2015!

Buona visione!!!

lunedì 29 dicembre 2014

Recensione Flash: Maleficent


Anno e nazione di produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: Walt Disney Pictures

Genere: Azione/Sentimentale/Fantasy

Durata: 97 minuti

Cast: Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Lesley Manville, Imelda Staunton, Juno Temple, Sam Riley, Brenton Thwaites, Kenneth Cranham, Michael Higgins

Regista: Robert Stromberg

Perché il Male deve sempre essere così "Malefico"? Non può essere anche buono?
Ebbene, la Disney ha dato una risposta a questa domanda con Maleficent, remake/spin-off de La Bella Addormentata Nel Bosco.
Questa pellicola è una sorta di What if...?, ovvero come cambierebbe la trama di una storia se un personaggio, buono o cattivo che sia, agisse in maniera differente da come ricordiamo noi.
Di fatto, nella fiaba originale, com'è ben noto a tutti, la nemica di Aurora, la principessa caduta in un lungo sonno a causa di una maledizione e di un arcolaio, è la crudele e spietata Malefica, strega senza scrupoli e nemica del bene.
In questo film osserviamo invece la storia proprio dal punto di vista di Malefica, interpretata dalla bellissima ed azzeccatissima Angelina Jolie. Vediamo come i ruoli siano stati ribaltati e le ragioni per le quali il nemico sia in realtà l'uomo e non l'essere magico.
Infatti, tutto comincia con una giovanissima Malefica, fata buona e gentile, con delle ali immense, amica di tutti gli spiriti, animali e creature e protettrice della Brughiera, la foresta magica ai confini tra il mondo degli umani e quello degli esseri incantati.
La fanciulla, orfana di entrambi i genitori, un giorno conosce un piccolo ladro umano di nome Stefano, intrufolatosi nella Brughiera in cerca di oggetti preziosi. Malefica, inizialmente ostile, avendo man mano a che fare col bambino, si accorgerà di essere attratta, ricambiata, dal giovane. I due si rivedranno sempre più spesso, andando contro le leggi che vietano qualsiasi contatto tra esseri magici ed umani, fino a quando il giovane Stefano, interpretato da Sharlto Copley, ormai cresciuto e servo di corte di re Enrico, si rivelerà essere un arrivista, attratto più dalla sua forte ambizione che dai suoi sentimenti per Malefica, che non vedendolo più venire a trovarla nella Brughiera, inizierà a disperarsi.
Nel frattempo, lo stesso re Enrico, interpretato da Kenneth Cranham, si lancerà col suo esercito in una folle campagna di conquista della Brughiera, stroncata sul nascere dal potere immenso degli esseri guidati da Malefica. In punto di morte, il re offre il trono a chiunque riuscirà ad uccidere il fortissimo essere che l'ha ferito mortalmente, ovvero la stessa Malefica.
Stefano, assistendo il sovrano moribondo, ascolterà tutto e, a causa della sua scelta, scatenerà una serie di eventi tragici e catastrofici che porteranno la sua ex fiamma a divenire la strega che tutti noi conosciamo e, allo stesso tempo, a mostrarci in realtà cosa ella provi per la razza umana e, nello specifico, per la giovane Aurora, la futura figlia di Stefano, interpretata da Elle Fanning.
Sebbene, una volta delineata la trama, il finale sia più o meno prevedibile, come ormai avviene spesso con le pellicole disneyane, devo dire di essere rimasto particolarmente colpito da come la storia originale sia stata radicalmente cambiata e di come il personaggio di Malefica sia stato trasformato in un essere sempre in bilico tra il bene e il male, non a causa di una sua qualche personale inclinazione, ma per via dei traumi che ha subito per colpa degli uomini. E' dunque completamente fuori discussione la magistrale interpretazione di Malefica da parte di Angelina Jolie, come già detto, azzeccatissima per il ruolo e bravissima nell'esaltare i sentimenti contrapposti della fata/strega. Simpatico il cameo della piccola Vivienne Jolie-Pitt, la figlia di Angelina e Brad Pitt, che interpreta Aurora a 5 anni.
In conclusione, sebbene questo periodo hollywoodiano sia composto prevalentemente da remake, reboot e newquel di qualsiasi genere e sorta, questa pellicola riesce a stagliarsi al di sopra di questa enorme marmaglia variegata e riesce a far sognare sia grandi che piccini, offrendo, una volta tanto, degli attimi di gloria anche ai cattivi più indimenticabili e più imperdonabili. Da non perdere.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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martedì 23 dicembre 2014

Cinque buoni motivi per vedere True Detective


Se dico True Detective, cosa vi viene in mente? La serie TV da record del 2014, l'ossessione che questa serie vi ha lasciato su Carcosa, il Re Giallo e i bayou brulicanti di magia, oppure le irresistibili frasi ciancicate di Matthew McConaughey?
Chi ha amato True Detective, penso risponderà che tutti sono buoni motivi per ricordare che il nuovo fenomeno, targato HBO, sia uno dei prodotti televisivi più validi degli ultimi anni.

Season TWO

Lo scrittore Nic Pizzolatto, dopo il grande successo della sua creatura, decisamente non è rimasto con le mani in mano. La sceneggiatura della seconda stagione è già tra le mani dei nuovi cast and crew. Dalla soffocante Louisiana, la produzione si è spostata in California. Da qualche settimana, le riprese sono iniziate: "i nuovi poliziotti", Colin Farrell, Taylor Kitsch e Rachel McAdams, quindi, sono già al lavoro. La parte del cattivo, per la nuova stagione, è andata a Vince Vaughn. Riusciranno a bissare il successo della prima stagione? Staremo a vedere.


Cinque buoni motivi per vedere True Detective

1 - Nic Pizzolatto e l'addio alla sua fama letteraria


Sì, è lui: cameo, in uno degli episodi, di Pizzolatto in True Detective
Pizzolatto, creatore di True Detective, non si è sempre occupato di TV. Anzi, lui nasce come scrittore. Almeno, c'ha provato. A detta di molti, se la cavava anche abbastanza bene, ma non ha trovato terreno fertile nel mondo della narrativa statunitense. Così Nic si reinventa, e attirato dalla TV, si trasferisce in California. Scrive diversi pilot, e poi arriva l'idea per True Detective. Sottopone il lavoro alla HBO che approva il progetto, e dà il via ai casting. La serie, appena nata dall'immaginazione di Pizzolatto, era in realtà un romanzo. E di quella letterarietà, conserva parecchio. Infatti, lo scrittore si è ispirato al libro di Robert W. Chambers, Il re giallo. Per chi volesse leggerlo, in Italia è edito da Vallardi.

2 - Record, premi e nomination

Il regista Cary Fukunaga con l'Emmy vinto per True Detective

Premi come se non ci fosse un domani. Agli Emmy 2014, la serie ha collezionato ben dodici nomination, vincendo in cinque categorie. Critici televisivi e pubblico in delirio, volete dei dati? Eccoli:

- La prima stagione ha avuto una media spettatori intorno agli 11,2 milioni. Un record per l'HBO, imbattuto dal 2001.

- Nonostante sia una serie non proprio per famiglie, gli ascolti non sono mai scesi al di sotto dei dieci milioni di spettatori.

- Su Rotten Tomatoes, ben l'88% degli internauti ha affermato di apprezzare molto il nuovo show della HBO.

E i premi non sono finiti qui: è di qualche giorno fa la notizia di altre nomination ai Writers Guild Awards, ai Sag Awards (doppia candidatura per McConaughey e Harrelson)e Golden Globe. Inutile dire che la serie è una delle favorite per la vittoria.

3 - Light vs. Darkness 

La storia corre su due binari cronologici, il 1995 e il 2012. L'azione parte nei giorni nostri: l'ex detective Rustin Cohle, è interrogato da due investigatori. Anche il suo ex partner e collega, Martin Hart, viene contattato. Tramite lui, i due poliziotti vogliono cercare di sapere più cose possibili su Rust, che è sempre stato una mina vagante, per superiori e colleghi. Il perché di questi colloqui, è presto detto: l'"ossessione" di Cohle per un caso risalente a diciassette anni prima. E al suo oscuro allestimento.



Nel 1995, l'omicidio di Dora Lange, si è concluso con l'arresto del colpevole. Rust, però, è convinto che l'omicida sia ancora a piede libero. Soprattutto è sicuro che, dietro le morti e sparizioni di donne e bambini, che sono continuate anche dopo il 1995, non c'è solo una mente malata, ma l'intera società della Louisiana, marcia e torbida. Rust è costretto a ripercorrere, con i detective, tutte le fasi della sua investigazione, raccontando anche la sua vita. Quando comprende che gli sbirri che lo stanno interrogando, se si fossero avvicinati troppo alla verità, circa il suo ritorno in Louisiana, avrebbero mandato in fumo tutte le prove accumulate in diciassette anni, l'ex detective chiede aiuto a Marty, ed insieme si rimettono al lavoro sul caso. Quello che scoperchieranno, sarà un vaso di Pandora colmo di male, perversioni e segreti rancidi, taciuti troppo a lungo. Alla fine, però, il bene vince sempre.




4 -Woody e Matthew, il duo delle meraviglie


Ciò che appassiona gli spettatori, addirittura più del caso di omicidio, sono i due protagonisti. I misteri che due uomini, all'apparenza comuni, possono nascondere e tacere. A se stessi, e a chi vogliono bene. Le dinamiche tra Marty, pragmatico e razionale, e Rust, visionario, nichilista e tormentato, è il caso che Pizzolatto ha sottoposto al pubblico. Dipanare la psicologia di Marty, uomo troppo umano, che racconta balle e se le racconta, forse è più semplice. Detective di provincia, padre di famiglia, tutte etichette che lo soffocano. Così annega in alcool e relazioni extraconiugali, votandosi alla solitudine. Che tanto disprezza in Rust. Proprio Rust, è uno che le balle non se le racconta, e non le propina nemmeno agli altri. Brutale, crudo, forse troppo avanti per quella città, coacervo di magia e perversione umana. Le sue riflessioni sul mondo e sulle persone fanno male, ma sono vere. E, ormai, i suoi momenti epifanici, sono irrimediabilmente oggetto di parodie in rete. Un assaggio del pensiero filosofico di mr. Cohle:





Eppure, queste sue spigolosità attirano. La bravura di McConaughey sta proprio nel far solidarizzare lo spettatore con un personaggio scomodo e difficile come Rust. L'attore texano ti porta sulla stessa lunghezza d'onda non solo del suo personaggio, ma anche dell'assassino. Perché è la follia lucida di Rust a risolvere il caso. Quelle sicurezze che ha perso, e che ha, poi, ritrovato. Sporche e ammaccate, ma sicuramente più vere. Un altro mistero della serie, effettivamente, è proprio McConaughey: non che non avesse bazzicato il genere, ma nel 2014 abbiamo scoperto che Matthew è parecchio portato per il drammatico.
Nessun stereotipo, solo tanta fragilità per i characters di Harrelson&McConaughey.



5 - La Louisiana, Fukunaga e la musica country

Originariamente, la serie doveva essere ambientata in Arkansas. Poi Pizzolatto cambia idea, e decide di trasferirla a casa sua, in Louisiana. Così, entra in gioco il terzo protagonista. Perché anche la location partecipa all'azione, alla storia, nascondendo, modificando e svelando le tracce dell'assassino. A dare un'anima alla Louisiana, ha contribuito anche la regia, magistrale, di Cary Fukunaga. Quando ho scoperto chi c'era dietro la macchina da presa di True Detective, non ho avuto dubbi. Dovevo vederlo.


Mi ha letteralmente stregata con la sua Jane Eyre. Sapevo che con True Detective sarebbe tornata quella magia, che è in grado di creare con la cinepresa: conferire personalità ad un luogo, farlo partecipare con colori e atmosfere rarefatte agli stati d'animo dei personaggi. Il ragazzo è giovane, ma ci sa fare. Emmy più che meritato. 
Vogliamo parlare della musica? Country, a tratti cupa. Dietro la scelta dei brani c'è il premio Oscar T Bone Burnett. La HBO ha curato ogni dettaglio. Io, sono innamorata degli opening credits:



Allora, vi ho convinto a vedere True Detective?

Intanto, aspetto l'arrivo della seconda stagione. Loro sono già pronti, sul divano, per gustarsi il primo episodio



Buona visione!


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venerdì 19 dicembre 2014

Recensione Flash: Il Labirinto Del Fauno


Titolo originale: El Laberinto Del Fauno

Anno e paese di produzione: MEX/SPA 2006

Genere: Horror/Fantasy/Drammatico

Durata: 112 minuti

Cast: Ivana Baquero, Sergi Lopez, Maribel Verdu, Doug Jones, Ariadna Gil

Regista: Guillermo del Toro

I cinefili più accaniti sanno bene quanto la parola "fantasy" sia alquanto relativa con il visionario ed eccentrico regista messicano Guillermo del Toro.
Di fatto, i suoi film fantastici presentano sempre elementi tipici dei generi horror, comico, fantascientifico e drammatico, in un "sincretismo cinematografico" che li rende unici nel loro genere.
E' tra queste pellicole che si annovera Il Labirinto Del Fauno, ambientato durante il regime franchista in Spagna nel 1944.
La protagonista, la piccola Ofelia (interpretata da Ivana Baquero), si ritrova catapultata tra le foreste spagnole per via della scelta di sua madre, ormai vedova e molto fragile emotivamente, di risposarsi con lo psicotico e sadico capitano Vidal.
La bambina, esasperata da questa situazione e non accettando minimamente un patrigno così crudele come il capitano, si avventura nei boschi intorno al casale dal quale gli uomini di Vidal si muovono per combattere i briganti in rivolta contro Francisco Franco.
Un giorno, Ofelia scopre, tramite lo strano labirinto lì nelle vicinanze, l'esistenza di un mondo a parte, composto da creature fantastiche, come fate ed elfi, e sorvegliato da un fauno (interpretato da Doug Jones, il mitico Abe Sapiens della saga di Hellboy). Parlando con lei, il guardiano le rivela la sua vera identità: Ofelia in realtà è la principessa Moana, figlia del Re del Mondo Sotterraneo, fuggita tanti secoli prima per vedere il mondo esterno e impossibilitata a tornare a casa, poiché tale scelta ha avuto come conseguenza la perdita della sua immortalità.
Ofelia, molto colpita e contenta di questa meravigliosa sorpresa, non si scompone minimamente quando il Fauno, per permetterle di tornare nel suo mondo, le propone tre prove da superare, per scoprire se è ancora degna della sua immortalità o se è ormai irrecuperabile, in quanto umana e piena dei difetti della razza dei mortali.
Le tre prove si riveleranno alquanto perigliose ed Ofelia si ritroverà a dover fare una scelta: andare avanti per vivere nel suo mondo fatato, oppure restare sulla Terra, un mondo malefico e desolante.
Il finale sarà molto imprevedibile.
Ed è proprio a causa di questo finale imprevedibile che il mio giudizio su questo film non è né positivo, né tanto meno negativo. La difficoltà nel decidere se sia un film stupendo o orrendo sta nel capire la conclusione del film. Non posso dirvi più, altrimenti vi rovinerei la storia, ma è un finale alquanto ambiguo che credo abbia lasciato perplesse molte persone, oltre me, come infatti ho constatato sul web. Certo, molti indizi lasciano supporre che tutto vada bene, ma molti indizi invece mostrano tutto il contrario.
Ovviamente, se siete dei fan di del Toro, questo film fa comunque al caso vostro. Non posso definirmi uno dei suoi fan più appassionati (amo molto la saga di Hellboy ed ho apprezzato Pacific Rim, nonostante quest'ultimo non rientri affatto nei generi canonici di Guillermo, sebbene sia alquanto nota la sua passione per i mostri del cinema giapponese), ma posso ben affermare che lo stile di questa pellicola denota i tratti tipici delle storie del regista messicano e non vi lascerà affatto delusi, se siete abituati ad aspettarvi di tutto da lui.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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lunedì 15 dicembre 2014

Recensione Flash: Hunger Games - Il canto della rivolta Parte I


Anno e Nazione di Produzione: USA 2014

Titolo Originale: The Hunger Games - Mockingjay Part I

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Avventura

Durata: 123 minuti

Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Donald Sutherland, Philip Seymour Hoffman, Julianne Moore, Liam Hemsworth, Jeffrey Right, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Stanley Tucci, Natalie Dormer, Sam Claflin, Jena Malone

Regista: Francis Lawrence

L'edizione dei 75esimi Hunger Games si è chiusa con l'irruzione dei ribelli. La rivolta contro il presidente Snow ha eletto, come suo simbolo, proprio Katniss Everdeen. Il suo coraggio, la sua rabbia fiera hanno ispirato i distretti, e li ha spinti a liberarsi dal giogo di Capitol City. Katniss e Peeta vengono divisi: lei, la Ghiandaia Imitatrice, raggiunge il distretto 13; Peeta, invece, rimane a Capitol City, e alla mercé di Snow. Plutarch Heavensbee e pochi altri, compreso Haymitch, erano a conoscenza del piano dei ribelli, e vogliono sfruttare l'effetto sorpresa, d'accordo con il presidente del distretto Alma Coin, di avviare la rivolta proprio dal distretto fantasma. Katniss accetta di esserne la protagonista, il volto di quella rivolta. Per la sete di giustizia dei distretti, ma soprattutto per salvare Peeta.
Penultimo film della saga, tratta dai romanzi di Suzanne Collins. Anche per Hunger Games, come accadde anni fa per Harry Potter, si è deciso di dividere in due film, l'ultima parte della storia. Avendo letto il libro, sapevo già in anticipo che questa prima parte non sarebbe stata molto esaltante. In effetti, la storia si focalizza più sulla preparazione della rivolta, sul lato mediatico del potere di Katniss. Azione e adrenalina sono le grandi assenti. Così, il film va a rilento, arranca di scena in scena fino alla conclusione che, invece, preannuncia un epilogo epico.
Jennifer Lawrence, come sempre, ottima. Dà uno spessore alla sua eroina per teenager. Liam Hemsworth non pervenuto. I "grandi" del cast, da Philip Seymour Hoffman, Julianne Moore fino a Woody Harrelson e Stanley Tucci, sono in parte e conferiscono il giusto pathos ai loro ruoli. Menzioni d'onore per Josh Hutcherson e Donald Sutherland: lo sguardo smarrito del Peeta di Hutcherson ti rimane impresso. Preparatevi ad una grande interpretazione dell'attore nell'ultimo capitolo della saga. Sutherland è glaciale, di una crudeltà composta e di classe. Magnifico.
Da vedere, ma come preludio all'ultimo film della saga.

Il trailer:



Consigliato: Nì


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sabato 13 dicembre 2014

Recensione Flash: Hercules - Il Guerriero


Titolo originale: Hercules

Anno e nazione di produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Azione/Avventura/Epico

Durata: 98 minuti (versione ridotta)/101 minuti (versione estesa)

Cast: Dwayne Johnson, Ian McShane, John Hurt, Rufus Sewell, Irina Shayk, Joe Anderson, Ingrid Bolso Berdal, Peter Mullan, Aksel Hennie, Barbara Palvin, Reece Ritchie, Joseph Fiennes, Robert Maillet, Ian Whyte

Regista: Brett Ratner

Ed ecco che anche il secondo ed ultimo film del 2014 dedicato al più famoso semidio greco, approda su Incursioni Cinemaniache: sto parlando di Hercules - Il Guerriero!
In questa pellicola, osserviamo le gesta del prode eroe, interpretato da Dwayne "The Rock" Johnson, subito dopo la fine delle famose dodici fatiche.
Durante la narrazione, si scoprirà che, in realtà, i fantomatici mostri affrontati da Hercules, come l'Idra di Lerna, il Cinghiale Calidonio o il Leone di Nemea, non erano altro che temibili guerrieri mascherati che imperversavano per le vaste regioni della Grecia e che vennero poi fermati dal possente guerriero acheo, in realtà un semplice mercenario, e dal suo gruppo di amici e compagni d'armi, composto dal veggente Anfiarao (interpretato da Ian McShane), il lesto ladruncolo Autolico (interpretato da Rufus Sewell), la temibile amazzone Atalanta (interpretata da Ingrid Bolso Berdal), il selvaggio e taciturno Tideo (interpretato da Aksel Hennie) e il mingherlino e borioso Iolao (interpretato da Reece Ritchie), nipote di Hercules, e aedo col compito di narrare le leggendarie gesta dello zio.
La sua fama lo precede in qualsiasi zona della Grecia da lui visitata e, di fatto, tutti i sovrani che necessitano di un aiuto contro un nemico, contattano il gruppo di guerrieri invincibili, al fine di ristabilire la pace nelle regioni interessate.
Col passare degli anni, la banda, ormai ricchissima, inizia ad intravedere la ben meritata "pensione" con un'ultima impresa. E, puntualmente, quell'impresa non tarda a manifestarsi: il re Cotys della Tracia (interpretato da John Hurt) ingaggia il gruppo di guerrieri per sedare una sanguinosa rivolta nella zona est della regione, cominciata dal ribelle Rheso.
Molti temono questo rivoltoso, poiché le voci che aleggiano intorno alla sua terribile fama sono alquanto cruente: si dice che sia a capo di un esercito di centauri e che numerosi stregoni lo proteggano da qualsiasi nemico.
Per nulla intimoriti da queste voci, Hercules e i suoi uomini cominciano l'addestramento dei contadini della Tracia, trasformandoli in dei veri guerrieri al servizio di Cotys, ma, col passare dei giorni, il gruppo si renderà conto che le apparenze ingannano e che niente di ciò che essi sanno a proposito della ribellione è davvero come sembra.
Fortunatamente, prima di vedere questa pellicola, ero completamente "vaccinato" (grazie al videogame per Android, prequel del film, in cui si combattono le dodici fatiche contro i guerrieri che si fingevano dei mostri) e pronto alla delusione, causata da una marea di trailer, uno più ingannevole dell'altro, come voi stessi potrete constatare qui in basso. Infatti, se vedendo anche uno solo dei teaser, chiunque si aspetterà giustamente di vedere Hercules compiere le famose dodici fatiche per il re Euristeo (fugacemente interpretato da Joseph Fiennes in un paio di scene), quel chiunque dovrà subito ricredersi in pochissimi minuti, dato che i mostri nei trailer appaiono semplicemente in una delle favolette raccontate da Iolao per spaventare dei nemici nei primi minuti del film.
Non conosco affatto Hercules: La Guerra Dei Traci, il fumetto di Admira Wijaya e Steve Moore, sul quale questa pellicola è basata, quindi non posso dirvi se la storia è stata cambiata quando è stata adattata a livello cinematografico o se era già così nella versione cartacea.
Di due cose sono certo, però: la prima è che questo film è stato completamente bistrattato da pubblico e dalla critica per la sbagliatissima campagna virale che ha appunto solo illuso gli spettatori, col chiarissimo intento di attrarre le folle in quella maniera, probabilmente per paura di non fare neanche un soldo, nel caso in cui avessero poi rivelato la vera trama del film già dai trailer. Quindi, un primo punto a sfavore del regista Brett Ratner & Co. è proprio quello di aver sbagliato alla grande a livello pubblicitario, dimostrando inoltre, in questo modo, di non credere affatto nel potenziale di questo film che, secondo me, avrebbe fatto comunque un buon successo, visto il recente boom di rivisitazioni cinematografiche di storie antiche.
La seconda cosa certa è che, nonostante il suddetto gravissimo errore, questa pellicola è comunque, a mio parere, molto meglio di Hercules; La Leggenda Ha Inizio, l'altra pellicola dedicata all'eroe greco uscito quest'anno.
Dunque, vi consiglio, nonostante tutto, di vedere questo film, dato che ha comunque interessanti lezioni da insegnare agli spettatori, e vi auguro buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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