venerdì 19 dicembre 2014

Recensione Flash: Il Labirinto Del Fauno


Titolo originale: El Laberinto Del Fauno

Anno e paese di produzione: MEX/SPA 2006

Genere: Horror/Fantasy/Drammatico

Durata: 112 minuti

Cast: Ivana Baquero, Sergi Lopez, Maribel Verdu, Doug Jones, Ariadna Gil

Regista: Guillermo del Toro

I cinefili più accaniti sanno bene quanto la parola "fantasy" sia alquanto relativa con il visionario ed eccentrico regista messicano Guillermo del Toro.
Di fatto, i suoi film fantastici presentano sempre elementi tipici dei generi horror, comico, fantascientifico e drammatico, in un "sincretismo cinematografico" che li rende unici nel loro genere.
E' tra queste pellicole che si annovera Il Labirinto Del Fauno, ambientato durante il regime franchista in Spagna nel 1944.
La protagonista, la piccola Ofelia (interpretata da Ivana Baquero), si ritrova catapultata tra le foreste spagnole per via della scelta di sua madre, ormai vedova e molto fragile emotivamente, di risposarsi con lo psicotico e sadico capitano Vidal.
La bambina, esasperata da questa situazione e non accettando minimamente un patrigno così crudele come il capitano, si avventura nei boschi intorno al casale dal quale gli uomini di Vidal si muovono per combattere i briganti in rivolta contro Francisco Franco.
Un giorno, Ofelia scopre, tramite lo strano labirinto lì nelle vicinanze, l'esistenza di un mondo a parte, composto da creature fantastiche, come fate ed elfi, e sorvegliato da un fauno (interpretato da Doug Jones, il mitico Abe Sapiens della saga di Hellboy). Parlando con lei, il guardiano le rivela la sua vera identità: Ofelia in realtà è la principessa Moana, figlia del Re del Mondo Sotterraneo, fuggita tanti secoli prima per vedere il mondo esterno e impossibilitata a tornare a casa, poiché tale scelta ha avuto come conseguenza la perdita della sua immortalità.
Ofelia, molto colpita e contenta di questa meravigliosa sorpresa, non si scompone minimamente quando il Fauno, per permetterle di tornare nel suo mondo, le propone tre prove da superare, per scoprire se è ancora degna della sua immortalità o se è ormai irrecuperabile, in quanto umana e piena dei difetti della razza dei mortali.
Le tre prove si riveleranno alquanto perigliose ed Ofelia si ritroverà a dover fare una scelta: andare avanti per vivere nel suo mondo fatato, oppure restare sulla Terra, un mondo malefico e desolante.
Il finale sarà molto imprevedibile.
Ed è proprio a causa di questo finale imprevedibile che il mio giudizio su questo film non è né positivo, né tanto meno negativo. La difficoltà nel decidere se sia un film stupendo o orrendo sta nel capire la conclusione del film. Non posso dirvi più, altrimenti vi rovinerei la storia, ma è un finale alquanto ambiguo che credo abbia lasciato perplesse molte persone, oltre me, come infatti ho constatato sul web. Certo, molti indizi lasciano supporre che tutto vada bene, ma molti indizi invece mostrano tutto il contrario.
Ovviamente, se siete dei fan di del Toro, questo film fa comunque al caso vostro. Non posso definirmi uno dei suoi fan più appassionati (amo molto la saga di Hellboy ed ho apprezzato Pacific Rim, nonostante quest'ultimo non rientri affatto nei generi canonici di Guillermo, sebbene sia alquanto nota la sua passione per i mostri del cinema giapponese), ma posso ben affermare che lo stile di questa pellicola denota i tratti tipici delle storie del regista messicano e non vi lascerà affatto delusi, se siete abituati ad aspettarvi di tutto da lui.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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