venerdì 20 febbraio 2015

Recensione Flash: Whiplash


Anno e Nazione di produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: Warner Bros

Genere: Drammatico

Durata: 107 minuti

Cast: Miles Teller, J. K. Simmons, Melissa Benoist, Paul Reiser, Austin Stowell

Regista: Damien Chezelle

Andrew Neyman suona la batteria da quando era un bambino, ed è appassionato di jazz. Ha diciannove anni e frequenta il primo anno nel conservatorio più prestigioso degli Stati Uniti. Un giorno, mentre si sta esercitando, per caso lo ascolta Terence Fletcher, uno dei docenti più inflessibili dello Shaffer. L'uomo nota qualcosa in lui e gli chiede di presentarsi il mattino dopo nell'aula dove "allena" la sua pluripremiata band. Il provino va bene, Andrew sale a bordo. Nonostante il suo interesse per Nicole sia ricambiato, il ragazzo è così assorbito dal suo sogno, diventare il miglior batterista jazz della sua generazione, che decide di non frequentare più la ragazza per dedicarsi interamente alla competizione che Fletcher scatena tra lui e gli altri due batteristi della band. Dapprima intimorito dall'insegnante e dai suoi metodi poco ortodossi, il ragazzo decide di tenergli testa. Un assolo che chiuderà il film, e svelerà anche l'animo del docente.
Questo è il primo film, tra quelli agli Oscar di quest'anno, in cui non solo confermo le nomination ricevute, ma, anzi dico che ne doveva ricevere di più. Prima fra tutte, quella allo straordinario protagonista Miles Teller. Il film del trentenne Damien Chezelle, nato come un cortometraggio, è bellissimo. Non per qualche strano e oscuro motivo estetico: onore al regista e alle interpretazioni che lo rendono straordinario. E' un film vero, crudo, emozionante.

   
Le angherie a cui Fletcher sottopone i suoi allievi sono mirate a far uscire fuori il meglio di loro, e a far avverare un sogno. La maggior parte di loro non è riuscito a reggere i ritmi di Fletcher. Non riesce  a reggerli neanche Andrew. Fino a che comprende di dover lottare per il suo sogno, di abbandonare quella falsa sicurezza, spingersi oltre per raggiungere la perfezione. Che richiede fatica: per suonare lo strumento e compiacere Fletcher. Perché il rapporto fra docente e allievo è fatto di rancore e adorazione. Andrew venera il suo carnefice, perché sa che è l'unico che lo aiuterà a realizzare il suo obiettivo. Il film è interessante, per chi è appassionato di jazz ma nella pratica non sa quali sono i meccanismi alla base del genere musicale, da sempre considerato una musica da improvvisazione. Ci vuole tecnica, e il ritmo è tutto. E il ritmo lo dà la batteria. Ecco perché per Fletcher è fondamentale avere un bravo batterista. Spero che J.K. Simmons vinca anche l'Oscar, che andrà a fare compagnia agli altri premi ricevuti fino ad ora. E perché no, anche il premio come miglior film non guasterebbe

Il trailer:



Consigliato: Assolutamente sì

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