martedì 22 marzo 2016

Recensione Flash: Kingsman: Secret Service


Titolo originale: Kingsman: The Secret Service

Anno e nazione di produzione: UK 2014

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Azione/Avventura/Spionaggio/Commedia

Durata: 129 minuti

Cast: Colin Firth, Taron Egerton, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Michael Caine, Jack Davenport, Sofia Boutella, Sophie Cookson, Mark Hamill, Samantha Womack, Corey Johnson

Regista: Matthew Vaughn

Dopo Wanted e Kick-Ass, un altro fumetto della serie Millarwood realizzata da Mark Millar è arrivato sul grande schermo: sto parlando di Kingsman: Secret Service!
Il film, diretto sempre da Matthew Vaughn, già regista del primo Kick-Ass, narra le vicende dei Kingsmen per l'appunto, un'organizzazione segreta britannica che opera senza il controllo del governo, spacciandosi ufficialmente per dei semplici sarti, in realtà però forniti di ogni genere di armamentario di ultima generazione al fine di difendere la loro nazione ed il mondo intero da qualsiasi minaccia implicita e velata agli occhi di tutti.
E' durante una di queste operazioni che l'agente Harry Hart (Colin Firth), nome in codice Galahad (l'organizzazione usa i nomi dei Cavalieri della Tavola Rotonda), vede morire un giovane agente in prova, che gli salva la vita sacrificandosi.
Sentendosi in colpa per l'errore di valutazione commesso durante l'operazione, Galahad si reca, una volta tornato in patria, dalla famiglia della spia caduta, composta dalla moglie e dal giovane figlio, Gary, a cui consegna una medaglietta speciale da usare solo in caso di bisogno, in pagamento del suo debito.
Una volta divenuto adolescente, il ragazzo, soprannominato "Eggsy" (Taron Egerton), diventa un piccolo delinquentello, accompagnato dai suoi migliori amici del quartiere, soprattutto per via della vita sbandata condotta da sua madre, del tutto distrutta dopo la morte del marito, divenendo un'alcolizzata, ed in balìa del suo nuovo compagno, un uomo violento ed irascibile.
A causa di un suo crimine, "Eggsy" viene arrestato e, non sapendo chi contattare, chiama i Kingsmen tramite la medaglietta ricevuta da bambino.
Giunge quindi Harry che, dimostratogli con gli scagnozzi del patrigno cosa significa essere un Kingsman, gli offre la possibilità di divenire anch'egli un agente dell'organizzazione segreta, cambiando in meglio la sua vita una volta per tutte.
Dopo aver effettuato vari test, il ragazzo capirà cosa significa combattere il male, specie quando quest'ultimo assume l'aspetto di un oscuro individuo, un criminale dotato di armi in grado di annientare l'intera razza umana.
Riuscirà a fermarlo?
La pellicola è interessante e a tratti stralunata e grottesca, nel pieno stile delle storie di Millar d'altronde. Il cast si comporta egregiamente, specie Colin Firth in un ruolo particolare come quello di Galahad, ma, a mio parere, la trama non riesce tanto a decollare, per via delle tante analogie con Kick-Ass per l'appunto, che dà l'impressione di un copione già visto.
La consiglio quindi solo agli amanti del genere e vi auguro buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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