sabato 12 marzo 2016

Recensione Flash: Perfetti sconosciuti


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2016

Distribuzione: Medusa

Genere: Commedia

Durata: 97 minuti

Cast: Marco Giallini, Valerio Mastrandrea, Edoardo Leo, Kasia Smutniak, Anna Foglietta, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston

Regista: Paolo Genovese

Roma, interno sera. Sala da pranzo di Rocco ed Eva, lui chirurgo estetico e lei psichiatra. La coppia sta aspettando amici per la cena: non sono amici qualunque ma, persone che sono nella vita dei due da tanto tempo. Insomma, si vogliono bene e si 'conoscono' anche bene. Forse.
Durante la serata, Eva ha l'idea di mettere al centro del tavolo i cellulari per condividere con tutti ogni messaggio o telefonata. Per dimostrare, da conoscitrice delle persone, che anche gli amici hanno dei segreti, e gli smartphone aiutano a gestirli. Tutti, anche se non immediatamente, accettano. E scopriranno che il verbo conoscere e il sostantivo amico hanno accezioni molto relative. 
"Ognuno di noi oggi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta": con questa frase significativa sulla locandina, che già la dice lunga su ciò che si andrà a vedere, lo spettatore si avvia verso la sala, per assistere alla proiezione del film. 



Il nuovo di Paolo Genovese, Perfetti Sconosciuti, è il campione di incassi al botteghino di questo periodo ed è il terzo film più visto in Italia in questa prima parte di 2016. Il film ha illustri precedenti: Carnage di Roman Polanski e Cena tra amici di Alexandre de La Patelliére e Matthieu Delaporte (e il rifacimento di Francesca Archibugi, Il nome del figlio). Genovese abbandona la sua precedente comicità, ingenua e nazional-popolare, per una commedia nera, dove una cena tra amici si trasforma in un gioco al massacro a cui lo spettatore si appassiona, e davanti al quale si sente anche indifeso: come se fosse la sua stessa vita, quella segreta, ad essere scoperta. Il regista non risparmia sulla crudeltà in questo atto unico: spoglia i propri personaggi e smaschera pregiudizi, bugie e aspetti positivi, anche quelli tenuti nascosti. Interessante la riflessione sui cellulari, complici scrigni dei nostri segreti. Ottimo il finale del film, inaspettato. 
I migliori, per me, in questo giallo corale dei sentimenti sono Marco Giallini e Valerio Mastrandrea, per la maturità della recitazione e la capacità attoriale di reggere i due capi del canovaccio recitativo. Anche il resto del cast regge alla perfezione i tempi di questo cinema che diventa teatro.
Al tavolo di Rocco ed Eva siedono prototipi, 'dieci piccoli indiani'(meno due, i protagonisti ne sono otto), personaggi comuni che potremmo essere davvero noi, e sta qui la forza del film: esce dal grande schermo e tocca lo spettatore, spingendolo quasi a confessare che sì, i segreti ci sono, ce li abbiamo tutti. E la verità è troppo difficile da confessare. Anzi, sconosciuta.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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