venerdì 8 aprile 2016

Recensione Flash: Last Knights


Anno e nazione di produzione: USA 2015

Distribuzione in Italia: Lionsgate

Genere: Azione/Avventura

Durata: 115 minuti

Cast: Clive Owen, Morgan Freeman, Cliff Curtis, Aksel Hennie, Dave Legeno, Ayelet Zurer, Shohreh Aghdashloo, Ahn Sung-ki, Tsuyoshi Ihara, Park Si-yeon, Giorgio Caputo, James Babson, Peyman Mooadi

Regista: Kazuaki Kiriya

"Un misto tra Il Gladiatore e Il Trono Di Spade" dice la didascalia del trailer ufficiale.
Io, onestamente, non sopporto queste etichettature pre-visione, poiché scatenano già un mucchio di pregiudizi da parte degli spettatori.
Infatti, credo che i pregiudizi siano stati proprio uno dei fattori predominanti nel flop di Last Knights, pellicola del 2015 diretta dal regista giapponese Kazuaki Kiriya.
La storia si ambienta in un periodo non ben precisato del Medioevo, in un vastissimo impero multietnico che, osservandolo bene tramite le varie location, ricorda molto quello ottomano.
Tra i servitori più fedeli dell'imperatore vi è Lord Bartok (Morgan Freeman), un vassallo moresco e capo carismatico del suo clan, famoso per la sua rettitudine, nonché per la sua onestà, due qualità ormai in decadenza.
L'anziano nobile è difeso giorno e notte da una fanteria d'élite, nota come il 7° Reggimento, divenuta leggendaria negli anni per il suo inflessibile codice d'onore, a cui i guerrieri sono devoti nella maniera più assoluta, primo fra tutti il loro capo supremo, il comandante Raiden (Clive Owen), oramai divenuto un amico ed un essenziale confidente di Bartok, piuttosto che un suo semplice sottoposto.
Forse spinto da un presentimento nefasto, il vassallo imperiale, senza eredi maschi in vita, decide un giorno di lasciare il suo piccolo feudo in eredità proprio a Raiden, per ripagarlo dei suoi preziosi servigi.
Stupito, il comandante accetta, non sentendosi però meritevole di tale ruolo, per via del suo turbolento passato di guerriero senza pietà, venendo però rinfrancato proprio da Bartok che fu colui che riuscì a tirare fuori il meglio del suo miglior soldato.
Ma ovviamente, il fato è sempre ineluttabile e, subito dopo questa importante evenienza, il nobile viene urgentemente convocato nella capitale da Geza Mott (Aksel Hennie), il più terribile e crudele dei ministri dell'imperatore, incarnazione di tutti i vizi, i difetti e la corruzione che da tempo dilagano a corte. L'uomo, contrariato ed offeso dall'assoluta onestà di Bartok, il quale si rifiuta di pagare le ingiuste ed illegali tangenti a Mott, come fanno tutti gli altri membri della nobiltà, lo picchia, finché il lord si ribella ferendolo, un crimine gravissimo che prevede la condanna a morte, essendo visto come un attacco all'imperatore stesso.
Impossibilitato a salvarlo dalle accuse, Raiden non soltanto sarà impotente nei confronti del suo signore, ma dovrà, grazie ad un malefico consiglio di Geza all'imperatore, uccidere egli stesso Bartok.
Portata a termine l'orribile sentenza, il comandante, il suo reggimento e la famiglia di Bartok saranno defraudati delle loro terre, delle loro ricchezze e dei loro titoli e saranno costretti a vivere di stenti in varie parti dell'impero.
Lo stesso Raiden, devastato per il suo fallimento e per ciò che ha dovuto compiere, ritorna alle vecchie abitudini, ubriacandosi giorno e notte, giocando d'azzardo e frequentando postriboli di ogni sorta, mentre la sua fidata e saggia moglie Naomi (Ayelet Zurer) subirà l'onta di un marito divenuto solo una mera ombra di quello che era un tempo.
Ciononostante, a differenza di tutti gli altri membri della corte, il paranoico e psicotico Geza Mott non si sentirà affatto sicuro, temendo una potenziale ritorsione da parte di Raiden e dei suoi uomini.
Farà bene a temere un'azione vendicativa nei suoi confronti o si rivelerà essere solo un suo timore infondato?
Come dicevo prima, i pregiudizi, così come l'inspiegabile scelta della Lionsgate di distribuire Last Knights solo nei cinema giapponesi, russi, sudcoreani e taiwanesi e di farlo giungere direttamente sul mercato Home Video nel resto del mondo, rendendolo di conseguenza poco noto agli spettatori, soprattutto a quelli che non frequentano più le videoteche e non si informano sulle uscite mensili di DVD e Blu-Ray, sono stati la causa principale del fallimento generale del film.
Di certo non eccelle né per la sua spiccata originalità né per essere un kolossal, ma non si può dire che faccia schifo: a mio parere, risulta essere una pellicola molto interessante ed avvincente, che richiama proprio le antiche storie dei samurai di cui Kiriya è un affermato esperto, prima fra tutte la leggendaria storia dei 47 Ronin, trasposta in salsa fantasy al cinema tre anni fa.
D'altronde, è stato bello rivedere nuovamente Clive Owen, dopo anni di assenza sul grande schermo.
Ragion per cui, consiglio senza alcun indugio Last Knights a tutti gli appassionati di combattimenti, storie medievali e vendette d'onore e vi auguro buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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